La rivoluzione è wireless

Nel dicembre del 1896 Marconi presentava alla Toynbee Hall il suo “Telegrafo senza fili”. Sono trascorsi più di cento anni e la comunicazione wireless è ormai una realtà. Lungi dall’essere consolidato, tuttavia, il settore è teatro di una continua rivoluzione che tra fasi euforiche e naturali ricadute sta ridefinendo le frontiere della comunicazione del prossimo futuro. Il panorama attuale è in effetti caratterizzato da una varietà di applicazioni e tecnologie nel settore delle reti Wan (Wide Area Network), Lan (Local Area Network) e Pan (Personal Area Network); soluzioni proprietarie e tecnologie standardizzate si contendono il campo. Se si esclude il solo caso dell’Ieee 802.11, che domina il mercato Lan, negli altri settori non si è ancora affermata una cosiddetta “killing application”. Di seguito è riportata una panoramica delle principale soluzioni adottate oggi per reti Wan e Pan e una discussione delle prospettive più realistiche in questi ambiti nell’immediato futuro.

Wide Area Network
Il termine Wan, come noto, indica una rete di dispositivi connessi ed in grado di comunicare su aree estese. In tale ambito la comunicazione wireless è da sempre stata associata alla telefonia cellulare anche se a seguito dei recenti progressi tecnologici è significativamente cresciuto il volume di traffico dati. La prima generazione di telefoni cellulari si basava su protocolli analogici come l’Amps (Advanced Mobile Phone System) sviluppato dalla Bell, diffusosi in America a partire dal 1983 ma ormai definitivamente dismesso dai primi mesi del 2008. Il protocollo operava nella banda di frequenze FM a 800 MHz impiegando due portanti ognuna associata a 21 canali di controllo e 395 canali vocali. L’Rtmi (Radio Telefono Mobile Integrato) è stata la piattaforma diffusasi in Italia a partire dal 1973 nel settore della pubblica amministrazione e della difesa e, successivamente, dai primi anni ’80 nelle applicazioni consumer con la definizione della versione operante a 450 MHz. La successiva transizione ai protocolli di comunicazione digitale che ha caratterizzato i primi anni ‘90 ha segnato la nascita del 2G. L’adozione di tecniche digitali favoriva un utilizzo più efficiente del canale grazie alla possibilità di comprimere e multiplexare mediante schemi Tdma o Cdma diverse sorgenti; la conseguente riduzione dei costi ha così favorito la diffusione della telefonia cellulare. Diversi standard sono stati proposti negli anni. Tra questi, il Gsm (Global System for Mobile communications) è stato il sistema più diffuso, adottato da oltre l’80% degli utenti nel mondo ed ancora oggi base per alcuni servizi 3G; cdmaOne ha trovato impiego invece principalmente in Messico, America Latina ed in alcune regioni dell’Asia raggiungendo una quota di mercato vicina al 12%. Minore diffusione hanno avuto il Pdc limitato al mercato giapponese e l’iDen, impiegato negli Stati Uniti ed in Canada dalle compagnie Nextel e Telus Mobility. Il Gsm opera nelle banda a 900 MHz e 1800 MHz con modulazione Gmsk; la potenza di trasmissione è di 2W ed 1W rispettivamente. Mediante tecniche Tdma supporta simultaneamente fino ad 8 canali di tipo full-rate a 13 kbit/s o 16 canali di tipo half-rate a 5.6 kbit/s Utilizza uno schema di codifica Lpc (Linear Predictive Coding) del segnale audio. Con la successiva introduzione dei servizi Gprs (General Racket Radio Service) hanno iniziato a diffondersi le prime applicazioni di trasferimento dati su reti Gsm. Sms, Mms, Push-to-talk, Instant Messaging e Wap sono solo alcuni dei servizi forniti mediante supporto per i protocolli di comunicazione IP, PPP e X.25. Il Gsm per Gprs adotta uno schema Fdd (Frequency Division Duplex) che associa per ogni sessione e ad ogni utente una coppia di canali in uplink e downlink; mediante comunicazione packet mode con pacchetti di durata fissa corrispondente ad un time slot Gsm consente la condivisione di uno stesso canale tra diversi utenti. In downlink utilizza uno schema first come/first served ed in uplink un meccanismo piuttosto simile all’R-Aloha; uno schema tipo slotted Aloha è usato durante le procedure di contenzioso mentre i dati sono trasferiti con Tdma dinamico. Il 2000 ha visto la transizione verso il 3G con l’introduzione delle piattaforme Umts basate su tecniche Cdma. Nel 2002 vengono introdotti l’Ims (IP Multimedia