Il nuovo DPCM ferma MECSPE 2020

Mecspe 2020

Sappiamo da tempo che grandi fiera dell’elettronica a cui sono dedicati i numeri di novembre delle nostre riviste sono state sospese. È il caso della prossima edizione di electronica 2020, fiera che è stata confermata qualche mese fa, ma solo come evento virtuale.
In quest'ultimo caso il governo tedesco ha dato il tempo di preparare una risposta. Disgraziatamente lo stesso non è avvenuto per un’altra fiera di grande importanza in Italia e in Europa, che anticipa di un paio di settimane l’evento di Monaco di Baviera: MECSPE 2020.
A cinque giorni dall’apertura MECSPE è stata fermata d’ufficio dal nuovo DPCM del 24 ottobre u.s.

La Fiera, punto di riferimento delle tecnologie per l’innovazione e industria 4.0 nel settore della manifattura, inizia oggi a smontare gli stand e a disinstallare i macchinari che componevano le sue aree dimostrative, aree già in piena fase di posizionamento. MECSPE, infatti, prevista a Parma dal 29 al 31 ottobre, era stata confermata dal DPCM del 18 ottobre e aveva già avviato il 24 ottobre le attività per installare circa 60.000 mq di superficie espositiva in 6 padiglioni, seguendo tutti i protocolli sanitari per accogliere il pubblico in sicurezza e garantire il pieno rispetto delle norme governative anti pandemiche.

Un duro colpo per MECSPE e per le aziende del settore

Ivo Alfonso Nardella, presidente di Senaf, Gruppo Tecniche Nuove
Ivo Alfonso Nardella, presidente di Senaf, Gruppo Tecniche Nuove

"È un duro colpo, sia per la Fiera sia per le aziende del settore che apprezzano da 19 edizioni MECSPE trovandovi nuove tecnologie, – ha dichiarato Ivo A. Nardella, presidente di Senaf, Gruppo Tecniche Nuove – soluzioni per tutte le filiere produttive e formazione continua, nonché un momento unico per promuovere scambi commerciali e ordinativi. Il nuovo DPCM ha contraddetto il precedente senza tenere conto dei tempi di pianificazione di una manifestazione professionale come MECSPE che è, e rimane, per il settore della meccanica specializzata, una tre giorni di lavoro imprescindibile per pianificare la ripresa. Il settore della meccanica incide per l’8,1% sul valore aggiunto dell’intera economia, per il 6,1% sull’occupazione e solo in Emilia Romagna, regione in cui si tiene la manifestazione, la filiera della Meccanica costituisce il 56,5% delle esportazioni, si capiscono meglio i confini dei danni che per il settore comporta questa decisione. A questo aggiungiamo la filiera della subfornitura elettronica, con le migliaia di aziende presenti sul territorio nazionale, in particolare nella zona emiliana, con il tessuto attivissimo dell’elettromedicale e dell’automotive.
Non ci risulta siano stati previsti momenti di confronto, né con Confindustria né, tantomeno, con AEFI. Una fiera che ha un impatto professionale su quasi 90 mila lavoratori tra imprenditori, operai specializzati, tecnici, ingegneri e che traina un settore strategico per la ripresa del paese, non può e non deve essere messa alla stessa stregua di una sagra di paese, senza nulla togliere a manifestazioni di questa portata. Ci auguriamo di essere convocati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri per valutare l’entità dei danni e vogliamo ringraziare tutte le imprese, le associazioni settoriali e territoriali che hanno deciso di essere parte di Mecspe, scusandoci enormemente per i disagi che comporta la decisione annunciata il 25 u.s. dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte”.

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