Le batterie si avviano al riciclaggio

L'Unione Europea ha adottato la Direttiva sulle batterie già nel marzo del 1991, introducendo una serie di restrizioni sull'uso di mercurio nella maggior parte delle batterie e incoraggiandone la raccolta e il riciclaggio. Tuttavia, gli obiettivi di questa direttiva non sono stati raggiunti, dal momento che la maggior parte delle batterie portatili viene ancora smaltita in discarica. L'Unione Europea ha di conseguenza introdotto e adottato una nuova direttiva in merito, entrata in vigore a settembre del 2008, che sostituirà quella precedente. In base alla nuova normativa tutti i produttori di batterie hanno l'obbligo di registrazione in ogni Stato in cui commercializzano le batterie (con la possibile eccezione dei venditori a distanza per alcuni stati).
In molti stati membri della UE gli approcci alla conformità sono ancora in fase di discussione ed è possibile che le pile e gli accumulatori portatili rientrino in un quadro diverso dalle batterie industriali e per autoveicoli. Le percentuali di batterie portatili raccolte sono molto basse nella maggior parte degli stati UE, mentre per quanto riguarda le pile industriali e le batterie al piombo acido per autoveicoli le percentuali sono molto più elevate. Si stanno quindi prendendo in considerazione due tipi di approccio per le batterie industriali e per autoveicoli, mentre per le batterie primarie la soluzione più probabile sarà quella di utilizzare i piani di conformità del produttore.

Batterie portatili
Le batterie portatili vengono utilizzate dai consumatori e dall'industria e sono definite come batterie ermetiche trasportabili a mano e non sono indicate per un uso industriale o per autoveicoli. Esse sono vendute anche come batterie individuali o direttamente nelle apparecchiature. Le batterie primarie raggiungono la fine del ciclo vitale, e quindi vengono rimosse, prima delle apparecchiature nelle quali sono inserite; molte batterie primarie sono quindi soggette al riciclaggio. Le batterie ricaricabili vengono vendute come batterie individuali, o in apparecchi elettronici, e molte di esse finiscono il proprio ciclo vitale quando termina il ciclo vitale dell'apparecchio stesso. L'utente di conseguenza ne rimuoverà alcune, mentre altre verranno rimosse in linea con i piani di riciclaggio Weee. Ogni sistema per il riciclaggio delle batterie portatili deve quindi tenere conto di tutte queste variabili. Ci sono diversi scenari possibili:

  • Take-back da parte dei rivenditori - Si potrebbe adottare qualcosa di simile ai piani di take-back dei distributori per il riciclo di rifiuti elettrici
  • Take-back da parte dei fornitori - Questo approccio è adatto per le batterie ad uso professionale e industriale, anche se in alcuni casi i produttori di più larga scala potrebbero provvedere alla raccolta delle batterie dei clienti.
  • Piani di conformità - Si stanno valutando vari tipi di piani di conformità, da un singolo piano a livello nazionale, a diversi piani con o senza istituzione coordinatrice (ad esempio un centro di smistamento).

É probabile che venga usata una combinazione di questi approcci, come è successo per la direttiva Weee. Una delle possibilità è quella per le autorità di definire i target per la raccolta delle batterie per gli schemi che raccolgono per conto dei membri. I target si baseranno probabilmente sull'attuale quota di mercato. Le batterie vengono già raccolte secondo schemi di conformità Weee quando le apparecchiature elettriche vengono smantellate. La maggior parte di queste batterie sono portatili e dovrebbero essere riciclate. L'obiettivo per la raccolta di batterie portatili è del 25% entro settembre 2012 fino ad aumentare al 45% entro settembre 2016.

Pile industriali e destinate agli autoveicoli
Ci sono due possibilità per batterie per uso professionale e per autoveicoli: continuare con l'organizzazione privata oppure istituire dei piani di conformità per il produttore. I piani di conformità potrebbero funzionare con le autorità locali, come sta succedendo per i rifiuti di apparecchiature elettriche. Anche se si devono registrare tutti i produttori, gli stati membri potrebbero escludere i produttori di piccole quantità (che vendono solo piccole quantità di batterie) dall'obbligo di finanziare la raccolta ed il riciclaggio delle batterie. La direttiva non dà tuttavia una definizione dei "piccoli" produttori. Saranno istituiti requisiti di raccolta e di riciclaggio e quindi saranno necessarie da parte dei produttori anche delle prove di conformità o dei piani a cui hanno aderito. La Direttiva prevede un target del tasso di raccolta e riciclaggio del 100% da raggiungere entro il 26 settembre 2011. Saranno del tutto vietati la deposizione dei rifiuti nelle discariche e l'incenerimento.

Restrizioni sulle sostanze
La nuova direttiva sulle batterie limita l'utilizzo delle batterie al mercurio e al cadmio. Le restrizioni per quanto riguarda il mercurio sono rimaste invariate rispetto alla direttiva del 1991, ma è stata introdotto la restrizione all'utilizzo del cadmio. I limiti fissati sono i seguenti:

- Mercurio nelle batterie (eccetto nelle pile a bottone):
massimo di 0.0005% mercurio per peso della batteria.

