Apple scende nella graduatoria dell'elettronica verde. La classifica stilata da Greenpeace punisce Apple che fallisce nell'obiettivo di far crescere la qualità del suo sistema di produzione e dei materiali nell'ottica su cui si concentra l'associazione ambientalista, ovvero, essenzialmente, riciclabilità e ridotta tossicità. Apple a parte, la classifica vede al comando, come in precedenti edizioni, Nokia seguita a breve distanza da Sony Ericsson per aver messo al bando sostanze altamente nocive come PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo, antimonio, berillio e ftalati. Anche Acer, Wipro, HCL e HP hanno conquistato punti grazie all'eliminazione dei ritardanti di fiamma e del PVC dai loro prodotti. Tra i “cattivi” Greenpeace mette LG, Samsung, Dell e Lenovo che hanno disatteso gli impegni presi in passato e per questo sono scese in classifica. Netto dietrofront anche per Toshiba, che avrebbe dovuto ripulire la propria catena di produzione entro il 1 aprile 2010 e non l'ha fatto. Da segnalare sul fondo della classifica, appena davanti all'eterna ultima Nintendo, Microsoft, punita in graduatoria per avere fatto un passo indietro sull'impegno in questo senso.