Pochi i segnali di ripresa

La chiusura del 2008 ha confermato il calo del mercato italiano dei componenti elettronici, i cui segnali di sofferenza erano già emersi nel corso dell’anno precedente: la flessione del giro d’affari aggregato è stata del 10% rispetto al 2007. In particolare nel segmento dei semiconduttori, prodotto di riferimento per le dinamiche dell’intero settore, la flessione è stata del 13%. Analoghe dinamiche hanno caratterizzato anche la domanda rivolta ai componenti passivi. È questo il quadro emerso dalla ricerca presentata da Anie e Assodel a metà giugno.

L’indagine ha offerto un’analisi approfondita del mercato della microelettronica in Italia e in Europa: la situazione del comparto italiano non fa che riflettere, e in parte accentuare, uno scenario difficile di proporzioni molto più vaste. Per quanto riguarda l’Europa, la ricerca ha rivelato come la crisi economica globale si sia innestata su una sofferenza del settore dell’elettronica già in atto da diversi anni: a fronte di una caduta dell’Indice generale di Produzione Industriale nella UE a 16 iniziata solo nel 2° trimestre del 2008, quella dei semiconduttori si era manifestata già dal marzo 2007. Le prospettive per il 2009 si mantengono incerte, condizionate da un timido recupero del quadro congiunturale internazionale. Al momento non emergono indicazioni che lascino intravedere a breve una ripresa della domanda da parte dei principali settori clienti sul fronte interno. La presenza di importanti protagonisti del sistema bancario ha consentito un confronto su alcuni dei principali problemi che interessano le imprese, legati all’accesso al credito, soprattutto per le Pmi, e all’aumento delle richieste di dilazione dei pagamenti e del numero dei contenziosi.

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