- Mercurio nelle pile a bottone:
massimo 2% mercurio per peso della pila
 
- Cadmio nelle batterie:
massimo 0.002% di cadmio per peso della batteria, con 3 esenzioni:
- batterie di emergenza e sistemi di allarme, incluse luci di emergenza
- batterie utilizzate negli strumenti medicali
- batterie utilizzate in utensili elettrici senza fili (questa esclusione verrà riesaminata entro settembre 2010 e potrebbe essere eliminata).

É importante osservare che non ci sono restrizioni sulle batterie al piombo, ma se la quantità di piombo è maggiore allo 0.004% per peso, la batteria deve essere etichettata con la sigla "Pb".

Poiché la direttiva sugli autoveicoli fuori uso (ELV) precede la nuova direttiva sulle batterie, le restrizioni ELV dovrebbero avere la precedenza sulle restrizioni nella direttiva sulle batterie. L'interpretazione del governo britannico è che la concentrazione di cadmio e mercurio nelle batterie per autoveicoli potrebbe essere teoricamente più elevata rispetto ai limiti della direttiva sulle batterie. Tuttavia, nella pratica, le batterie al piombo acido vengono quasi sempre utilizzate e di solito non contengono questi metalli.

I requisiti per l'etichettatura
La direttiva pone come condizione che le batterie vengano etichettate. Nel caso in cui la batteria sia di dimensioni troppo piccole per poter essere etichettata in modo chiaro, l'etichetta dovrà essere posta sulla confezione.
I requisiti per l'etichettatura sono i seguenti:

  • simbolo raffigurante un bidone con ruote barrato da una croce;
  • dal 26 settembre 2009 sarà necessario indicare la capacità della batteria (solo per batterie portatili e per autoveicoli). Entro il 26 marzo 2009 dovrebbero essere disponibili regole armonizzate.
  • sigla "Hg" apposta sotto il simbolo grafico del bidone su ruote barrato per batterie che contengono più dello 0,0005% di mercurio;
  • sigla "Cd" apposta sotto il simbolo grafico del bidone su ruote barrato per batterie che contengono più dello 0,002% di cadmio;
  • sigla "Pb" apposta sotto il simbolo grafico del bidone su ruote barrato per batterie che contengono più dello 0,004% di piombo;

Oltre a quello relativo all'etichettatura è stato inserito anche il requisito di fornire ai clienti informazioni sui potenziali effetti sulla salute e sull'ambiente delle sostanze presenti nelle batterie, sul divieto di smaltire le batterie insieme ad altri rifiuti, sulla raccolta e sulle modalità di riciclaggio e una spiegazione dei simboli apposti sulle batterie. Gli Stati membri probabilmente richiederanno ai produttori, distributori e rivenditori di fornire questo tipo di informazioni.

Rimozione di facile operazione
L'Articolo 11 della nuova Direttiva avrà un impatto sulla progettazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche a batteria, nel senso che permetterà alle batterie di essere "facilmente rimovibili". Tale termine non è definito. La Commissione Europea ha pubblicato una bozza di linee guida, ma si tratta di un supporto limitato. La rimozione può essere eseguita manualmente o con attrezzi. Questo requisito vuole chiaramente assicurare che gli utenti delle apparecchiature possano rimuovere le batterie aprendo un coperchio oppure rimuovendo poche viti. Non saranno più ammesse procedure di smantellamento complicate o che richiedono troppo tempo. Tuttavia non è ben definito il confine fra ciò che è accettabile e ciò che non lo è, facendo in qualche modo affidamento sul buon senso dei progettisti elettronici. La Direttiva richiede anche che il produttore fornisca all'utente le istruzioni su come rimuovere le batterie in modo sicuro. Sono previste esenzioni nel caso in cui "per motivi di sicurezza, prestazione, protezione medica o dei dati, sia necessaria la continuità dell'alimentazione e occorra un collegamento permanente". In tali casi, la batteria può essere interna al prodotto e di difficile rimozione.

Impatto sulle batterie e sugli attrezzi
per la progettazione

In territorio UE vengono utilizzate milioni di batterie e la maggior parte di queste vengono fabbricate in Estremo Oriente. L'aumento di restrizioni sulle sostanze e il requisito di etichettatura con Hg, Cd o Pb, se presenti, implicherebbero un'analisi nel caso di rischi di non conformità. I requisiti di marcatura della capacità delle batterie potrebbe incoraggiare i consumatori a scegliere batterie dalla maggiore capacità, con un conseguente cambiamento di scenario nel mercato. La capacità non è però l'unico elemento importante in una batteria, quindi i consumatori potrebbero aver bisogno di avere maggiori informazioni per comprendere a fondo i requisiti necessari. Come accennato, il requisito di facile rimozione delle batterie non è stato definito. Potrebbe in molti casi comportare modifiche nei progetti. Le discussioni sono in corso e al momento l'interpretazione della definizione non è chiara. Poiché la nuova Direttiva non include esenzioni per le parti di ricambio, potrebbero venire utilizzate alternative per sostituire quelle NiCd (nichel-cadmio) dopo il loro divieto.

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