ANIE: entusiasmo per il passato, incertezza per il futuro

A fianco dell’entusiasmo per i dati ufficiali di chiusura del 2018, la dirigenza di Confindustria ANIE, nella figura del presidente Giuliano Busetto, in occasione dell’assemblea pubblica di ANIE tenutasi a Milano il 28 giugno scorso, non nasconde una preoccupazione per i mesi a venire e per gli scenari che il comparto dell’elettronica e dell’elettrotecnica è in procinto di affrontare nell’ultima parte dell’anno in corso e con l’apertura del nuovo anno.

Ma com’è andato ufficialmente il 2018 per le imprese elettroniche ed elettrotecniche?
Dopo un 2017 dinamico, il 2018 è stato caratterizzato da uno scenario internazionale incerto e complesso (con la Brexit, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, le tensioni tra Italia e Unione, la crescita del debito nei Paesi emergenti e nei Paesi in via di sviluppo) permettendo però ai comparti rappresentati da ANIE di raggiungere performance di tutto rispetto, con una crescita del fatturato aggregato totale del 4,7% che, tradotto nel dettaglio, è costituito da un +7,1% per il comparto dell’Elettronica e un +4.0% per quello l’Elettrotecnica. I motivi stanno principalmente negli investimenti in innovazione tecnologica conseguenti i piani Industria 4.0 e Impresa 4.0.
Anche il mercato dell’Energia - nella componente della produzione (tradizionale e rinnovabili) e investimenti sulla Rete – ha conosciuto un’importante crescita: + 8,5%. Cresce poi il settore Trasporti con + 4.1% e prosegue il graduale recupero per il Building (+2.1%).
L’Industria, nel suo complesso, è cresciuta su base annua del 7,5% come fatturato, sebbene quella contrazione significativa nel secondo semestre di cui si è detto, abbia ridimensionato una previsione di crescita a doppia cifra confermando che l’incertezza sul rinnovo degli incentivi – iper-ammortamento in primo luogo – ha generato una forte decelerazione degli investimenti.

 

Sentiment di preoccupazione

Una situazione che sembra aver caratterizzato anche il primo semestre dell’anno in corso, così come indicato da recenti dati dell’Osservatorio ANIE. Su un campione di 130 imprese (espressione di un fatturato aggregato pari a 16 miliardi di euro), risulta che nel primo semestre 2019 emergono infatti segnali contrastanti e i saldi tra previsioni di aumento e diminuzione per le diverse variabili analizzate risultano inferiori rispetto a quelli registrati nei semestri precedenti. Il 54% delle imprese che ha preso parte all’indagine, prevede di chiudere il primo semestre di quest’anno con un fatturato totale in diminuzione o in stabilità, il 60% non prevede crescita per il proprio portafoglio ordini.

Ma quali sono i correttivi che potrebbero aiutare a ritrovare uno slancio in un momento di preoccupazione per una stagnazione che sembra dietro l’angolo? “il Piano Impresa 4.0 ha generato, nel solo 2017, dieci miliardi di investimenti in macchinari e attrezzature hi-tech, a cui si aggiungono 3 miliardi nel software industriale, agevolati dalla misura dell’iper-ammortamento.” ha dichiarato Giuliano Busetto. ”Le imprese manifatturiere hanno usufruito dell’87% degli investimenti, e il 67% è rappresentato da PMI a conferma che il Piano nazionale Impresa 4.0 ha dato la possibilità a tutte le imprese, anche le più piccole, di modificare il proprio DNA in favore di un upgrading tecnologico che avrà come risultato finale un miglioramento della loro competitività sia sul mercato nazionale sia sul mercato estero.”

“Per far sì che il movimento non si arresti – ha continuato il presidente di ANIE – bisogna continuare a imprimere forza nella stessa direzione, con incentivi adeguati e modulati sul medio-lungo periodo, con risorse per la formazione e la individuazione di skill adeguati sarà quindi determinante.”

 

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