Gli ecosistemi incentrati sul software sono il futuro del test

Il mondo intorno a noi è sempre più orientato al software, e il modo in cui interagiamo con i dispositivi sta cambiando. Gli smartphone, i set-top box e anche le automobili sono definite ora dal software integrato. Grazie a questa evoluzione, la sfida sarà rimanere al passo con l'innovazione e con le complessità che ne derivano.
Vent'anni fa effettuare un test su un cellulare significava ottenere un segnale. Oggi, la progettazione, il test e la produzione di un dispositivo mobile includono un intero ecosistema di funzionalità, applicazioni e tecnologia che necessitano un approccio al test differente. Sviluppare un sistema di test per risolvere le sfide di oggi è sempre più complesso perchè richiede l'espansione di requisiti di test e un'architettura che possa durare nel tempo. È importante scegliere una piattaforma che possa sfruttare la curva di tecnologia permettendo sia astrazione che integrazione. I dispositivi sotto test non avranno più uno scopo unico, ed entità basate sull'hardware con funzionalità limitata, ma tenderanno a essere multiuso, basati sul software con capacità multiple. Perchè il tuo sistema di test non dovrebbe evolversi allo stesso modo? Il cambio dagli strumenti tradizionali con funzionalità predefinite a un'architettura definita via software permette di effettuare le misure definite dall'utente e l'analisi in tempo reale. Puoi persino estendere questa flessibilità attraverso la distribuzione di algoritmi a una scheda Fpga per una migliore prestazione dello strumento. Con un approccio definito via software, la tecnologia commerciale che alimenta gli ultimi dispositivi sotto test può potenziare allo stesso modo il tuo sistema di test, ottimizzando l'architettura di test per gli anni seguenti.

Ecosistemi basati sul software

La transizione in corso nei dispositivi mobili permette di scoprire un trend importante nel settore del test e delle misure: il potere di un ecosistema basato sul software. I primi telefoni cellulari furono realizzati, prima di tutto, per effettuare chiamate e poi per inviare messaggi di testo, ma le funzioni erano definite quasi del tutto dal produttore. Una volta aperto all'utente il software di questi dispositivi, sono apparse velocemente applicazioni per ascoltare la musica, scattare foto o inviare email. L'efficacia della transizione, però, va al di là dell'apertura del software all'utente. Apple, e successivamente Google, hanno realizzato ecosistemi robusti intorno ai loro prodotti, e hanno creato una comunità di sviluppatori di 'app' che ne hanno accelerato i vantaggi. L'apertura e il concetto di comunità possono essere decisamente promossi dagli stessi fornitori di telefoni cellulari, ma sono stati Apple e Google che hanno spostato il focus dai dispositivi hardware agli ambienti software, sviluppando e distribuendo OS mobili e l'hardware necessario. Hanno inoltre offerto un appropriato livello di personalizzazione sia per gli utenti che per gli sviluppatori di terze parti, e riescono a cambiare radicalmente il modo in cui i clienti vedono i loro cellulari. Lo stesso concetto ha un impatto sul mondo della misura e del test. Le comunità di sviluppatori e integratori, lavorando su piattaforme software standard, stanno utilizzando tecnologie commerciali per estendere le funzionalità di hardware complessi ad applicazioni precedentemente impossibili. Il livello di produttività e collaborazione, forniti dagli ecosistemi basati sul software, avranno un effetto profondo sui progetti di sistemi di test per i prossimi tre o cinque anni.

Ecosistemi definiti

Nel suo libro, The Death of Competition: Leadership and Strategy in the Age of Business Ecosystems, James F. Moore definisce un ecosistema commerciale nel modo seguente: "Una comunità economica sostenuta da una fondazione di individui e organizzazioni che interagiscono tra loro , gli organismi del mondo aziendale. La comunità economica produce beni e servizi di valore per i clienti, membri stessi dell'ecosistema. Gli organismi membri includono anche i fornitori, i produttori principali, i concorrenti e gli altri stakeholder. Nel tempo, le loro funzioni e i ruoli evolvono e tendono ad allinearsi alle direttive di una o più aziende importanti."
Nel campo del test e della misura, la collaborazione tra più settori non è una novità. Gruppi di settori attivi, come Ivi Foundation, Pxi Systems Alliance, e Lxi Consortium, riuniscono da decenni operatori di reparti diversi, spesso, però, con grandi divergenze, come è sottolineato nella descrizione di Moore. La partecipazione attiva in questi gruppi, che oggi includono fornitori di sistemi basati solo su software, su hardware specifico, e hardware e software insieme, la possibilità di introdurre l'interoperabilità nelle architetture proprietarie e la facilità d'uso nelle architetture aperte stanno favorendo la nascita di ecosistemi commerciali. Gli esempi odierni di ecosistemi di maggior successo in questo settore, tuttavia, sono ancorati al software. LabView di National Instruments è un esempio di software applicativo reso ancora più prezioso dal suo ecosistema. Un gran numero di ingegneri ha seguito corsi di formazione su LabView e sviluppato add-on adatti ad esigenze applicative specifiche, e altri mediante canali commerciali come LabView Tools Network. Gli integratori di sistemi della rete NI Alliance Partner, così come i consulenti LabView, lavorano per la distribuzione di questo ecosistema. Ogni nuovo fornitore, produttore, concorrente o stakeholder aggiunge valore al software.
Come Jessy Cavazos, Direttore industriale del gruppo sul test e la misura Frost&Sullivan, osserva: “In passato il sistema di test era importante quanto l'investimento di tempo e denaro speso per realizzarlo. Con il passare del tempo, il sistema beneficerà dell'intera comunità di fornitori esterni, integratori, consulenti che supportano l'ecosistema software al suo interno. Si tratta di un elemento fondamentale per soddisfare le esigenze della nuova generazione di test per sistemi”.

