L’ESD parla toscano

Il numero cinque e i suoi multipli sono ricorsi in modo quasi ossessivo all'apertura della giornata di convegno indetto quest'anno dall'ESD Forum Italia nel Borgo di Fontebussi, a due passi da Montevarchi. Il 15 di maggio, presso un incantevole borgo rurale toscano immerso nella campagna aretina, si è svolta infatti la XV edizione del forum organizzata con il supporto di PowerOne, azienda con sede a Terranuova Bracciolini, a due passi dalla sede del convegno. Un evento quest'anno molto “italiano”, in cui l'internazionalità e la globalizzazione sono state messe leggermente in ombra da una forte presenza di attori che operano sul territorio nazionale. Si è parlato di tante cose al Borgo di Fontebussi, come da tradizione del convegno; un convegno organizzato come sempre da Giuseppe Angelo Reina, segretario CT CEI 101 (che quest'anno, guarda caso, festeggia i 25 anni di presenza nel settore), coadiuvato da Giuseppe Vittori del CEI, dal prof. Gianfranco Coletti dell'Università di Genova e da tutto lo staff del comitato del Team Nazionale ESD. E il numero di partecipanti - superiore al centinaio - ha dimostrato quanto l’interesse per l’argomento sia comunque vivo e, per il futuro, con importanti capacità di sviluppo.

Affidabilità su tutta la linea
Si è parlato principalmente di affidabilità quest'anno in occasione del forum, argomento d’importanza centrale a livello di produzione industriale. Argomento sempre trattato in modo “laterale” in occasione dei convegni che si occupano di problematiche ESD, l’affidabilità è stata quest’anno invece affrontata in modo diretto e da diverse prospettive: dalle considerazioni tecniche generali dell’intervento di Giuseppe Angelo Reina (La gestione di eventi ESD), elaborato in collaborazione con Luca Gnisci di EL.BO Service, alle aperture verso scenari futuristici, ma non per questo meno reali, come le previsioni teorico/pratiche dell’intervento del Prof. Gianfranco Coletti dell’Università di Genova (Alcune tendenze delle nanotecnologie, per evidenziare particolari effetti elettrostatici) fino all’elaborazione delle più recenti basi normative relative all’argomento elaborate dalla Quarta guida CEI per l’elettrostatica, che stanno a fondamento del concetto di affidabilità dei processi produttivi in presenza di eventi ESD; come sempre Giuseppe Vittori, senz’altro il maggiore esperto a livello nazionale di problematiche di questo tipo, ha illustrato un argomento che, sebbene ostico nelle sue elaborazioni, è sempre fondamentale per chi opera nel settore.

In sicurezza e con i piedi per terra
Parte centrale da qualche anno dei convegni indetti dall’ESD Forum Italia è la sezione dedicata ai pavimenti e alle procedure per l’approntamento di aree EPA. Si tratta di un argomento di estrema importanza, soprattutto per le sue ricadute sull’affidabilità della produzione industriale, là dove la miniaturizzazione e la tendenza agli zero difetti si fa sentire nel modo più sensibile. Mapei, Forbo e Nora, aziende dalle grandi competenze in materia di pavimentazioni speciali, spesso in sovrapposizione naturale fra loro per temi trattati e argomenti approfonditi, hanno quest’anno offerto un panorama variegato degli elementi che concorrono alla corretta predisposizione di superfici antistatiche, offrendo prospettive d’analisi complementari e alternative.
Si è parlato infatti della concettualizzazione di “sistemi di pavimentazioni anti esd”, tema questo trattato da Alessandro Bonafede di Nora (ESD Protection & Cleanrooms : Il sistema di pavimentazioni), così come delle problematiche più specifiche relative alla “Qualificazione del sistema persona/scarpa/pavimento nella protezione ESD” approfondito da Domenico Carotenuto di Forbo. Temi questi particolari, che hanno trovato un loro completamento a livello specialistico nell’intervento di Paola Di Silvestro di Mapei, che ha trattato un argomento già discusso nel passato (Sistemi a bassissime emissioni di sostanze organiche volatili per la progettazione e realizzazione di pavimentazioni ESD), ma che - per l’occasione - è stato presentato aggiornato e approfondito proprio in relazione alle problematiche sull’affidabilità.

Livelli crescenti d’attenzione
A livello di lavorazione e di produzione la sensibilità verso problematiche ESD è da tempo sempre più accentuata. L’utilizzo di materiali e componenti di nuova concezione, le dimensioni sempre più ridotte a cui le macchine di assemblaggio e lavorazione devono operare, la qualità sempre più alta e i livelli di difettosità sempre più ridotti imposti dal mercato implicano una forte attenzione per casi subdoli e di difficile individuazione come quelli generati dai fenomeni ESD. Una corretta pianificazione di controllo dei fenomeni elettrostatici a tutti i livelli aziendali di produzione è senz’altro il primo passo da compiere per ovviare a queste richieste. Se ne sono occupati Roberto Teppa di Magna Electronics, multinazionale che opera nel settore automotive, e Michele Mattei di i-tronik che, con la presentazione di una serie di soluzioni Den-On per il rework progettate con particolare attenzione per le problematiche ESD (si veda l’articolo pubblicato a p. 60 di PCB Magazine di maggio), ha sottolineato quanto sia stretto il legame fra strumenti produttivi e adeguamento dei siti alle normative di prevenzione dei fenomeni elettrostatici. Scendendo a livello di componenti il tema è stato ripreso dall’intervento di Andrea Banfi di Philips-Lumiled che, con il supporto di Luigi Mancini di Yamaha, ha trattato delle tematiche ESD calate nella realtà di produzione dei LED (ESD Models & Protection Level For LUXEON Product).

Prevenzione e sicurezza
L’affidabilità va di pari passo con la sicurezza e questo è un elemento che è stato valutato con attenzione nel corso della giornata dedicata all’ESD. Sicurezza passiva contro fenomeni che possono non solo essere causa di danni per componenti e assemblati, ma anche fonte di pericoli reali per l’incolumità del personale che si trovi ad operare in certi ambienti produttivi. Non è forse il caso degli impianti di produzione elettronica, ma in altri settori (alimentare, chimico, ecc.) le scariche ESD possono essere motivo di fenomeni esplosivi devastanti, così come è stato trattato da Alessandro Panico, esperto di problematiche ATEX (Sorgenti di innesco elettrostatiche generate in un sistema di aspirazione e filtrazione antideflagrante pneumatico certificato ATEX e garantito EX MAT – Metodo di analisi e ricerca).
Problemi meno evidenti, ma altrettanto importanti per un’adeguata prevenzione di contrasto nei confronti di fenomeni ESD sono stati trattati da Lucio Crippa (Dal packaging tradizionale al packaging ESD), che ha affrontato un tema “povero”, ma altrettanto importante come quello del cartone da imballo trattato con sistemi antistatici.
La giornata si è conclusa con una visita guidata all’impianto produttivo di PowerOne, a due passi dalla sede del convegno.
Un’edizione importante del Forum ESD, dunque, quella che si è appena conclusa nella campagna toscana; non solo per l’anniversario festeggiato, ma soprattutto per il livello dei contenuti e per i riscontri positivi ottenuti dai partecipanti, tutti operatori e specialisti del settore; un convegno che è ormai un punto di riferimento obbligato per il mondo dell’elettronica italiana. La prossima edizione e il luogo del XVI forum ESD non sono ancora stati programmati. I lettori verranno informati con sollecitudine quando si avranno informazioni più precise al riguardo. Gli atti del covegno sono previsti come pubblicazione sotto forma di articoli nelle pagine di PCB Magazine a partire da questo numero.

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