Usati in passato soltanto nelle cabine di pilotaggio dei jet da caccia dei multimilionari, gli Hud (Head-Up Display) si stanno oramai diffondendo nelle auto familiari, con le funzioni di navigazione e assistenza alla guida; ciò porterà il mercato degli Hud, utilizzati nell'automotive, ad ampliarsi secondo un fattore superiore al sette fra il 2012 e il 2020. Prestando fede a un recente studio di IHS Automotive, infatti, le vendite mondiali di auto equipaggiate con questi dispositivi dovrebbero salire a 9,1 milioni di unità entro il 2020, a partire dagli 1,2 milioni dell'anno scorso, e dagli 1,3 previsti per quest'anno. In termini percentuali, se nel 2012 solo il 2% delle automobili vendute era dotata di Hud, entro il 2020 quel tasso si trasformerà nel 9%; e se nel 2010 è stato il Giappone a mantenere il più alto tasso di integrazione di questi dispositivi, entro la fine della decade dovrebbe arrivare a primeggiare, in questo campo, l'Europa.
“Proiettando un'immagine che fluttua a circa 2,5 metri, o 7,5 piedi, davanti agli occhi del guidatore, gli Hud rappresentano un'ottima tecnologia di display per auto, dal momento che alcuni studi hanno mostrato che la distanza garantisce il più rapido tempo di risposta possibile per chi vede”, ha commentato Ben Scott, analista di soluzioni tecnologiche presso l'agenzia. “Oltre a mostrare la velocità e i segnali di avviso, gli Hud sono perfettamente adatti a visualizzare informazioni per il viaggio o dati Adas (Advanced Driver Assistance System), consentendo ai guidatori l'accesso a materiali difficilmente reperibili nel momento in cui devono mantenere il proprio sguardo fisso alla strada”.