Oltre la logistica

La catena di fornitura dei componenti elettronici può trarre in inganno l'occhio dell'osservatore occasionale. Essa appare molto semplice: casse di merci non deperibili sono deposte sugli scaffali di un centro logistico e vi rimangono fino a quando non arriva l'ordine da parte di un cliente. A quel punto queste sono prelevate dallo scaffale e inviate via gomma o via aerea presso la fabbrica del cliente.

Un processo solo apparentemente semplice
In realtà, in un tradizionale centro di distribuzione è possibile individuare oltre un centinaio di punti lungo l'intero processo di evasione dell'ordine di un cliente a rischio di errore. Gli errori si possono verificare:
- all'inizio del processo, per esempio, attraverso l'errore del venditore del distributore che non inserisce il part number o la quantità corrette nel modulo d'ordine;
- alla fine del processo, per esempio non scegliendo la modalità di trasporto più idonea, ovvero quella che consente la consegna della merce ordinata nei tempi previsti;
- in qualunque punto tra l'inizio e la fine del processo,- per esempio prelevando dallo scaffale un articolo con un part number diverso da quello richiesto dal cliente.
Una consegna sbagliata può avere un impatto estremamente negativo sull'attività produttiva del cliente: i processi just-in-time che oggi vengono comunemente impiegati consentono margini di errori molto ridotti e una mancata consegna può provocare l'arresto dell'intera linea produttiva. Gli errori della catena di fornitura si traducono in una perdita economica per il cliente: minimizzare Il rischio di errore può dunque rappresentare un importante obiettivo da conseguire per i responsabili di produzione degli Oem. La mancata disponibilità del componente richiesto dall'utente è senza dubbio l'errore può grave: per tale ragione gli investimenti fatti nell'inventario e una gestione e un approvvigionamento attenti dell'inventario stesso sono requisiti essenziali per implementare una catena di fornitura efficace. Ipotizzando che il pezzo sia disponibile presso il centro di distribuzione, la più comune fonte di errore nella catena di fornitura è rappresentato dal fattore umano.

Automatizzare tutti i processi
Quando nel 2010 Future Electronics ha realizzato il nuovo centro di distribuzione avanzato dedicato all'area Emea con l'obiettivo di garantire la massima affidabilità di evasione degli ordini dei clienti, la sua strategia è stata quella di automatizzare quasi tutti i processi - dal momento in cui un componente arriva nell'area di ricevimento merci fino al momento in cui esce dal magazzino per la consegna. In ogni caso, come ha dimostrato l'esperienza di Future Electronics, l'istruzione e l'addestramento del personale è un elemento importante per implementare una catena di fornitura a difetti zero. Il nuovo centro Emea Dc, ubicato a Leipzig in Germania, si estende su una superficie di 15.000 mq e ha sostituito dal mese di giugno del 2010 il vecchio magazzino situato a Hayes in Gran Bretagna. Le attività che si svolgevano in questo centro di distribuzione erano di tipo prevalentemente manuale: le apparecchiature automatizzate venivano utilizzate prevalentemente per l'imballaggio e l'etichettatura delle merci da consegnare. Nel momento in cui i produttori spedivano i componenti al centro di distribuzione di Hayes, il personale esaminava la merce in arrivo, la classificava e la riponeva sugli scaffali in posizioni prestabilite. Nel momento in cui arrivava l'ordine da un cliente, il personale recuperava manualmente i componenti da questi scaffali. Gli esseri umani, è risaputo, sono inclini all'errore quando eseguono processi logici di natura ripetitiva: per questa ragione Future Electronics doveva poter disporre di team molto numerosi per il controllo qualità il cui compito era verificare gli ordini elaborati e correggere gli inevitabili errori presenti nelle confezioni in uscita prima del loro invio ai clienti.

