“Solution provider” nella potenza


Considerata "il padre della Silicon Valley", per avere sviluppato nel 1958 il transistor planare, apportando un'assoluta innovazione nell'industria e dando vita a un settore totalmente nuovo, oggi Fairchild è senza dubbio il player di riferimento nell'elettronica di potenza. La società propone infatti al mercato un'offerta di tecnologie di potenza discrete e analogiche che hanno un impatto decisamente rilevante in termini di efficienza energetica in qualsiasi sistema elettronico e che contribuiscono quindi a ridurre l'impatto ambientale. L'azienda sta dedicando da tempo particolare attenzione allo sviluppo di prodotti e soluzioni per la gestione efficiente dell'alimentazione, introducendo sul mercato soluzioni innovative per applicazioni emergenti, che spaziano dall'illuminazione a Led agli alimentatori eco-compatibili, sempre adottando metodologie e processi produttivi "verdi" e operando in un'ottica di responsabilità e sostenibilità ambientale. A gestire per Fairchild le opportunità provenienti dai mercati del Sud Europa c'è Pierfranco Vanelli che, come ci ha spiegato, opera con un forte committment all'attività di demand creation, attraverso una strategia basata sulla comprensione delle esigenze dei clienti locali e sulla seguente proposta di soluzioni "ad hoc" e, soprattutto, sul ruolo promozionale svolto dal canale distributivo.

Che ruolo riveste oggi il mercato europeo nell'elettronica in generale e nelle strategie di Fairchild in particolare?
Quello europeo è un mercato fortemente frazionato, in cui sono presenti praticamente tutte le applicazioni, che ha ancora una forte leadership in alcuni settori, e centri di eccellenza unici al mondo. Bisogna però comprendere che l'Europa sta sempre più perdendo il proprio ruolo produttivo e diventando sempre più una "design region". In quest'ottica diventa più che mai fondamentale la comprensione delle necessità e delle esigenze dei clienti: solo il loro feedback può portare alla realizzazione di quelle che saranno le soluzioni del futuro. Per questo per Fairchild l'Europa, pur essendo sempre più penalizzata da numeri di fatturato in continuo calo, rappresenta un'area importante, e in quest'ottica i programmi di Fairchild sono oggi tesi a difendere il valore aggiunto delle attività che vengono svolte in Europa, a comprendere le esigenze dei clienti locali e a sviluppare per loro i prodotti adeguati alle esigenze, supportandoli nelle attività a livello globale. Credo che la priorità in questo momento per il mercato europeo sia quella di far sentire la propria voce, e che la sfida per tutti quelli che operano sul mercato europeo, noi produttori di silicio e i nostri clienti, sia quella di continuare a competere in una situazione fortemente penalizzata.

Come si sta muovendo il mercato del Sud Europa e quali sono le applicazioni che in Italia si stanno dimostrando più vivaci?
Il Sud Europa sta soffrendo parecchio ed è ancora protagonista di una consistente migrazione delle produzioni. Soprattutto la Spagna, che negli anni passati si era dimostrata tra le aree più vivaci, grazie alle produzioni in ambito automotive, sta perdendo più che mai la propria forza produttiva. La Francia si sta muovendo bene in termini di attività legate alla ricerca e sviluppo. La Turchia rimane un mercato molto forte nel consumer e per questo cost-sensitive. Israele è un mercato difficile da capire, che opera con logiche diverse, in cui la difesa e il militare fanno da traino allo sviluppo delle altre applicazioni.

Parliamo invece dell'Italia e delle applicazioni che si stanno dimostrando più vivaci.
Quello italiano è un mercato stabile, ma vivace, in cui sopravvivono le produzioni in piccoli volumi e ad alta flessibilità, o gli start-up produttivi. In ogni caso il mercato italiano riveste per il silicio di potenza un'importanza sempre maggiore. Nel nostro Paese ci sono infatti centri di eccellenza unici in applicazioni, come le saldatrici, piuttosto che gli inverter o gli Ups, in cui operano aziende capaci di innovazione tecnologica. Per quanto riguarda le applicazioni vedo effervescenza nel settore del lighting, che non ha ancora espresso appieno tutte le proprie potenzialità, così come credo che a breve si possano concretizzare buoni progetti in ambito automotive.