Subsystem), un’architettura per la distribuzione di servizi multimediali mediante protocollo IP, e l’Hsdpa (High Speed Downlink Packet Access), un protocollo di comunicazione basato su tecniche Hraq (Hybrid automatic repeat-request) che, grazie alla ritrasmissione automatica del messaggio con differente codifica, consente di raggiungere data rate teorici in download fino a 14.4 Mbps. Il 2004 sancisce l’interoperabilità dei sistemi Umts con reti Wireless-Lan. L’attenzione si sposta quindi verso la definizione di nuove specifiche per la riduzione della latenza di trasmissione e il miglioramento dei parametri di QoS del servizio nell’ottica di integrare protocolli real-time per applicazioni VoIP; si vedano ad esempio gli standard Hspa+ e Edge Evolution. Gli sforzi si concentrano infine nel tentativo di ridefinire l’Umts come una rete IP ed aprire così la strada al 4G. Viene standardizzato l’Lte (Long Term Evolution) in grado di supportare mediante impiego di antenne 4x4 e per un’ampiezza di banda di 20 MHz trasferimenti in download fino a 326.4 Mbps e 86.4 Mbps in upload. Basato su uno schema SC-Fdma con modulazione Qpsk/16 Qam in upload e Ofdm con modulazione Qpsk/16Qam/64Qam su fino a 1200 portanti in dowload, l’Lte supporta fino a 200 utenti attivi per singola cella; compatibile con standard tradizionali supporta applicazioni Mbsfn per la trasmissione di segnali televisivi.
Dal 2006, tuttavia, parallelamente al 3G/4G viene definito un nuovo standard originariamente pensato per applicazioni fisse ma successivamente esteso anche all’ambito mobile in aree metropolitane. Il WiMax viene standardizzato come Ieee 802.16. Diverse revisioni e clausole sono state emessi più di recente per introdurre ad esempio uno schema di comunicazione di tipo Sofdma che, unitamente all’impiego di antenne smart, assicura elevata efficienza spettrale, fino a 3.7 bit/Hz comparabile con quella resa disponibile dalle contemporanee reti cellulari. Per ridurre i costi vengono standardizzate frequenze soggette a licenza nelle bande a 2.3 GHz, 2.5 GHz e 3.5 GHz mentre le frequenze intorno ai 5 GHz vengono lasciate di pubblico dominio; prospettive interessanti potrebbero affacciarsi con il lento abbandono della banda a 700 MHz da parte della televisione analogica. Il WiMax adotta nelle applicazioni fisse schemi di comunicazione Tdd ed Fdd con larghezza di canale di 3.5 MHz, 5 MHz , 7 MHz e 10 MHz; in applicazioni mobile supporta invece solo protocolli Tdd con larghezza di canale 5 MHz, 8.75 MHz e 10 MHz. Il data rate di trasmissione massimo è 70 Mbps, la distanza coperta fino a 50 Km (sebbene ovviamente a data rate inferiori). A partire dall’ottobre 2007, il WiMax è stato inserito dall’Itu nell’insieme di standard IMT-2000 così da assicurare l’interoperabilità tra diversi paesi.
Come si può vedere, quindi, il settore Wan è tutt’altro che fermo. La spinta verso una sempre maggiore convergenza tra voce e dati mediante architetture IP è piuttosto evidente. La tecnologia 3G ha continuato a diffondersi nonostante i timori espressi da alcuni che la contemporanea nascita dei sistemi WiFi e WiMax potesse ridurne l’interesse economico. Alcune applicazioni, tuttavia, - come ad esempio le videochiamate mobili - che sembravano promettere una rapida diffusione hanno mostrato non poche difficoltà; sono aumentati invece i servizi basati su contenuti multimediali. In alcuni casi i provider hanno cambiato prospettiva usando la maggiore capacità di trasmissione dati offerta dalle nuove tecnologie semplicemente per ridurre i costi delle singole chiamate. Non trascurabili saranno gli impatti della recente crisi economica. Anche per questo, la transizione da 3G a 4G sembra ancora una grossa incognita, nonostante da diversi parti si continuino ad annunciare innovative soluzione nel settore. Del resto, come si vede dal grafico mostrato in precedenza, la regione di interesse per il 4G andrebbe a sovrapporsi ad aree già coperte da 3G, WiMax e WiFi; come conseguenza alcuni produttori come Motorola e Nortel sono prematuramente usciti dal mercato 3G per concentrarsi su 4G e WiMax. Da non trascurare poi è la tenuta delle reti 2G che con tutta probabilità resteranno ancora in vita fino al 2010 e con la prospettiva di restare il mezzo privilegiato per la copertura delle aree rurali considerati costi e complessità minori delle infrastrutture.

