Un modello innovativo nell’industria elettronica

Gabriele Cogliati è Presidente di Elemaster

Fondata nel 1978 da Gabriele Cogliati (nella foto), e specializzata nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie elettroniche per apparecchiature di comando, controllo e regolazione attraverso servizi di design, engineering e manufacturing, integrati con la realizzazione di componenti custom e la produzione di Pcb, Elemaster Group si distingue nello scenario competitivo dell’industria elettronica italiana per avere instaurato nel corso degli anni un modello che si basa sul supporto alle piccole e medie imprese per la creazione del cuore tecnologico dei prodotti innovativi. Oggi questo modello si è ulteriormente sviluppato indirizzandosi al supporto delle start-up innovative, quelle piccole e giovani imprese che potrebbero diventare le grandi imprese del futuro, che possono avere accesso a tutti i servizi offerti da Elemaster e vedere in queste modo le loro idee trasformarsi in prodotti, attraverso un supporto che si basa sul tutoraggio operativo per lo sviluppo di hardware e software elettronico.

Un modello di successo per creare il mercato del futuro
Creare una sinergia tra industria manifatturiera e start-up si può. Meglio se, per farlo, si segue la via del “creare e vivere muovendosi nel futuro”. Non un semplice slogan, ma un vero e proprio modus operandi alla base della mission di Elemaster. Il workshop dal titolo “Un modello di Open Innovation per l’industria manifatturiera italiana” promosso da Italia Startup, tenutosi a fine aprile presso la sede aziendale di Lomagna nel lecchese, è stato l’occasione per mostrare il modello industriale innovativo che scaturisce dalla collaborazione tra l’industria consolidata e le realtà innovative italiane. “Il nostro scopo è di creare il cuore tecnologico del prodotto", racconta Giovanni Cogliati sales manager di Elemaster. "Abbiamo deciso di accelerare alcune startup, e diventare loro partner, nella speranza che esse possano tradurre un’idea in prodotto”. Affinché tutto ciò si realizzi è necessario un percorso congiunto volto a sviluppare più che altro il profilo operativo del progetto, passando dalla fase iniziale di prototipazione a quella finale del prodotto vendibile sul mercato. “Non forniamo un supporto di tipo equity - ci tiene a sottolineare Cogliati - ma ci concentriamo sul raggio operativo. Una volta individuati i requisiti del prodotto, sviluppiamo l’hardware e il software. Oltre ad un’assistenza post vendita, supportiamo le start-up nel confronto con il mercato estero, garantendo, grazie alle nostre competenze visibilità su scenari internazionali che le start-up, per mancanza di risorse, non sono in grado di raggiungere”. In sintesi alle aziende innovative vengono offerti: l’affiancamento di un corporate key account che agevola la conoscenza del mercato di riferimento; un investimento a fondo perduto pari al 10% dei costi di industrializzazione; attività di mentorship realizzata da oltre quaranta ingegneri specializzati; eventuale anticipo del 25% sui costi di industrializzazione. Ovviamente le start-up devono rendere qualcosa all’azienda: nello specifico dovranno garantire l’esclusività della produzione attraverso modi e tempi da concordare, oltre a una partnership industriale a lungo termine.

Casi di successo
Durante il workshop sono stati presentati due casi di successo di start-up accelerate da Elemaster. Si tratta di realtà innovative, con un profilo compatibile con quello aziendale, che nello specifico operano nel settore biomedicale e aerospaziale. InSono è una start-up che realizza dispositivi biomedicali e dispositivi di misura e processo in ambito industriale. In Elemaster realizza Easyvein, un visore che localizza in tempo reale i vasi venosi di un paziente. Attraverso un meccanismo di realtà aumentata aiuta i professionisti in campo medico a rilevare ciò che ad occhio nudo non è possibile rintracciare (ad esempio quando si ha a che fare con pazienti obesi, neonati o pelli particolarmente scure), facilitando le fasi operative. L’incontro con Elemaster ha permesso a questa start-up di creare prototipi e sviluppare una produzione di tipo industriale. Altro caso di successo è quello di D-Orbit start-up che realizza dispositivi da installare sui satelliti prima del lancio e permettere loro il rientro nell’atmosfera una volta terminata la missione. Partendo dalla condizione secondo cui il 70% dei satelliti rimangono nello spazio anche dopo il loro utilizzo, D-Orbit si prefigge di arrestare l’aumento della concentrazione di oggetti che ruotano nello spazio, all’insegna di un futuro sostenibile per l’industria spaziale. Ed è partendo dalla collaborazione con queste realtà che Elemaster punta a realizzare un modello di successo ma anche a creare i presupposti per un mercato del futuro.

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