Pratiche diffuse a livello internazionale, che tuttavia non dispongono nel nostro Paese di una regolamentazione legislativa specifica, gli offset agreements, più conosciuti in Italia come compensazioni o “partecipazioni industriali militari”, costituiscono il fulcro degli accordi per il commercio legato alla Difesa.
Si tratta in pratica di investimenti aggiuntivi, effettuati da un'azienda nello Stato che stabilisce la commessa, di prodotti dell'azienda stessa.
Accordi di questo tipo, a causa delle potenziali distorsioni che potrebbero portare al mercato, sono vietati in tutti gli ambiti commerciali ad esclusione di quelli legati alla Difesa.
Da ciò si evince che le problematiche connesse agli offset sono argomento particolarmente delicato e complesso, anche se determinano fortissimi interessi proprio per le dimensioni degli ordini trattati e per le potenzialità a questi connesse.
Gli accordi Italia-India relativi agli equipaggiamenti e alle tecnologie della difesa (con grosse ricadute sul settore della produzione elettronica), si basano da anni su accordi di compensazione industriale. Per capire come funzionano queste compensazioni industriali abbiamo approfittato della presenza nel nostro Paese di un esperto della materia, l'indiano S Ravinarayanan, presidente e amministratore delegato del gruppo AXIS Aerospace & Technology, colosso indiano operante nel settore della difesa (che ha sviluppato internamente una metodologia propria per la gestione efficiente degli offset), in Italia per una serie di incontri commerciali con importanti aziende italiane. Ne è emerso un quadro un po' più chiaro sulle compensazioni industriali militari che vincolano le relazioni commerciali fra India e Italia in questo settore che ci permette di capire quali siano le opportunità - per le aziende italiane che operano nel settore dell'avionica e delle tecnologie avanzate per la difesa - che si possono aprire su un mercato immenso come quello indiano.
L'Italia non possiede una legislazione ben definita in termini di offset: pensa che ciò possa essere un vantaggio per il suo Paese e per il gruppo che lei rappresenta?
È opinione comune che il vostro Paese non disponga di una legislazione generale sul problema degli offset della Difesa, ma solo delle policies ad hoc. In realtà sappiamo bene che in Italia le problematiche relative agli offset sono ben conosciute e seguite, visto che sono argomento di responsabilità diretta della vostra Direzione Generale degli Armamenti. L'Italia ha una soglia di attivazione per gli offset di 5 milioni di euro, con una minima richiesta di offset pari al 70% (spesso portata al 100%) e un moltiplicatore di base di 3.
L'Italia guarda agli offset principalmente con mezzi che agevolino l'esportazione di prodotti e di tecnologie italiane verso l'estero e noi, dall'esterno, guardiamo a questa opportunità con vivo interesse.
È risaputo che Paesi come gli Stati Uniti, la Francia e la Germania, per motivi più o meno diversi l'uno dall'altro, non concordano con gli offset, dato che riconoscono in essi una sorta di protezionismo latente. Cosa ne pensa di tale atteggiamento?
Penso che questo sia principalmente il frutto di una mentalità ormai superata. In particolare per quello che riguarda l'India, abbiamo l'opinione che i Paesi con cui entriamo in relazione percepiscono ormai la presenza indiana non solo come un'opportunità di business, ma anche come un'opportunità per rafforzare i propri interessi e la propria forza commerciale. L'India ha sempre creduto nella salvaguardia della proprietà intellettuale dei suoi collaboratori e dei propri partner ed è certamente un Paese affidabile e responsabile, di grande solidità e serietà. Parlare di protezionismo lo trovo leggermente fuori luogo vista la serietà delle relazioni.
Qualche parola quindi sulle relazioni commerciali relative alla Difesa che legano Italia e India: quali sono secondo lei gli scenari per il futuro e quali sono le potenzialità insite in accordi di questo tipo?
India e Italia hanno sottoscritto un MoU (Memorandum of Understanding) fin dal 1993, atto che è stato rinnovato nel 2003 e che è relativo alle relazioni commerciali per la Difesa. Queste coinvolgono il trasferimento di equipaggiamenti militari, l'assistenza tecnica e le attività di cooperazione industriale sulla difesa. Al momento, India e Italia stanno sviluppando congiuntamente una serie di progetti che vanno dallo studio di un'unità di sorveglianza oceanografica a siluri pesanti per gli armamenti subacquei, da fregate e unità navali da combattimento a elicotteri e altri equipaggiamenti militari. Per fare un esempio, i cannoni navali prodotti oggi dalla BHEL di Bangalore sono proprio il risultato di un trasferimento tecnologico seguito a un accordo con l'italiana Oto Melara.
Ciò indica che l'Italia svolge un ruolo di primo piano in questo settore.
Certamente. L'Italia ha avuto recentemente un ruolo di primo piano in occasione del DefExpo 2010 svoltosi a Nuova Delhi fra il 15 e il 18 febbraio scorsi, con moltissime aziende italiane presenti e base per ottime relazioni commerciali con il nostro Paese nel prossimo futuro. Tali relazioni staranno alla base nei prossimi tempi per joint ventures nell'ambito della progettazione e della produzione di aerei da trasporto, di aerei per il pattugliamento marittimo e di elicotteri, ma anche produzioni congiunte di armamenti navali e supporti alla produzione in India di unità per la Marina militare.
In base a un accordo con Finmeccanica, al momento offriamo agli studenti indiani una serie di Master universitari in International Business Engineering e, al momento, tali scambi a livello universitario sono molto attivi. Come si può capire, dunque, le relazioni fra i due stati in materia di Difesa sono molto strette e senz'altro si stringeranno ancor più nel prossimo futuro.
Parlando del vostro gruppo, qual è il ruolo di Axis nelle relazioni che legano le compensazioni industriali militari italo-indiane?
Le relazioni italo-indiane nel settore della Difesa vantano un'età che si avvicina ormai ai 40 anni e in questo lunghissimo periodo sono state sviluppate importanti partnership nei settori della Difesa e della sicurezza. Axis, con un approccio olistico nel settore della Difesa e grandi potenzialità di offerta che possono coprire l'intero ciclo di vita di prodotti nel settore aerospaziale e militare, può essere un partner molto interessante a livello di offset per programmi indiani e internazionali. Il gruppo Axis, con i propri sistemi di gestione, può garantire l'esecuzione puntuale e di successo di programmi di offset.
In una delle recenti interviste da lei rilasciate ha citato l'Europa come una delle aree in cui i mercati si presentano più effervescenti in termini di crescita di business. Cosa si aspetta per il futuro delle relazioni commerciali nel settore della Difesa con l'Europa?
L'India possiede importanti relazioni strategiche con l'EU e noi ci rendiamo conto di aver conosciuto negli ultimi due anni una vera e propria rivoluzione nella mentalità imprenditoriale. Precedentemente il nostro Paese era assai limitato nei trasferimenti tecnologici, ora guarda con sempre maggiore interesse a programmi di sviluppo congiunti. Tutto ciò aprirà inevitabilmente delle opportunità per aziende basate in Europa, soprattutto aziende di piccole e medie dimensioni e soprattutto quelle specializzate in tecnologie avanzate in ambito elettronico e meccanico; queste avranno la possibilità di offrire tecnologie alle aziende indiane che possano essere valutate, assorbite e sviluppate localmente. Pertanto direi che l'interesse non sia solo per un trasferimento tecnologico, ma per un vero scambio di tecnologie. Secondo il mio punto di vista ciò crescerà e questo sarà il prossimo passo non solo nell'ambito della difesa indiana, ma per tutte le relazioni che l'India svilupperà in modo congiunto in questo settore.