Trasferimento tecnologico all’università di Perugia

Le università rappresentano una risorsa importante per le aziende elettroniche italiane che intendono sviluppare prodotti innovativi. Molti dei nostri atenei possiedono competenze tecnologiche di grande valore e hanno già dimostrato di poter condurre con successo i processi di trasferimento tecnologico che sono indispensabili per passare dalla ricerca a una vera attività produttiva. Questo tipo di competenze ed esperienze non è una prerogativa esclusiva dei grandi politecnici; spesso anche le università di medie dimensioni offrono interessanti opportunità di trasferimento tecnologico. È il caso, ad esempio, dell'università di Perugia.

Cinque gruppi di ricerca
All'interno dell'ateneo umbro operano ben cinque gruppi di ricerca specializzati nelle tecnologie elettroniche; tre di essi fanno capo al Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione, uno al Dipartimento di Ingegneria Industriale e il quinto al Dipartimento di Fisica. I gruppi facenti capo al Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione, guidati rispettivamente dai professori Fabrizio Frescura, Luca Roselli e Roberto Sorrentino, offrono una vasta gamma di competenze su numerose tecnologie elettroniche, tra cui i sistemi wireless e l'elaborazione di immagini e video ad alta e altissima risoluzione; il gruppo del prof. Roselli, inoltre, si occupa da quattro anni di elettronica ecocompatibile (“green electronics”) su materiali poveri (carta) e organici (grafene e nanotubi in carbonio), mentre quello del prof. Sorrentino si interessa in specie di innovativi sistemi microelettromeccanici per radiofrequenze (RF Mems). Il gruppo afferente al Dipartimento di Ingegneria Industriale è guidato dal professor Pietro Burrascano, operante nel Polo Scientifico Didattico di Terni, ed è attivo, tra l'altro, nei campi dell'elaborazione dei segnali per diagnostica non distruttiva ad altissima risoluzione e delle memorie nanomagnetiche. Il gruppo facente capo al Dipartimento di Fisica, guidato dal professor Luca Gammaitoni, opera - tra l'altro - nel campo dell'energy harvesting.
L'aspetto più interessante è che questi ricercatori sono già stati protagonisti di processi di trasferimento tecnologico che hanno portato alla creazione di otto aziende “spin-off” operanti nel settore elettronico, un numero di tutto rispetto per un'università di medie dimensioni come quella di Perugia. Uno sguardo alle attività di questi spin-off ci consentirà di comprendere meglio quali siano le competenze tecnologiche che l'ateneo umbro è in grado di offrire all'industria elettronica italiana.

