Semi accoglie con favore gli sforzi per ridurre le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti

SEMI saluta con favore i primi provvedimenti di Stati Uniti e Cina mirati a ridurre le tensioni commerciali. I primi hanno deciso di ritardare gli aumenti tariffari di 200 miliardi di dollari per le importazioni cinesi, la seconda ha promesso di aumentare l'accesso al proprio mercato degli Stati Uniti. "Tutti, aziende e consumatori, si affidano a dispositivi alimentati da semiconduttori", ha dichiarato Ajit Manocha, presidente e CEO di SEMI. "Le tariffe sui prodotti minacciano l'occupazione, soffocano l'innovazione, frenano la crescita e compromettono la competitività degli Stati Uniti". SEMI ha sostenuto a lungo gli sforzi per ridurre e porre fine alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

"Mentre questo è un primo passo, è incoraggiante vedere i presidenti Trump e Xi impegnati a lavorare insieme", ha proseguito Manocha. "Attendiamo con impazienza continui negoziati che producano un accordo che non solo rimuova del tutto le tariffe, ma che risolva in modo soddisfacente anche le preoccupazioni economiche bilaterali".

L'industria dei semiconduttori fa molto affidamento sul commercio internazionale. Con le tariffe in vigore, le aziende hanno dovuto affrontare costi più elevati, maggiore incertezza e difficoltà a vendere prodotti all'estero.

Da quando l'azione contro la Cina è stata annunciata a marzo 2018, SEMI si è impegnata molto con l'amministrazione Trump, presentando commenti scritti e offrendo testimonianze sull'importanza del libero commercio per l'industria e gli effetti dannosi delle tariffe sui prodotti cinesi. SEMI stima che le tariffe sarebbero costate alle società di semiconduttori oltre 700 milioni di dollari all'anno.

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