Tra i punti di forza di Fairchild ci sono le soluzioni per il risparmio energetico. Come vi differenziate in questo settore dai competitor?
Il nostro obiettivo è rispondere alle esigenze di basso consumo energetico dei nostri clienti", offrendo soluzioni soluzioni avanzate sia nell'ambito del packaging che delle tecnologie proprietarie, supportati soprattutto dalla nostra esperienza nella progettazione e produzione di semiconduttori di potenza, Siamo in grado di fornire soluzioni a semiconduttore ad alte prestazioni che consentono di ottimizzare i consumi energetici in applicazioni che spaziano dagli alimentatori, ai dispositivi mobili, dall'illuminazione, al controllo dei motori, all'automotive.Quello che ci differenzia dai competitor e di essere dei "solution provider: oltre alla nostra pluriennale esperienza è la capacità di fornire soluzioni complete, supportate da strumenti di progettazione e da un Global Power Resource Centres con ingegneri applicativi in grado di supportare il cliente in ogni esigenza progettuale ingegneria di potere che supportano il cliente ha bisogno di progettazione con soluzioni rivolte anche a quei progettisti senza approfondite competenze nell'elettronica di potenza, con soluzioni già ottimizzate e con l'esperienza già accumulata da altri.

Dove vedete le più interessanti opportunità per la vostra di silicio di potenza?
Con i nostri prodotti ci rivolgiamo a Il contenuto di silicio di potenza è in forte crescita e in continuo aumento in tutte le applicazioni. Basta pensare alle esigenze del settore dei dispositivi ultraportatili, dove il massiccio utilizzo di regolatori di tensione dimostra l'importanza della gestione della potenza nelle apparecchiature portatili per supportare l'incremento delle funzionalità, oppure ai personal computer, in cui i power transistor sono diventati fondamentali per migliorare l'efficienza e quindi la durata delle batterie, ma anche agli elettrodomestici, dove analogici di potenza e transistor garantiscono maggior efficienza e una durata più lunga del servizio, e ai display Lcd dove risoluzione e backlighting non possono prescindere dalla necessità di efficienza energetica. Insomma, credo che i nostri prodotti siano interessanti per tutti quei settori in cui l'efficienza energetica rappresenta un fattore di differenziazione dal lighting, al controllo motore.

Quali sono le vostre strategie commerciali?
Da qualche tempo ci siamo riorganizzati e oggi operiamo con una struttura a segmenti basata sulle applicazioni che ci consente una maggior focalizzazione sui clienti con conseguenti investimenti che sono pilotati dalle loro necessità e la capacità di fornire delle soluzioni specifiche. Avendo rapporti sempre più stretti con i leader del settore siamo in grado di costruirci esperienze applicative di primo livello. ci sono clienti che sono fondamentali da seguire direttamente, grandi Oem con cui abbiamo un rapporto diretto, soprattutto in termini di feedback. Quando però le necessità dei clienti sono basate sul servizio entra in gioco la distribuzione, che per Fairchild è un partner fondamentale, come dimostra la nostra quota in distribuzione, molto alta in Europa, e addirittura altissima nell'area Mediterranea. Sono assolutamente convinto del valore di questa strategia  e sono anche convinto che siano poco lungimiranti quei vendor che si sono allontanati da questa strategia. È vero anche che la distribuzione deve oggi sempre più orientarsi verso una strategia basata sulla demand creation, a mio avviso l'unica strada per sopravvivere. In un'ottica di demani creation Fairchild è molto attiva e porta avanti una forte attività di comunicazione, basata sul Web, per quanto riguarda la comunicazione tecnica, a cui sia aggiungono i seminari tecnici i nostro Power Seminar e tutte le iniziative svolte insieme alla distribuzione.

Il mercato dei semiconduttori di potenza mostra crescita ancora interessanti. È una tendenza destinata a suo avviso a continuare?
Le preoccupazione sono tante e continuano ad aumentare; c'è preoccupazione su quello che potrà essere l'impatto della crisi finanziaria sul mercato reale e anche la crisi energetica rimane un grosso punto di domanda. Quello delle energie rinnovabili è un settore che ha un ritorno sull'investimento molto lungo e ancora problemi in termini di rendimento, basta pensare che per realizzare una cella fotovoltaica servono 4,5 anni di energia solare, ma credo che in futuro potremo assistere a sviluppi interessanti nell'ambito delle celle a combustibile e all'idrogeno. In ogni caso, a parte il momento contingente, ho una visione decisamente positiva sul settore e credo che passato il 2009, le aziende che hanno i fondamentali buoni come noi, quelle che sapranno sfruttare tutte le opportunità, investendo in tecnologie e in innovazione,  potranno godere appieno dell'inversione di tendenza.

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