Nuove opportunità per gli Fpga

Se si escludono alcune limitate nicchie, l'industria dei semiconduttori nel suo complesso sta soffrendo pesantemente per una mancata crescita che ormai dura da diverso tempo. Lo ha confermato John East, Ceo di Actel, in occasione di un recente incontro con la stampa europea a cui ha voluto presentare le strategie della propria azienda. “La festa è finita: l'industria dei semiconduttori dal '99 ha smesso di crescere. Come possiamo uscire da questa situazione?” East la può raccontare molto lunga sul business dei chip, essendo entrato in Fairchild nel 1968, per poi approdare, dopo alcuni anni in Amd in Actel nel 1988 ricoprendo la carica di Presidente e Ceo, e vivendo da protagonista i migliori anni dell'industria elettronica. Un'industria che, come ha dichiarato lo stesso East, non è più quella di una volta, un'industria che oggi appare eccessivamente cauta, e poco propensa alla vivacità imprenditoriale, un'industria che da tempo non investe più e che, se si esclude il business delle logiche programmabili, sembra impantanata nella nicchia sotto i 4 miliardi di dollari.

Trent'anni di logiche programmabili
Le logiche programmabili si avviano ormai verso il trentesimo compleanno, visto che i primi dispositivi sono apparsi sul mercato durante i primi anni 80. Ma è nella seconda metà degli anni 80 che soino nati quelli che sono oggi i colossi del settore: Altera, Xilinx, Lattice e successivamente Actel. “In questi anni il mercato delle logiche programmabili è stato protagonista di un importante consolidamento, e la maggior parte delle società che hanno scelto di entrare in questo business o ne sono velocemente uscite o se sono sopravvissute stanno oggi soffrendo” ci spiega ancora East. In questi oltre vent'anni di presenza sul mercato Actel ha invece saputo ritagliarsi e mantenere un proprio ruolo, oggi particolarmente significativo nel Nord America, area da cui proviene oltre la metà del business, ma anche in Europa, da cui deriva il 25% del giro d'affari e ha saputo imporsi come partner di riferimento nel settore militare e aerospaziale, in cui ha una leadership indiscussa e nel settore industriale, aree queste da cui proviene oltre tre quarti del suo business.

Ai margini del mercato tradizionale
A partire dal secondo trimestre del 2008 anche in Actel i fatturati hanno iniziato un trend in discesa che sembra però finalmente essersi arrestato nel terzo trimestre del 2009: “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti, visto che anche in questo periodo di criticità abbiamo perso meno dei nostri competitor e soprattutto abbiamo continuato a guadagnare market share, dimostrando che siamo in grado di superare i competitor” commenta soddisfatto East, che spiega anche che ovviamente si sta parlando di una concorrenza che ha dimensioni non paragonabili, e che vede i due big protagonisti indiscussi, con il 90% del mercato. “Personalmente non amo la strategia dei ciclopi” puntualizza East. ”In ogni mercato c'è un numero uno che guadagna un sacco di soldi, un numero due che passa la sua vita a lottare per la prima posizione, e un terzo che si barcamena tra alti e bassi. La nostra strategia è differente non vogliamo competere nella stessa arena ma crearci un nostro specifico mercato quasi ai margini del tradizionale mercato delle logiche programmabili. E proprio per questo abbiamo scelto di stare lontani dal settore delle telecomunicazioni, l'area di maggior scontro dei due grandi big”. Secondo East, per aziende come Altera e Xilinx la situazione oggi non è dunque facile: “Altera e Xilinx sono vittime del loro stesso successo. Hanno fatto così un buon lavoro nel telecom che oggi il loro problema è riuscire a trovare un nuovo mercato in crescita da aggredire. In parole più semplici, come bissare decorosamente un brano già suonato in maniera straordinaria? Cercare nuovi spazi quando già hai in mano una grossa fetta di mercato significa dovere guardare a settori molto più limitati. Per noi questo non rappresenta un problema, in quanto da sempre ci rivolgiamo a mercati più piccoli, a cui meglio si adatta una tecnologia come la nostra”.

Il futuro nella applicazioni portatili
Conosciuta per molto tempo come un'industria “anti-fuse”, Actel si è successivamente rivolta per realizzare le sue Fpga alla tecnologia flash, facendone un business da 60 milioni di dollari all'anno, che rappresenta circa un terzo delle entrate totali dell'azienda. “Siamo profondamente diversi dai nostri competitor non solo nelle strategie commerciali, ma anche nella tecnologia” sottolinea East. “Crediamo infatti che la tecnologia flash rappresenti per i nostri mercati la tecnologia del futuro, e siamo convinti che il suo utilizzo sia destinato prossimi anni a una rapida crescita, come ampiamente confermano alcune recenti indagini svolte presso i progettisti”. Il futuro, sempre secondo East, sta dunque nella tecnologia True Flash, l'unica in grado di garantire consumi energetici bassi, sicurezza, affidabilità, live all'accensione e integrazione, tutte caratteristiche indispensabili per applicazioni militari, spaziali, industriali, medicali e consumer. Applicazioni che, sempre secondo East, sembrano oggi avere come comun denominatore la portabilità: “Il futuro è nelle nostre mani. Significa che oggi tutto, nel consumer ma anche nell'industriale, è diventato portatile e che stiamo assistendo in ogni settore a una fortissima proliferazione di applicazioni portatili alimentate a batteria: non solo macchine fotografiche, telefonini e notebook , ma anche lettori di contatori, sistemi Pos, strumenti di misura, apparecchi medicali, e molto altro ancora.” Le applicazioni palmari, che necessitano di un bassissimo consumo energetico e di risparmio di spazio, sono dunque al centro dell'attenzione di Actel: “I prodotti palmari hanno bisogno della tecnologia flash e noi stiamo guardando con forte interesse a questo mercato, che lo scorso anno ha conosciuto una crescita enorme”. La tecnologia flash sembra essere infatti, secondo il Presidente di Actel la soluzione migliore per tutta una seria di applicazioni portatili: “Basta pensare al medicale, settore in cui ormai la maggior parte delle attrezzature è portatile e viene alimentata a batteria, dove le Fpga in tecnologia Flash permettono di aggiungere una quantità incredibile di funzioni e, guarda caso, i nostri prodotti sono in assoluto i più piccoli e quelli che consumano di meno”.
 
Tutta questione di energia
Quello della riduzione dei consumi è infatti uno dei cavalli di battaglia di Actel, la cui missione è da diverso tempo quella di combattere il consumo energetico sia a livello di chip che di sistema. “In Actel, abbiamo intenzione di investire tutte le nostre risorse per sviluppare un nuovo mondo a basso consumo energetico. Per questo, già da alcuni anni produciamo Fpga particolarmente efficienti dal punto di vista energetico, e la nostra società, così come le nostre persone e i nostri prodotti sono tutti impegnati a portare l'innovazione in quest'ambito. E proprio per sottolineare maggiormente il nostro impegno nei confronti della sostenibilità ambientale abbiamo anche scelto il verde come nuovo colore del nostro logo, perché siamo convinti, oggi più che mai, che “power matters”.”

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