L’editoriale di Giugno 2011

Il 2011 non è iniziato proprio bene, per le economie mondiali. L'inflazione ha cominciato a correre decisa in estremo oriente e sta facendo capolino (più timidamente) anche in occidente. Le turbolenze dell'Africa del Nord hanno fatto andare alle stelle il prezzo del petrolio e stanno causando notevoli incertezze e problemi alla vecchia Europa. Il dollaro ha toccato punte di massima debolezza. Il Portogallo e la Grecia hanno dovuto dichiarare alla comunità internazionale che i propri conti pubblici fanno acqua da tutte le parti. E, come se non bastasse, il tremendo terremoto giapponese seguito da un devastante tsunami ha scosso dalle fondamenta l'economia nipponica e, con questa, il mercato globale della microelettronica.

Tutto male, dunque? Siamo alla vigilia dell'ennesima crisi? Non proprio, anzi… Il tasso di disoccupazione sta lentamente calando ovunque nel mondo: segno che le aziende credono nella ripresa. Soprattutto, per quanto riguarda il mercato della microelettronica, il 2011 è iniziato su toni inaspettatamente positivi. Vediamo di dare qualche numero. Nel periodo 1984-2011, secondo le rilevazioni di IC Insights, mediamente i primi tre mesi dell'anno fanno registrare una diminuzione del fatturato mondiale dei chip pari a -1,2% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Quest'anno invece, a sorpresa, c'è stata un'inversione di tendenza. Non c'è stato alcun decremento delle vendite di dispositivi a semiconduttore, ma una crescita: un modesto, ma incoraggiante, +0,4%. E, sempre secondo gli esperti di IC Insights, quando all'inizio di un anno ci si è trovati in una situazione del genere si è poi andati verso tassi di crescita a due cifre.

L'ottimismo sembra confermato dai primi annunci dei produttori di circuiti integrati che stanno prospettando un secondo trimestre con fatturati in aumento, mediamente, del 3-5% su base sequenziale.
Il 2011, nonostante le nubi addensate all'orizzonte, potrebbe riservare buone sorprese alla microelettronica mondiale. Quali i segmenti più vivaci? I soliti: l'automobile, il risparmio energetico, le applicazioni industriali, i sistemi per la salute e il benessere, l'elettronica di consumo… Si sta facendo sempre più strada anche la cosiddetta “internet delle cose”: oggetti di uso comune collegati a alla rete e che dialogano tra loro, per diventare più efficienti. L'ultimo esempio lo ha dimostrato NXP a una recente manifestazione fieristica americana. Lampadine intelligenti che variano la luminosità, si accendono e si spengono auto-adeguandosi alle condizioni ambientali o pilotate remotamente, magari dal telefonino, dall'ufficio. Il tutto (ovviamente!) massimizzando l'efficienza energetica.
Le “cose” che dialogano tra loro in rete, in modo smart e senza interventi umani, sono la prossima frontiera da cavalcare.

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