Nei passivi l’unione fa la forza

Si chiama TDK-EPC la società ufficialmente nata lo scorso ottobre dalla fusione tra le attività della giapponese TDK nella componentistica elettronica e quelle della tedesca EPCOS, il cui core business, rappresentato da componenti elettronici, moduli e sistemi, si concretizza a livello mondiale in un giro d'affari nell'ordine dei 4 miliardi di dollari, in 50 siti produttivi e in 36.000 addetti. Una società che sembra essere pronta ad assumere il ruolo di leader mondiale nel settore della componentistica passiva, come dimostra il fatto che già oggi si possa proporre sul mercato con una market share superiore al 10%. Per capire le motivazioni che hanno portato alla fusione, per comprendere gli obiettivi della società e le sue prossime mosse sul mercato, abbiamo incontrato Giovanni Visin, che dopo circa vent'anni in Epcos è stato chiamato a guidare TDK-EPC Italy e a portare sul mercato italiano il nuovo brand.

Quali motivazioni hanno portato alla nascita di TDK-EPC e quali sono state le tappe del processo di integrazione?
In un mercato come quello della componentistica elettronica, sottoposto a cambiamenti sempre più drastici, la nascita di TDK-EPC si motiva con l'obiettivo di poter offrire risposte, prodotti e soluzioni in modo sempre più veloce ai clienti, attraverso un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership sul mercato. Già nel luglio del 2008 TDK ed EPCOS avevano annunciato un “business combination agreement” e dato quindi avvio nel corso dell'autunno al processo di integrazione che ha poi portato, nel gennaio del 2009, all'acquisizione da parte di TDK di oltre il 95% del pacchetto azionario di Epcos. Nel giugno del 2009 l'assemblea generale degli azionisti di TDK ha deciso per il carve-out della parte relativa alla componentistica passiva e fondato così ufficialmente in Giappone TDK-EPC Corporation il 1 ottobre del 2009.

Su quali settori e su quali tipologie di prodotto è oggi concentrata l'attività di TDK-EPC a livello mondiale?
A livello mondiale il principale settore di riferimento di TDK-EPC è quello legato all'Information and Communication Technology, che pesa in termini di fatturato per più del 30%. Seguono, più o meno con percentuali simili intorno al 20%, il settore automotive, l'industriale e il consumer. Per quanto riguarda invece l'organizzazione la società ha deciso di strutturarsi in Business Group dedicati a specifici segmenti di prodotto. Abbiamo quindi il gruppo per i magnetici, in cui rientrano filtri Emc, ferriti, induttori e trasformatori; quello dei condensatori ceramici con elevati valori di capacità per le diverse applicazioni; il gruppo SAW, tra cui SAW e BAW, moduli a radiofrequenza, MEMS, isolatori e componenti ottici. C'è poi il gruppo dedicato a piezo e dispositivi di protezione, quello dei sensori in cui rientrano sensori di temperatura e di pressione, e infine il gruppo dei condensatori elettrolitici in alluminio e quello dei condensatori a film plastico.

Pensa che possano essere delle sovrapposizioni nell'offerta di prodotti e tecnologie?
Al contrario, i componenti sviluppati da TDK ed EPCOS si completano a vicenda sia rispetto alle tecnologie e ai prodotti, sia rispetto ai clienti e ai mercati di appartenenza. Sovrapposioni non ce ne sono, tranne per poche eccezioni riferite ai settori dei componenti ceramici e degli induttori. Perciò siamo sicuri che, nell'ambito dell'integrazione, la somma di uno più uno possa fare anche più di due. La ricerca di una seconda sorgente da parte dei clienti, potrebbe avvenire solo in un numero molto limitato di prodotti e per una parte esigua del fatturato totale, ed essere più che compensata dai molti altri relativi vantaggi 

Quali sono le sinergie che derivano da questa unione? Quali i possibili vantaggi per i clienti?
TDK-EPC riunisce in modo assolutamente sinergico i punti di forza delle due società. Dal punto di vista delle tecnologie TDK è molto forte nei materiali e nei processi tecnologici, mentre EPCOS lo è nelle applicazioni e nella tecnologia dei moduli e dei case. A livello di merceologie TDK è uno dei produttori leader nei componenti standard come i condensatori ceramici e gli induttori, mentre EPCOS produce in particolare componenti su specifica del cliente come filtri SAW, duplexer, moduli ad alta a frequenza, piezo attuatori, condensatori elettrolitici e a film. Parlando invece di settori e applicazioni TDK è ottimamente posizionata nel mondo consumer, mentre Epcos è un riferimento nei prodotti customizzati e applicationspecific. Infine, in termini di copertura regionale, TDK ha una forte presenza in Asia, soprattutto in Giappone, mentre EPCOS ha una presenza di mercato notevole in Europa, Sud America e India. Entrambi i partner, inoltre, sono rinomati presso clienti con sede in Nord America, che sono leader nei rispettivi settori di attività. Credo che tutto questo non possa che essere vantaggioso per i nostri clienti.