Otto aziende spin-off
Iniziamo dalle due aziende spin-off nate dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Frescura, Digilab2000 e Mediatech, entrambe confluite nella società Art, con sede a Passignano sul Trasimeno. Art opera nel campo dei sistemi di acquisizione, trasmissione, memorizzazione e visualizzazione di dati, immagini e segnali video, rivolti ad applicazioni nei settori digital-media, digital-cinema, ferroviario, automobilistico, agricolo e spaziale. Art può vantare alcune realizzazioni di eccellenza tra cui sistemi elettronici attualmente in uso su tutte le vetture di Formula 1 per incrementarne la sicurezza; sistemi elettronici di gestione dell'alimentazione, delle immagini e della telemetria di bordo del razzo vettore di satelliti Vega; apparati di gestione e decodifica dei contenuti per i nuovi proiettori per il cinema digitale; sistemi elettronici per la sicurezza sui treni ad alta velocità; apparati per l'utilizzo della tecnologia satellitare nel campo agricolo. Attualmente occupa un centinaio di persone. Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Roselli (High Frequency Electronics Lab) ha invece generato le aziende spin-off WiS e DiES. La società WiS, fondata nel 2000, ha operato con successo nel settore della progettazione, sviluppo e realizzazione di circuiti elettronici ad alta frequenza. I prodotti più significativi di WiS sono stati i sistemi di telemetria per le vetture di Formula 1, che con i vecchi regolamenti equipaggiavano oltre la metà dei team, comprese le vetture Ferrari e Renault; vanno inoltre ricordati gli impianti di ricetrasmissione per le infrastrutture di sicurezza aeroportuali e i sensori radar per il controllo del traffico. Anche WiS è confluita nella Art. DiES, nata nel 2005, era specializzata nella realizzazione di sistemi basati su logiche programmabili ed è stata assorbita dalla società CBL Electronics di Todi, che si occupa di progettazione custom di sistemi di test automatici e di monitoraggio impianti. Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Sorrentino (il Microwave Engineering Laboratory) ha creato nel 2007 la società spin-off RF Microtech, oggi operante a San Sisto, la quale utilizza varie tecnologie innovative - come RF Mems, Ltcc (Low Temperature Cofired Ceramics) e Siw (Substrated Integrated Waveguide) - per progettare e realizzare una varietà di dispositivi e sistemi a microonde e radiofrequenze che si applicano non solo ai moderni sistemi per radar e telecomunicazioni, ma anche in ambienti industriali (ad esempio per la radiolocalizzazione o il controllo di parametri dei processi produttivi). RF Microtech - che annovera tra i suoi soci la Fondazione Bruno Kessler, una delle più avanzate fonderie di RF Mems in Europa - ha un ampio portafoglio prodotti che include anche antenne e circuiti a riconfigurabilità elettronica, sensori elettromagnetici di processo e apparati di identificazione a radiofrequenza. Dalle attività del Gruppo di Ricerca di Ingegneria Elettrica del prof. Burrascano è nata la società spin-off CadetLab, che utilizza le più avanzate tecniche di elaborazione del segnale al servizio della diagnostica non distruttiva dei materiali. Cadet Lab produce il sistema Inspector, uno strumento di misura compatto che racchiude le funzioni di gestione dei sensori per l'analisi ad altissima risoluzione di prodotti industriali di diversa natura (sensori acustici, ad ultrasuoni, meccanici, laser, ecc.), di presentazione dei dati e di preparazione dei report di misura. Le applicazioni già sperimentate sono nei settori del controllo dei prodotti da forno, dei fucinati di grandi dimensioni e dell'acustica ambientale. Il gruppo sta attualmente definendo la commercializzazione del suo più recente brevetto, legato a una metodologia per la scrittura delle memorie nanomagnetiche, con affidabilità adeguata agli standard commerciali. Dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Gammaitoni (il “Noise in Physical System Laboratory”) è nata nel 2007 la società spin-off Wisepower, tuttora operante come azienda indipendente con sede a Fabro. Wisepower progetta generatori basati su una speciale tecnologia di energy harvesting che impiega una dinamica non-lineare. I generatori della società possono sfruttare diverse forme di energia presenti nell'ambiente e si caratterizzano per un'efficienza di conversione particolarmente elevata; inoltre - nel caso dello sfruttamento delle vibrazioni - non richiedono sintonizzazione rispetto a una particolare frequenza di vibrazione e possono essere miniaturizzati senza perdite di efficienza.

Le modalità di trasferimento tecnologico
Le aziende elettroniche italiane interessate alle tecnologie sviluppate all'università di Perugia possono rivolgersi a un apposito “Industrial Liaison Office”, guidato dal professor Loris Nadotti. Le principali modalità di trasferimento tecnologico sono tre: stipula di contratti, acquisizione di brevetti, creazione di aziende spin-off. Per quanto riguarda la prima delle tre modalità, sono disponibili diversi tipi di contratto: attività in convenzione, tramite le quali l'azienda commissiona all'università un determinato lavoro fissando tempi, modi e compensi; finanziamento di borse di ricerca o assegni di ricerca dedicati, con un importo minimo di 24.000 euro all'anno; finanziamento di borse di dottorato, con una durata di tre anni e un importo minimo di 37.000 euro. In tutti i casi le spese sostenute dall'azienda sono fiscalmente deducibili. Nella seconda modalità di collaborazione l'azienda accede alle tecnologie acquistando un brevetto - o il relativo diritto di utilizzo - direttamente dall'università. Il prezzo dei brevetti europei o internazionali può raggiungere i 35.000 euro. La terza modalità, la creazione di spin-off, è più complessa e articolata, poiché consiste nella creazione di una nuova azienda con la partecipazione dei ricercatori che hanno sviluppato una particolare tecnologia. Le aziende possono individuare l'interlocutore accademico più adatto alle loro necessità, utilizzando il motore di ricerca contenuto nel sito web www.uni2b.it.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome