Videosorveglianza IP e analogica

L'onnipresente protocollo Internet si sta diffondendo anche nel settore della videosorveglianza, ma - secondo Intersil - le nuove telecamere IP non rappresentano la soluzione ideale per tutte le esigenze. Tre i principali problemi: negli impianti preesistenti occorre rimpiazzare i cavi coassiali con nuovi cavi Ethernet (sconsigliabile immettere il traffico video su una eventuale rete Ethernet preesistente nell'edificio, perché le telecamere ad alta definizione producono grandi quantità di dati); per le tratte superiori a cento metri occorrono ripetitori di segnale (mentre i cavi coassiali per il video analogico possono raggiungere distanze di 500 metri); il video digitale è affetto da una significativa latenza, in altri termini le immagini sul monitor sono in ritardo rispetto agli eventi reali a causa delle elaborazioni di codifica e decodifica (ad esempio l'algoritmo di compressione H.264). Quest'ultimo problema rende difficile utilizzare le funzioni di pan, tilt e zoom (Ptz), cioè orientare la telecamera per inquadrare una persona sospetta. D'altro canto le nuove telecamere IP offrono anche dei vantaggi: in primo luogo l'alta definizione, che consente di applicare software di analisi video, riconoscimento facciale ecc. L'ideale, sostiene Intersil, è poter unire i vantaggi della tradizionale videosorveglianza analogica con quelli del video digitale - offrendo, al tempo stesso, un'economica soluzione di “upgrade” degli impianti esistenti.

Video analogico e IP sullo stesso cavo
Battezzata Sloc (Security link over coax), la soluzione ideata da Intersil si basa sulla trasmissione contemporanea - sullo stesso cavo coassiale - di due versioni della stessa immagine: il segnale video analogico a bassa definizione e il segnale video digitale ad alta definizione. Quest'ultimo può essere trasportato da un normale cavo coassiale (anche su tratte di 500 metri senza ripetitori) grazie alle competenze che Intersil ha sviluppato nel campo dell'equalizzazione. In altri termini il video digitale viene trasmesso in un formato “proprietario” che consente di ricostruire in ricezione il valore corretto dei bit nonostante il forte degrado dovuto al cavo. Nella soluzione Sloc l'immagine analogica viene inviata ai monitor per consentire all'operatore umano di controllare la situazione in tempo reale, comandando in modo opportuno le funzioni di pan, tilt e zoom delle telecamere. L'immagine in alta definizione in protocollo IP viene invece inviata ai sistemi collegati con rete Ethernet ed è disponibile per i software di analisi video.

I dispositivi e l'ecosistema Sloc
Il sistema Sloc si concretizza in una serie di chip prodotti da Intersil che consentono, in trasmissione, di interfacciare le telecamere IP con il cavo coassiale e, in ricezione, di interfacciare il cavo coassiale con i sistemi a valle: monitor analogici, registratori video digitali, rete Ethernet. Questi chip sono o saranno integrati nelle telecamere IP e nei Dvr prodotti dalle società facenti parte del nascente ecosistema Sloc: tra esse Sony, Hikvision, Altronix, Pinetron e Yuan.

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