Come indicato dall'edizione 2014 del McClean report di IC Insights, quest'anno una modesta ripresa nei personal computer dovrebbe far aumentare lievemente le vendite complessive di microprocessori, che dovrebbero crescere del 9% fino ad ammontare al livello da record di 66,7 miliardi di dollari, a partire dai 61 dell'anno passato, in cui il fatturato si era ampliato dell'8%. A consentire la maggior parte dello sviluppo continuano a essere i processori per i dispositivi mobili (cellulari e tablet); anche le Mpu usate nei Pc, nei server e nelle applicazioni embedded, tuttavia, dovrebbero uscire fuori dalla crisi del biennio precedente e aumentare del 3% nel 2014, raggiungendo i 42,5 miliardi, dai 41,2 del 2013. Le vendite di processori per applicazioni per cellulari dovrebbero subire quest'anno un incremento del 19%, arrivando a costituire il 29% del mercato globale dei microprocessori e toccando i 19,3 miliardi; sviluppandosi a un Cagr del 12,5%, poi, dovrebbero raggiungere nel 2018 i 29,1 miliardi. Quelle dei processori per tablet, invece, dovrebbero innalzarsi del 35%, rappresentando il 7% del mercato complessivo e giungendo quest'anno a un picco del valore di 4,9 miliardi; dopo una crescita a un Cagr del 16,1%, poi, dovrebbero arrivare a valere 7,7 miliardi al termine del periodo considerato. I microprocessori usati nei Pc standard (da tavolo e portatili), nei server, nei computer di grandi dimensioni e nelle applicazioni embedded, infine, dovrebbero contribuire per il 64% al totale delle vendite di Mpu del 2014; dopo il calo del 2% registrato l'anno scorso e quello del 6% del 2012, infatti, finalmente dovrebbero tornare a svilupparsi secondo una percentuale del 2%, per arrivare poi a un nuovo record l'anno prossimo, quando un aumento del 6% porterà le vendite a 45,2 miliardi, e per toccare infine la soglia dei 50,1 miliardi nel 2018, dopo un incremento quinquennale a un Cagr del 4%. Entro il 2018, poi, i tre segmenti citati dovrebbero rispettivamente valere il 33%, il 9% e il 58% del mercato complessivo, che risulterà pari a 87 miliardi, stando alle stime stilate dallo studio.