Un sistema molto sofisticato
Nel nuovo centro di distribuzione di Leipzig tutte queste fonti di errore sono state eliminate grazie all'adozione di un sofisticato sistema Asrs (Automated Storage and Retrieval System) a cui è demandato la maggior parte del lavoro che un tempo era svolto manualmente. Le merci in entrata sono identificate per mezzo di un lettore di codice a barre. Una volta registrate come merci a stock dal sistema di gestione dell'inventario, esse vengono convogliate per essere immagazzinate in “deposito buio” robotizzato. L'area di immagazzinamento è mantenuta buia in quanto è il sistema Asrs e non il personale che preleva e deposita i carichi [contenitori plastici che contengono componenti contrassegnati da un singolo part number] nelle 285.000 postazioni delle scaffalature del magazzino alte 18 m e lunghe 100 m. Nel momento in cui viene ricevuto un ordine, il sistema Asrs preleva l'esatta combinazione di pezzi e li convoglia verso la stazione di imballaggio. Il sistema non “dimentica” mai dove è stato posizionato un pezzo e, a differenza di quanto accade nel caso degli operatori, non preleva mai il pezzo sbagliato o si dirige verso una postazione di immagazzinamento errata.
Alla stazione di imballaggio, gli operatori prelevano le parti richieste nella corretta quantità dai carichi che sono stati convogliati. Questi pezzi vengono quindi trasferiti a una seconda stazione dove vengono verificati e quindi imballati in un numero ottimizzato di cartoni per assicurare un controllo qualità al 100%. Anche qui il rischio di un errore umano è quasi completamente eliminato: un programma che gira su un computer fornisce semplici istruzioni passo passo all'operatore e richiede un input da parte di quest'ultimo quando ogni passo previsto è stato completato con esito positivo.

Affidabilità su tutta la linea
Nel nuovo centro di distribuzione di Future Electronics tutte le operazioni svolte dagli operatori sono assistite da computer. Ma l'assistenza fornita dalla macchina non risulta efficace se l'operatore non comprende le istruzioni del computer e si rende contro dell'importanza di implementare processi esenti da errori. L'addestramento medio di 72 ore per persona effettuato da Future Electronics nel primo anno di attività del centro di distribuzione Emea (addestramento che viene rinnovato e arricchito su base continuativa) è considerato un elemento critico per garantire un funzionamento ottimale del centro stesso. Il processo di controllo qualità di Future Electronics, che verifica l'accuratezza di tutte le spedizioni prima dell'invio presso il cliente ha evidenziato che la combinazione tra un'automazione spinta ai massimi livelli abbinata all'assistenza fornita tramite computer a personale preparato permette di eliminare completamente gli errori dalla catena di fornitura. L'affidabilità di quest'ultima è misurata su base mensile e in tre mesi dello scorso anno non si sono verificati errori di spedizioni imputabili a Emea Dc. Esso spedisce in media 7.000 pacchi al giorno e può vantare in due anni di operazioni un tasso di errore medio di sole 55,5 Lpm (lines per million); un risultato impossibile da raggiungere per Future Electronics prima dell'entrata in funzione del nuovo centro. L'elevato standard di affidabilità di Emea Dc è suffragato dalla conformità a standard riconosciuti quali Iso9001 e al suo certificato Aeo (Authorised Economic Operator). Anche i clienti hanno confermato l'affidabilità del nuovo centro: il produttore di componenti per automotive Stoneridge, per esempio, ha assegnato a Emea Dc il più alto livello di approvazione mai conseguito da Future Electronics dopo l'apertura del nuovo centro. Per il centro di distribuzione Emea DC esistono numerosi margini di miglioramento, come ad esempio la semplificazione dei processi per accelerare le operazioni di ricevimenti merci, al fine di poter soddisfare gli ordini dei clienti in tempi più brevi.
Comunque anche nella situazione attuale l'esperienza fatta da Future Electronics è un chiaro esempio dell'elevato livello di investimento (il costo del centro è stato pari a 50 milioni di sterline) e degli ingenti sforzi necessari semplicemente per dare al cliente quello che si aspetta: la garanzia di una spedizione corretta nei tempi previsti ogni volta che viene effettuata. Si tratta di un'operazione ardua ed è raro che un distributore sia sempre in grado di garantirne il successo. Al giorno d'oggi è abbastanza comune che un Cem o un Oem preferisca un distributore rispetto a un altro a causa del miglior supporto in fase di progettazione, di una maggiore disponibilità delle parti richieste o di prezzi più bassi. Un elemento che contribuisce ad assicurare un vantaggio competitivo spesso trascurato è rappresentato da una catena di fornitura perfettamente funzionante: elemento che i migliori distributori sono in grado di fornire, ma che non è garantito da tutti.

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