Quali sono le richieste provenienti oggi dai clienti e come TDK-EPC risponde a queste esigenze?
Credo che i fattori oggi decisivi per decretare il successo di un produttore di componentistica passiva siano da ricercarsi nella capacità di miniaturizzazione; nell'ottimizzazione del rapporto tra capacità e volume, specialmente per i condensatori; nella disponibilità alla customizzazione e all'integrazione di più componenti, oltre ovviamente nel prezzo più competitivo. Questo è ciò che i clienti chiedono, e a cui TDK-EPC è in grado di rispondere in un'ottica di massima flessibilità, non solo nello sviluppo del prodotto, ma anche nella logistica e nel servizio.

Cosa differenzia TDK-EPC dagli altri competitor presenti sul mercato?
La più vasta gamma di componenti passivi disponibili sul mercato, la presenza costante e capillare sul territorio, il continuo supporto tecnico attraverso lo sviluppo e la ricerca e l'elevata capacità di investimento, in particolare nell'introduzione di nuovi prodotti.

Che ruolo occupa la distribuzione all'interno delle vostre strategie commerciali?
In Italia seguiamo direttamente circa 200 clienti, mentre il resto è affidato a un network distributivo che comprende una decina di distributori tra globali, nazionali regionali e specializzati. I distributori sono da sempre un partner fondamentale e vanno a integrarsi in modo ideale con il nostro canale diretto. Ciò dà luogo a una quota delle vendite indirette che oscilla tra il 30 e il 35%.

Come descriverebbe il mercato della componentistica passiva?
Per quanto riguarda la situazione dell'industria elettronica italiana posso dire che la domanda di componenti elettronici è tornata a crescere. Ciò ha comportato, dopo la crisi economica, un inevitabile allungamento dei termini di consegna, a causa dell'incremento improvviso di richiesta dal mercato.

Ci sono tecnologie e aree applicative che si stanno dimostrando più vivaci di altre?
Sì. Le energie rinnovabili in generale, il solare e l'eolico in particolare, stanno crescendo a ritmi decisamente elevati. Fortunatamente in Italia abbiamo realtà all'avanguardia in grado di sviluppare prodotti innovativi, anche se è certo che il futuro di questo settore dipenderà fortemente dagli interventi e dalle azioni che i governi decideranno di adottare. Lo stesso si può dire per le tecnologie relative ai veicoli ibridi ed elettrici, che stanno godendo di un momento decisamente favorevole, anche se i reali sviluppi si vedranno non prima di un paio d'anni. In ogni caso, in queste applicazioni, stiamo già lavorando molto bene con i nostri prodotti.

Quali sono i principali cambiamenti di cui sarà protagonista il mercato nel prossimo periodo?
Credo, o almeno spero, che assisteremo a una maggiore focalizzazione da parte dei clienti su pochi ma affidabili e vantaggiosi brand. In ogni caso penso che per essere vincenti in futuro sarà fondamentale essere presenti su quelli che sono i mega trend. Protezione dell'ambiente, efficienza energetica e miniaturizzazione rimarranno fattori chiave per il nostro business e TDK-EPC dispone di prodotti ad hoc per questi mercati e le applicazioni emergenti che sono influenzati o guidati da queste tendenze.

Quali armi ha messo in campo TDK-EPC per reagire alla crisi del 2009? Come si è evoluta la situazione e quali sono le prospettive per l'anno in corso?
Durante il periodo di crisi che ha fortemente impattato il settore elettronico e anche i nostri fatturati, la forza vendita di TDKEPC ha scelto di focalizzarsi sul design, supportando i clienti all'interno dei loro laboratori di progettazione e lavorando al fianco dei tecnici nello sviluppo di nuove applicazioni. Oggi posso solo confermare che si è trattato di una scelta vincente, che ha portato a una nutrita lista di nuovi progetti, che si sono poi concretizzati a partire dallo scorso autunno. La richiesta di materiali e i conseguenti ordini da parte dei nostri clienti si è ora estesa a quasi tutti i settori, e il fatturato sta crescendo con incrementi anche superiori al 10% rispetto all'anno precedente, e con un notevole miglioramento anche degli utili. Nel 2010 assisteremo in Italia a un ritorno ai livelli di fatturato del 2008, ovviamente a patto che nei prossimi mesi non intervengano eventi negativi che non possiamo influenzare.

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