Ecosistemi nelle architetture sw/hw
aperte e proprietarie


Un ecosistema estremamente utile crea uno standard nella comunicazione con gli strumenti,i driver Interchangeable Virtual Instruments. Grazie allo sviluppo di un mezzo di comunicazione comune, per strumenti simili a livello di interfaccia di programmazione applicativa, la Ivi Foundation ha ridotto sia la curva di apprendimento per gli utenti che il ciclo di sviluppo per i fornitori. Questo ha consentito la realizzazione di driver da parte di soggetti terzi, siti web di aggregazione per contenerli (come IDNet su ni.com) e livelli di astrazione a partire da essi. Con livelli di astrazione hardware ben strutturati, la possibilità di implementare nuove tecnologie, all'interno di sistemi duraturi, diventerà una routine. Gli strumenti standard hanno permesso di creare l'odierno ecosistema, che continua a crescere grazie alla recente convalida delle implementazioni di Microsoft.NET per IVI degli ultimi anni. Quando si programmano i dispositivi basati su tecnologia Fpga, in applicazioni che richiedono per esempio l'elaborazione di segnali in linea o il controllo di dispositivi sotto test, sono richiesti hardware e software di un unico fornitore per ottenere l'astrazione necessaria a soddisfare il livello di competenza della maggior parte degli ingegneri di test. Quando queste soluzioni sono fornite nel contesto di un ecosistema commerciale basato sul software, la piattaforma può mantenere la sua flessibilità per l'utente, così come un approccio hardware/software intercambiabile o eterogeneo. Ad esempio, la capacità dell'architettura LabView riconfigurabile I/O (RIO) di programmare un dispositivo Fpga può incorporare Vhdl o Xilinx Core Generator IP di terze parti all'interno della toolchain di progettazione di sistema LabView. LabView Tools Network permette agli utenti di condividere progetti di esempio e il codice compilato per supportare i diversi ambienti applicativi tra utenti e fornitori nel campo del test automatizzato. Questo ecosistema apre le porte della programmazione Fpga al test automatizzato non tradizionale e offre l'IP necessario a ottenere risultati di successo. Senza un ecosistema basato sul software, molte piattaforme aperte possibili hanno riscontrato delle difficoltà. Le piattaforme xTca sono state adottate nelle infrastrutture per le telecomunicazioni e suscitano interesse nella comunità dei fisici per l'energia, ma non sono riuscite a sviluppare un ecosistema efficace nel test automatizzato. Il fattore forma multiplo, il bus di comunicazione e le opzioni software presentate dalla piattaforma hanno ritardato o complicato la scelta da parte di fornitori leader di settore. Anche se nell'AXIe Consortium si sta lavorando molto per guidare e migliorare queste le possibili opzioni per il test automatizzato, il successo o il fallimento sarà dettato dall'uso di un ecosistema basato sul software.

Il futuro degli ecosistemi nel test automatizzato

Nel corso dei prossimi tre o cinque anni, il cuore del sistema per il test automatizzato sarà il software, e gli ecosistemi avranno un impatto maggiore sul valore che gli utenti trarranno da queste piattaforme. Gli esempi precedenti relativi alla comunicazione tra strumenti e alla programmazione Fpga astratta rappresentano solo l'inizio per gli ecosistemi del test automatizzato. Non solo i fornitori di software usufruiranno dei loro ecosistemi e sfrutteranno i modelli di commercializzazione per IP di terze parti, ma lo scenario coinvolgerà anche i dispositivi mobili che incideranno sull'industria del test e della misura.

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