La casa è sempre più intelligente

Controllo delle luci, sicurezza e gestione accessi, Hvac, intrattenimento, efficienza energetica, benessere; le applicazioni legate alla casa intelligente sono in rapida crescita soprattutto grazie a fattori in costante sviluppo quali la connettività e le tecnologie Internet of Things, prerequisiti essenziali per definire “smart” ciò che un tempo era semplicemente chiamato “automazione domestica”. Comfort, sicurezza e risparmio sono i tre pilastri di questo mercato, che secondo la società di ricerche Markets and Trends passerà dai 46,97 miliardi di dollari del 2015 a 121,73 del 2022, con una crescita ponderata del 14,07% tra il 2016 e il 2022. Cifre diverse per Transparency Market Research, la quale prevede una crescita dai 20,30 miliardi di dollari del 2014 a 58,58 miliardi del 2020. Alcune delle aree applicative più rilevanti sono quella del controllo delle luci, dove si concentrano i maggiori consumi domestici di elettricità, e quella degli smart meter, entrambe attese al traguardo con importanti tassi di crescita. A livello mondiale, il mercato più promettente è quello che fa riferimento all’area Asia-Pacifico, soprattutto a causa di un patrimonio immobiliare in forte evoluzione.

Le barriere alla smart home

Oggi sono disponibili migliaia di prodotti che contribuiscono a rendere la casa più intelligente. Ma a dispetto di quanto si possa pensare, il concetto di smart home non è nella lista delle priorità della maggior parte dei possessori o degli acquirenti di case. Secondo alcune ricerche, meno del 7% dei proprietari prevede di “considerare” nei prossimi 12 mesi l’acquisto di sistemi di illuminazione, dispositivi di sicurezza o termostati intelligenti. Le barriere sono sostanzialmente due: costi e complessità. Sul fronte dei costi l’ostacolo maggiore è rappresentato dalla soglia di convenienza, o meglio dal rapporto spesa/beneficio. In pratica, il valore aggiunto spesso è difficile da determinare, anche perché i costruttori puntano quasi sempre sull’acquisto d’impulso piuttosto che sull’acquisto ponderato, sforzandosi di promuovere oggetti fantastici e divertenti, che un utente avveduto sa che sfrutterà solo per qualche settimana sull’onda dell’entusiasmo. L’invasione del mercato da parte di tanta gadgettistica ha spesso messo in secondo piano i reali benefici legati ai “veri” prodotti smart home. Benché possano apparire costosi, in realtà la maggior parte di essi è rappresentata da utili ausili che facilitano la vita. Basti pensare ai cronotermostati di nuova generazione, ai videocitofoni, ai rilevatori di fumo, alle chiusure automatiche o - ultima frontiera - alle unità di gestione dei carichi che dialogano con la rete elettrica e permettono di usufruire di tariffe più vantaggiose. Sul fronte della complessità, la frammentazione dell’industria la fa da padrona. A meno di affidarsi ai grandi player capaci di offrire tutta l’elettronica e i servizi del caso, operazione che nella quasi totalità dei casi implica una pianificazione e un investimento anche considerevole all’atto dell’acquisto o della ristrutturazione della casa, il mercato è affollato di oggetti proposti da piccoli fornitori, non semplicissimi da installare e difficilmente integrabili tra loro. Detto questo, molti analisti concordano che l’affermazione di questi prodotti sia solo questione di tempo. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano le case degli italiani sono sempre più smart e in questa evoluzione l’Internet of Things ha un ruolo fondamentale. I dati indicano che nel 2016 le soluzioni IoT per la Smart Home hanno generato un fatturato da 185 milioni di euro, con una crescita del 23% rispetto all’anno precedente. La ricerca evidenzia che il 26% dei consumatori italiani dispone nella propria abitazione di almeno un oggetto intelligente e connesso alla rete e che il 58% ha intenzione di acquistarne uno in futuro. La Smart Home si propone sempre più come fulcro del nuovo ecosistema dell’Internet of Things, sia per la centralità della casa nella vita di ogni individuo, con un potenziale enorme in termini di diffusione di oggetti e servizi, sia per il legame con alcuni dei settori di punta del Made in Italy, potendo dunque operare da traino anche per altri comparti dell’economia nazionale. Servizi, canali, modelli di business, valore dei dati, privacy, cyber security, alleanze ed ecosistemi, protocolli di comunicazione e interoperabilità rappresentano solo alcuni dei pilastri di questa rivoluzione che accende lo scenario competitivo italiano e internazionale: si affacciano in questo mercato nuovi player globali, dotati di una propria rete di vendita, e proliferano le startup con offerte spesso complementari a quelle dei costruttori più affermati. Allo stesso modo, si moltiplicano i punti di contatto tra il consumatore e la smart home: retailer (tradizionali e on-line), produttori, assicurazioni, utility e operatori si muovono in massa verso la casa connessa, alla ricerca di nuovi profitti sempre più legati ai servizi.