Personal Area Network
Il termine Pan si riferisce ad una rete di dispositivi connessi tra loro ed il cui funzionamento è inerente ad un singolo utente locale. Bluetooth, ZigBee, Uwb, WiMedia e Z-Wave sono i principali standard nel settore. Minore diffusione hanno trovato, invece, EnOcean e One-Net, un protocollo, quest’ultimo, di tipo open-source per reti mesh operante nella banda Ism con modulazione Wideband Fsk ed in grado di supportare data rate fino a 38,4 Kbps. BlueTooth è invece lo standard di comunicazione radio a corto raggio per dispositivi fissi e mobili pensato principalmente come alternativa alle connessioni seriali su cavo in standard EIA-232/EIA-422. Nasce come tentativo di definire una tecnologia standard per reti Pan in grado di assicurare interoperabilità di dispositivi diversi come telefoni mobili, personal computer e laptop, stampanti, ricevitori Gps, video camere e console di gioco; impiegano dispositivi di controllo remoto con interfaccia BlueTooth, ad esempio, le recenti Nintendo Wii e Sony PlayStation 3. Il Bluetooth utilizza tecniche spread spectrum di tipo frequency hopping con supporto di fino a 79 frequenze diverse nella banda Ism e prevedendo di cambiare il canale fino a 1660 volte al secondo per ridurre i problemi di interferenza con dispositivi operanti nella stessa banda. La modulazione è di tipo Gfsk (Gaussian Frequency Shift-Keying); il data rate supportato è fino a 1 Mbps nella versione 1.2 standardizzata come Ieee 802.15.1-2005, grazie anche all’adozione di tecniche eSCO (Extended Synchronous Connections) che migliorano la qualità della connessione sulla base della ritramissione automatica di pacchetti affetti da errori e riducono nel contempo la latenza mediante impiego di trasferimenti concorrenti. La potenza di trasmissione varia dai 100 mW per i dispositivi di classe 1 in grado di trasmettere fino a 100 metri ad 1 mW per quelli in classe 3 aventi copertura di 1 m circa. Lo standard definisce uno stack di protocolli piuttosto esteso che regola la comunicazione. Lmp (Link Management Protocol) per il controllo del link radio tra i dispositivi, L2CAP (Logical Link Control & Adaptation Protocol) per la gestione di connessioni logiche multiple tra due dispositivi ed Sdp (Service Discovery Protocol)  per il rilevamento dei parametri di connessione ad un dispositivo ed dei protocolli supportati sono i livelli mandatori. Hci (Host/Controller Interface) ed RFcomm (Radio Frequency COMmunication) sono invece livelli accessori per, rispettivamente, la definizione dell’interfaccia di comunicazione tra host e controller di nodo e l’emulazione di un protocollo EIA-232. Bluetooth Ulp (Ultra Low Power) è la denominazione corrente dello standard Wibree, introdotto dalla Nokia nel 2006 per applicazioni a bassa dissipazione di potenza.
In questo ambito piuttosto diffuso è anche lo standard ZigBee, correntemente supportato dalla ZigBee Alliance e recentemente incluso nella specifica Ieee 802.15.4-2006. Le specifiche sono disponibili pubblicamente per applicazioni non commerciali. ZigBee opera nella band ISM supportando (a 2.4 GHz) fino a 16 canali di comunicazione con larghezza di banda 5 MHz. La trasmissione impiega tecniche spread-spectrum di tipo direct-sequence, con modulazione Bpsk (Binary Phase-Shift Keying) nelle regioni intorno a 868 MHz e 915 MHz e QPSK-ortogonale, invece, a 2.4 GHz. Il data rate massimo è 250 kbps per singolo canale operando a 2.4 GHz; si riduce a 40 kbps nella banda dei 915 MHz e a 20 kbps in quella degli 868 MHz. La potenza del segnale massima è 1 mW; la distanza di trasmissione tra 10 e 75 metri a seconda dell’ambiente in cui si trasmette. La modalità di accesso ai canali è di tipo Csma/CA (Carrier Sense Multiple Access/Collision Avoidance) anche se nelle reti beacon-enabled per applicazioni real-time a bassa latenza è comunque prevista la possibilità di definire slot temporali in cui tale schema non è applicabile ma, piuttosto, sono esplicitamente definiti i nodi abilitati a trasmettere. Le applicazioni principali del protocollo ZigBee includono sistemi di controllo e intrattenimento per edifici residenziali, gestione dell’energia in installazioni industriali, monitoraggio ambientale, servizi mobile come m-payment e tele-assistenza.
Nello stesso ambito opera il protocollo Z-Wave sviluppato dalla danese Zensys. La specifica è correntemente supportata dalla Z-Wave Alliance, consorzio internazionale di oltre 160 produttori che annovera tra i membri principali Intel, Intermatic, Leviton, Universal Electronics, Wayne-Dalton, Z-Wave e Zensys. Z-Wave utilizza modulazione Gfsk (Gaussian Frequency-Shift Keying) nella banda ISM a 900 MHz; supporta data rate 9.6 kbps e 40 kbps con limitazione del duty-cycle di trasmissione dell’1%. La rete ha una architettura di tipo mesh senza master in grado di aggregare fino a 232 nodi e con supporto per connessioni in bridging.
Decisamente orientato al settore multimediale ed automotive mobile, è invece WiMedia, ad oggi il principale standard industriale basato su tecnologia Uwb (Ultra Wide Band). Il tentativo di standardizzazione in questo settore portato avanti dal gruppo Ieee 802.1.5.3 è infatti naufragato nel 2006 a causa di inconciliabili divergenze. Operando nella regione dello spettro compresa tra 3.1 GHz e 10.6 GHz con uno schema Ofdm, WiMedia supporta data rate fino a 480 Mbps su brevi distanze. WiMca (WiMedia Mac Convergence Architecture) è la specifica dei servizi a livello Mac per l’utilizzo delle risorse Uwb; tra questi, i protocolli di autenticazione e trasferimento dati, le modalità di condivisione del canale, la gestione dei dispositivi e della rete, le caratteristiche di QoS, il controllo della potenza. Selezionato per applicazioni come Wireless Usb, Wireless Firewire, Wireless TCP-UPnP e Bluetooth 3.0, WiMedia supporta anche protocolli industriali come Ethernet, Dvi e Hdmi. WiNet è il layer Pal (Protocol Adaptation Layer) per il supporto di rete per la convergenza con piattaforma Tcp/IP.
Accanto a queste tecnologie emergenti, continua a resistere lo standard Dect (Digital Enhanced Cordless Telecommunications) che rappresenta ormai la specifica Etsi (European Telecommunications Standard Institute) per la telefonia digitale portatile comunemente utilizzata nei sistemi cordless in ambito domestico. Opera nelle bande 18880-1990 MHz in Europa e 1920-1930 MHz negli Stati Uniti (dove è specificato con il termine Dct 6.0 per distinguerlo dalle prime soluzioni cordless che occupavano invece la banda ISM) supportando fino a 10 canali di trasmissione con separazione 1728 kHz. Definisce un’allocazione dinamica di banda con 2x12 time slot in up e down stream; utilizza un codec audio G.726. Il Physical Layer prevede architetture Fdma (Frequency Division Multiple Access), Tdma (Time Division Multiple Access) e Tdd (Time Division Duplex). La potenza del segnale massima è 250 mW; il data rate è 32 kbps. Il Data Link Layer si basa su Lapc (Link Access Protocol Control), una variante del protocollo utilizzato dall’Isdn e che impiega comunicazione Hdlc. Il Mac supporta comunicazione connection oriented, connection-less e broadcast e prevede un servizio di cifratura della comunicazione, seppur piuttosto semplice, a 64 bit. Sebbene ormai impiegato prevalentemente, come dicevamo in precedenza, nel settore della telefonia portatile su scala Pan, è in grado di supportare anche trasmissione dati in ambienti Lan. Mediante impiego di antenne direzionali e riducendo il traffico dati, si è in grado ad esempio di trasmettere fino a distanze di 10 Km; in alcuni paesi come India e Sud Africa è stato per questo utilmente impiegato, ad esempio, per coprire l’ultimo miglio. Introdotto tuttavia intorno alla metà degli anni ’90 quando la necessità di comunicazioni wireless era limitata ad applicazioni di nicchia nei settori industriali, il Dect è stato nel tempo utilizzato principalmente per il più redditizio settore della telefonia portatile e quindi successivamente soppiantato nelle comunicazioni dati su brevi distanze da standard più recenti come il Wi-Fi. Come si vede, quindi, e in accordo a quanto anticipato inizialmente, anche il settore delle reti Pan è caratterizzato ancora da una certa frammentazione, con la presenza di diverse soluzioni non sempre interamente standardizzate ed in alcuni casi in netta sovrapposizione. Se da un lato tale varietà è indice di un fermento nel settore che ne testimonia l’indubbia vitalità, dall’altro la mancata affermazione di uno standard condiviso in maniera netta rappresenta forse una delle principali limitazioni affinché si raggiunga quella massa critica oltre il quale la diffusione inizia poi a crescere in modo esponenziale. Del resto se fino a qualche tempo fa, sembrare che il Bluetooth potesse assumere questo ruolo, relegando lo standard ZigBee ad applicazioni di nicchia in ambito industriale, un recente e crescente interesse delle tecnologie WiFi anche per il settore Pan certo non contribuisce a fare chiarezza sul prossimo futuro.

Uno sguardo al futuro
In un articolo apparso all’interno del libro “Wireless Communications: the Future” nel 2007, Simon Saunders affronta il delicato problema della previsione dell’evoluzione del mercato e delle tecnologie wireless nel prossimo futuro. L’autore distingue per questo tre diversi periodi:

•    l’età della proliferazione, dal 2007 al 2011;
•    l’età della somiglianza, dal 2012 al 2016;
•    l’età della quotidianità, dal 2017 al 2026
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L’analisi affronta per ogni periodo i principali aspetti del problema, cercando di individuare i servizi e le applicazioni principali fornite mediante tecnologie wireless, l’evoluzione dei dispositivi di accesso e comunicazione, le infrastrutture, i protocolli e i linguaggi, le problematiche di utilizzo dello spettro di frequenze. Dal punto di vista dei servizi e delle applicazioni, ad esempio, nelle previsioni dell’autore il primo periodo, quello della proliferazione nel quale ci troviamo, dovrebbe essere caratterizzato da una crescita significativa del traffico dati attraverso le reti wireless. Nel settore della telefonia cellulare, lo sviluppo di nuove tecnologie ed una maggiore competitività tra i provider conseguente ad una progressiva liberalizzazione del mercato dovrebbe favorire una ulteriore riduzione dei costi delle chiamate vocali; i costi per singolo utente tuttavia cresceranno grazie soprattutto alla richiesta di servizi accessori legati al traffico dati. In effetti, se gli Mms non hanno avuto la proliferazione che ci si aspettava, il vero fattore trainante in questa direzione sembrerebbe poter essere quello della posta elettronica che, con la possibilità di allegare immagini e file di vario tipo, dovrebbe nel medio periodo sostituire definitivamente gli Sms. La costante diffusione dei sistemi di messaggistica istantanea e delle iniziative di social networking cambierà radicalmente lo scenario. Nel settore domestico inoltre dovrebbero continuare a vedersi molti ed interessanti cambiamenti con la sempre maggiore diffusione di router che integrino funzionalità WiFi, 2G e 3G così da supportare applicazioni come VoIP e Video-on-demand; in questo senso il mercato dovrebbe essere caratterizzato dalla definizione di nuove partnership tra gestori di telefonia fissa e mobile. Pda, Smartphone e gaming console continueranno ad essere i dispositivi con connettività wireless di maggiore attrazione; importante sarà la diffusione di sistemi di sicurezza e monitoraggio ambientale connessi mediante protocolli a corto raggio. Dal punto di vista della infrastrutture, il periodo 2007-2011 dovrebbe vedere una crescita del numero di stazioni distribuite presente nei centri cittadini e la diffusione di femto celle in ambito domestico. Il WiMax dovrebbe affermarsi come alternativa al WiFi per i punti di accesso fissi e le applicazioni backhaul; crescerà invece la diffusione del WiFi in ambito domestico per applicazioni multimediali. Il mercato delle frequenze dovrebbe vedere una significativa liberalizzazione di alcune bande, la saturazione della banda a 2.4 GHz con la crescita di problemi di interferenza soprattutto nelle trasmissioni audio, una progressiva utilizzazione della banda a 5 GHz. La crescente diffusione delle tecnologie wireless porterà sempre più attenzione agli aspetti di sicurezza ed affidabilità della rete; provider e governi nazionali iniziaranno ad affrontare il problema in maniera organica. Crescerà il pericolo di attacchi terroristici.
A partire dal 2012, la fase di proliferazione delle tecnologie wireless sarà seguita da una lenta convergenza di tecnologie ed applicazioni con la penetrazione in applicazioni di tutti i giorni. Sarà possibile realizzare sistemi wireless più complessi ed in diversi ambiti applicativi; come conseguenza entro il 2015 il traffico dati tra macchine e dispositivi supererà quello tra persone. La crescente attenzione al problema della sicurezza delle merci spingerà a dotare ognuna di un tag Rfid per l’identificazione ed il tracciamento; cresceranno le modalità di m-payment. La televisione analogica sarà completamente abbandonata liberando frequenze nello spettro per nuove applicazioni; sarà invece possibile creare canali personalizzati utilizzando dispositivi di memoria di massa ad elevata capacità e vi sarà una crescente diffusione di applicazioni di visione 3D. Il controllo wireless dei sistemi di illuminazione e riscaldamento delle installazioni industriali sarà ormai pratica diffusa, come conseguenza anche di una tendenza generalizzata al risparmio energetico ormai diventato tassativo. L’uso delle tecnologie wireless crescerà anche in ambito domestico; scanner biometrici saranno usati per scopi di sicurezza. I dispositivi wireless saranno dotati di antenne Mimo compatte così da apparire non intrusivi; i router finiranno per esser integrati con i personal computer. Dal punto di vista delle infrastrutture, le novità principali riguarderanno la nascita dei Mobile Virtual Network Operator, ovvero provider di servizi che si appoggeranno ad operatori di rete per la diffusione dei proprio contenuti. La crescente complessità delle infrastrutture di rete e di gestione dello spettro favorirà la diffusione di broker specializzati nel comprare e vendere spettro. La necessità di migliorare l’affidabilità della rete, porterà ad una serie di iniziative che interesseranno diversi paesi e tese alla realizzazione di sistemi globali di copertura via satellite per le comunicazioni. A terra il problema principale finirà per essere quello del blackhaul. Dal punto di vista delle tecnologie, si dovrebbe assistere ad una ancora più intensa attività di standardizzazione. Piuttosto che definire nuove interfacce di accesso all’etere, tuttavia, si cercherà di standardizzare protocolli e procedure di condivisione dello spettro; i dispositivi più intelligenti saranno in grado di variare frequenza, codici e canali di trasmissione in funzione delle proprie necessità e della applicazione corrente. I confini di separazione tra sistemi multi-carrier Cdma, evolutisi dalle reti 3G/4G, ed Ofdm, come WiMax e Uwb, saranno sempre più labili. Ancora non completamente stabile sarà invece il panorama delle applicazioni a corto raggio con la nascita probabilmente di nuove soluzioni derivate da ZigBee e BlueTooth; la crescente occupazione dello spettro evidenzierà problemi di saturazione, almeno intorno alle bande classiche. A partire dal 2017, con l’ingresso nell’età della quotidianità, il wireless sarà ormai una tecnologia “embedded”. Si assisterà in effetti a qualcosa di simile a quanto accaduto per le reti Ethernet sul finire del secolo. Il mercato sposterà l’interesse dalla infrastrutture ai contenuti. Per questo, le infrastrutture diventeranno condivise e nasceranno provider di contenuti come soggetti completamente svincolati dagli operatori di rete. L’utilizzo dello spettro sarà più “intelligente”; i diversi protocolli di accesso al mezzo fisico finiranno per essere nascosti agli utilizzatori di più alto livello. La diffusione di tecniche di Software Defined Radio consentirà di selezionare automaticamente la configurazione wireless più adeguata alla applicazione. Crescerà la diffusione e l’utilizzo di Pan soprattutto in ambito domestico per applicazioni multimediali; riconoscimento vocale e sistemi di feedback bioemotivo saranno realtà. I sistemi saranno in grado di localizzare l’utente e fornirgli i servizi richiesti mentre si sposta.

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