L’editoriale di Settembre 2012

I sensori elettronici stanno vivendo un momento di grande euforia, con andamenti di mercato più che positivi. I gadget che riempiono le nostre tasche ormai non possono più fare a meno di accelerometri e giroscopi per identificare la posizione, la direzione e l'orientamento. Ma non basta. Nascono nuove applicazioni che richiedono il monitoraggio costante di parametri fisici. Si va dai sistemi per il controllo dell'ambiente (temperatura, luminosità, umidità) alle più sofisticate apparecchiature mediche che tengono sotto osservazione la pressione arteriosa, il battito cardiaco o si accorgono se un paziente diabetico sta per andare in crisi glicemica.
Tutto questo ha provocato un'esplosione delle vendite mondiali di sensori. Secondo IC Insights, una delle principali società di ricerche di mercato nel mondo della microelettronica, i sensori sono destinati a crescere di percentuali a due cifre, almeno fino al 2016. Già nel 2012 raggiungeranno il valore complessivo di 5,7 miliardi di fatturato, con un aumento del 18% rispetto all'anno precedente. Ma non è un record. È dalla fine degli anni 90 che, con l'unica eccezione di un trascurabile rallentamento nel 2009, la crescita è più che tumultuosa. L'anno migliore è stato il 2010 con uno stratosferico + 53%. E il Cagr (tasso medio composto annuo) da qui al 2016 sarà pari al 18% fino ad arrivare a un valore complessivo del settore di 10,9 miliardi di dollari.
La parte del leone la fanno accelerometri e giroscopi, seguiti da bussole elettroniche, sensori di pressione e sensori Hall. Intanto fanno la comparsa sul mercato sensori complessi, che i fornitori definiscono “moduli con n gradi di libertà”. Si tratta di package che comprendono più elementi per misurare, per esempio, la velocità angolare e l'accelerazione lungo i tre assi, la temperatura, la pressione… Il tutto gestito da un microcontrollore, integrato nello stesso package e capace di fondere i vari dati per correggere eventuali anomalie. Moduli che misurano n grandezze fisiche (ecco gli n gradi di libertà). Vere e proprie scatole nere intelligenti che si interfacciano con il mondo fisico. Hanno già trovato applicazioni impensabili: per esempio nella cinematografia. Indossati da un attore, nei punti principali del corpo, ne registrano i minimi movimenti e ricostruiscono sullo schermo il suo avatar dandogli la possibilità di compiere gesta da supereroe. Ma questi moduli multi sensore avranno infinite applicazioni. C'è già chi li usa nella robotica, nella medicina o nei giochi elettronici più sofisticati e costosi.
Insomma, i sensori diventano sempre più intelligenti e vivono un momento particolarmente brillante. Vale la pena tenerli d'occhio: sono certamente una carta da giocare per sviluppare applicazioni innovative, magari in settori nuovi e impensabili. Dopo tutto chi avrebbe mai pensato, qualche anno fa, che un giroscopio sarebbe entrato tra i componenti indispensabili per progettare i telefonini di nuova generazione?

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