Proposte complete

Sul lato dell’offerta consolidata, i grandi nomi hanno tutti sposato il concetto “smart”, proponendo intere famiglie di prodotti integrate e connesse, ricche di funzionalità, comfort, sicurezza ed efficienza. Comune denominatore di queste offerte è la completezza. Tutte, anche se con diversi accenti, comprendono soluzioni destinate alla gestione del clima, degli accessi, degli allarmi tecnici (fumi, gas, allagamenti ecc.), dei carichi, delle chiusure (porte, finestre, cancelli, schermi solari e così via), dell’energia autoprodotta, della sorveglianza, dei sistemi di intrattenimento e molto altro ancora. È il caso di BTicino con Eliot (fusione di Electricity e di IoT), brand sotto cui ricadono prodotti e sistemi per la casa connessa progettati e sviluppati con uno sguardo al futuro e alla rivoluzione dell’Internet of things. L’offerta prevede numerosi elementi, tutti collegati e comandabili a distanza. Si parte dal videocitofono connesso Classe 300 che permette di comunicare con chi ha suonato alla porta in audio/video, sia da locale che da remoto (tramite smartphone e tablet). Consente quindi di farsi raggiungere anche quando non si è in casa e di capire chi ci ha cercato. Inoltre, una volta riconosciuto chi ha suonato, è possibile azionare da remoto anche l’apertura. Un altro elemento è il cronotermostato connesso, molto utile per gestire la temperatura sia all’interno, dell’abitazione principale che delle residenze secondarie. L’app del dispositivo mobile consente di gestire da remoto i periodi di accensione o spegnimento del riscaldamento o della climatizzazione. Tra i numerosi prodotti si evidenzia anche il salvavita connesso Stop&Go, il quale informa l’utilizzatore a distanza dello stato dell’impianto elettrico e di eventuali scatti intempestivi. Tramite smartphone o tablet offre la possibilità di verificare che il dispositivo abbia ripristinato automaticamente l’impianto, permettendo di ovviare agli inconvenienti causati da un’interruzione occasionale di energia elettrica, in particolare per apparecchi quali congelatori, celle frigorifere e allarmi. L’offerta di BTicino prevede anche un sistema di gestione wireless dell’energia per abitazioni e piccoli edifici terziari. Si tratta di un insieme di prese e sensori intelligenti, che permettono - in locale e da remoto - di misurare il consumo energetico, seguirne l’evoluzione e ideare scenari di risparmio. L’utilizzatore può anche usufruire di servizi aggiuntivi come, ad esempio, il confronto con impianti similari per valutare l’efficienza del proprio. Un pacchetto mobile e flessibile, molto semplice da installare, che lascia all’utente la libertà di decidere come analizzare e gestire i propri consumi. Il sistema domotico Chorus di Gewiss offre soluzioni d’avanguardia per la gestione integrata della casa e dell’edificio. In questa linea di prodotti, Gewiss propone due soluzioni di controllo sia in locale, attraverso la rete Wi-Fi, che da remoto, attraverso una connessione Internet: Happyhome e Master Ice. Happyhome è una app per la gestione degli impianti Knx e Knx Easy che permette di controllare, in modo semplice e intuitivo illuminazione, tapparelle, veneziane e consente di eseguire scenari, regolare la temperatura e l’umidità di ogni ambiente, verificare i consumi energetici, gestire il sistema antintrusione e visualizzare le notifiche di allarme. Happyhome è disponibile gratuitamente per smartphone e tablet Android e iOS e supporta l’interazione con qualsiasi impianto Knx e Knx Easy, purché dotato di interfaccia Knx /IP Gewiss. In questo modo l’app si propone come la soluzione più economica presente sul mercato per interagire con il proprio impianto domotico da dispositivi mobili, sfruttando appieno il potenziale di comfort di un sistema domestico evoluto. Master Ice è invece il fulcro di tutti i dispositivi d’impianto che permettono di governare lo spazio domestico. Con il pannello touch screen Master Ice è possibile controllare e comandare le funzioni del sistema direttamente da smartphone: luci, tapparelle, climatizzazione, telecamere di videosorveglianza, irrigazione e tutti i dispositivi dialoganti. È quindi possibile avere sempre la casa sotto controllo anche in caso di assenze prolungate. Per questo, Master Ice è la soluzione ideale per garantire la sicurezza della seconda casa e anche per andare in vacanza tranquilli. TaHoma è il sistema di domotica senza fili ideato da Somfy, capace di trasformare qualsiasi residenza in un’abitazione intelligente. In sostanza, questa interfaccia wireless permette di centralizzare tutti i dispositivi domestici e di creare una serie di operazioni personalizzate, consentendo l’accesso al sistema anche da remoto, ad esempio da smartphone o tablet. TaHoma garantisce la completa compatibilità con i più autorevoli marchi della home automation e supporta oltre 100 elementi diversi, fra luci, telecamere, climatizzatori, ecc. Nel dettaglio, questo sistema di domotica senza fili permette di gestire le proprie abitudini attraverso la creazione di scenari, per comandare operazioni multiple. La presenza di sensori intelligenti permette di sfruttare al massimo l’automatizzazione offerta da TaHoma: l’impianto di domotica wireless è in grado di misurare parametri come il livello di luce solare o la temperatura, quindi di gestire i dispositivi connessi di conseguenza, ottimizzando l’efficienza energetica e riducendo i consumi. Un sistema TaHoma può presentare diversi livelli di complessità, in funzione del numero e del tipo di dispositivi connessi. Le aree di automazione passano dalla gestione degli ambienti alle singole apparecchiature, dalla sicurezza alla comunicazione. Potenzialmente, TaHoma ha svariati campi d’applicazione. Fra questi, si annoverano impianti di illuminazione, sistemi audiovisivi come tv, decoder, stereo, riscaldamento e climatizzazione, punti luce come finestre, ma anche tapparelle, persiane o tende, ingresso e sicurezza, ovvero la gestione di portoni, cancelli, garage o sistemi antintrusione, spazi esterni quali tende da sole, pergolati e sistemi di irrigazione. Fra le prerogative di TaHoma figura la gestione a distanza: questo significa avere la propria casa sempre sotto controllo, ovunque ci si trovi. La centrale domotica è infatti accessibile anche da computer, smartphone o tablet, per mezzo di portali o di applicazioni dedicate. Basta una semplice connessione Internet per gestire la propria abitazione, verificarne il livello di sicurezza e monitorarne i consumi. By-me è la linea proposta da Vimar. Si tratta di una gamma di prodotti domotici atti a migliorare il confort e la sicurezza del vivere quotidiano che permettono un comportamento intelligente della propria abitazione al fine di ridurre i consumi e svolgere operazioni complesse con il minimo intervento da parte dell’utilizzatore. Una particolare enfasi è posta sulla gestione e sull’ottimizzazione dell’energia. Il sistema consente infatti una puntuale conoscenza del profilo energetico dell’abitazione grazie alla possibilità di visualizzare anche da remoto tramite app - in modalità giornaliera, settimanale, mensile o annuale - i consumi sia dell’intero edificio, espressi anche in metri cubi di acqua e gas, sia dei singoli elettrodomestici. Inoltre il sistema permette di gestire l’energia prodotta da un eventuale impianto fotovoltaico convogliandola automaticamente sugli elettrodomestici precedentemente selezionati riducendo così il prelievo dalla rete e favorendo il massimo autoconsumo. In caso di superamento della soglia contrattuale di prelievo il sistema stacca automaticamente alcuni carichi, in base a priorità precedentemente impostate, impedendo il fastidioso blackout da sovraccarico. Questi esempi sono importanti in quanto spesso si tratta di sistemi completi di “primo equipaggiamento” nelle nuove abitazioni o che vengono installati nelle ristrutturazioni. La “domotica” rappresenta ormai un benefit comune in molte abitazioni di nuova costruzione, ma anche dal punto di vista del “refitting” le opportunità non mancano. Ad esempio, nella Legge di Stabilità 2017 sono previsti degli incentivi per l’acquisto e l’installazione degli impianti intelligenti che raggiungono anche il 75%.

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