L’editoriale di Febbraio 2010

Uno degli appuntamenti da non perdere, nei primissimi giorni di ogni anno, è il seminario sulle prospettive dell'elettronica mondiale organizzato da Malcolm Penn, Chairman & Ceo di Future Horizons. Penn è notoriamente un ottimista, ma è anche uno dei pochi che azzeccano le previsioni: per lo meno i suoi numeri si avvicinano alla realtà dei fatti molto più di quelli di tanti altri.

Quest'anno dai suoi fogli elettronici di calcolo escono buone notizie. Il mercato globale dei semiconduttori ha davanti a se almeno tre anni di crescita robusta, fino al 2012, seguiti da un periodo di assestamento che però non darà risultati negativi. Per il 2010 Penn immagina un +22% per il fatturato globale dei semiconduttori, ma aggiunge che si potrebbe tranquillamente superare il tetto del +30%. I motivi? Piuttosto semplici e (a prima vista) inconfutabili: gli ultimi due trimestri del 2009 sono stati molto positivi, il primo trimestre del 2010 ormai è andato, ed è andato bene! Basta fare due conti con una calcolatrice e, a meno di cataclismi di cui per ora non si ha notizia, non si può pensare a una percentuale di incremento, anno su anno, che non sia nella regione del +20/30%. Inoltre i tagli spaventosi ai magazzini e alle risorse di produzione del 2009 cominciano a farsi sentire sul mercato: i tempi di produzione si allungano e i prezzi medi di vendita riprendono (lentamente) ad aumentare.

E i semiconduttori danno la spinta a tutto il mercato dell'hi-tech. Dopotutto anche nel drammatico 2009 la vendita di Pc o di telefonini non è diminuita e continua a crescere trainata da nuovi modelli. Il consumatore medio compra sempre più spesso sistemi elettronici, spendendo sempre più: basti pensare al passaggio dall'analogico al digitale terrestre che obbliga molti di noi a comprare un decoder, se non addirittura un nuovo televisore. E stanno facendo la loro comparsa sul mercato nuovi gadget di cui nessuno potrà fare a meno. Chi non si è detto, in cuor suo, che prima o poi comprerà il nuovo strabiliante tablet Pc presentato da Apple?

Insomma, tempi rosei all'orizzonte. Per lo meno a livello globale. E l'Europa? Non sta affatto tenendo il passo, come fa notare ancora una volta Penn. Il Vecchio Continente rappresenta il 28,1% del Pil mondiale. Ma solo il 17,5% della produzione di sistemi elettronici del pianeta. E, pur contribuendo per il 13,3% al mercato globale dei semiconduttori, l'Europa fabbrica solo il 4,9% dei chip mondiali. Numeri assolutamente deludenti. Soprattutto quando si scopre che gli investimenti europei di ricerca e sviluppo nell'hi-tech sono molto elevati e provengono, in grandissima parte, dalle tasche dei contribuenti. Dove vanno a finire tutti questi soldi? In mille rivoli, non ben coordinati o non ben finalizzati, evidentemente. Insomma, il settore dell'hi-tech ha ripreso a correre a buona velocità. L'Europa saprà tenere il passo?

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