Il 2008 chiude peggio delle aspettative


I più recenti dati congiunturali diffusi dall'Istat confermano la chiusura di un 2008 difficile per l'elettrotecnica e l'elettronica italiane. "I consuntivi di chiusura d'anno per il fatturato industriale si sono mostrati decisamente peggiori rispetto a quelle che erano le attese, già negative, di Confindustria Anie - ha dichiarato Guidalberto Guidi, Presidente di Anie. “Sulla media del 2008 (-4% rispetto al 2007) ha pesato un vero e proprio crollo registrato nel mese di dicembre (-10% rispetto al dicembre 2007)".

L'elettronica resta fortemente penalizzata dalle performance degli apparati e sistemi per comunicazioni (-9%) e della microelettronica (-6%). Nell'area elettrotecnica alle perduranti tensioni per gli elettrodomestici (-17% in dicembre), si è aggiunta una repentina frenata per i comparti dell'elettromeccanica (-19%) e dei cavi (-10% nell’anno e -33% in dicembre).

Il progressivo indebolimento in corso d’anno delle vendite oltreconfine ha portato nel 2008 ad una inversione di trend per le esportazioni settoriali (-6% in media d’anno; +2% nel 2007). Le vendite oltreconfine e, più in generale, i fenomeni di internazionalizzazione hanno rappresentato un motore decisivo della profonda ristrutturazione che ha interessato il tessuto produttivo nazionale dai primi anni Duemila.

“La portata globale dell’attuale incertezza congiunturale – continua Guidi - non sembra consentire alle imprese, diversamente dal recente passato, di compensare le difficoltà interne consolidando le opportunità di crescita oltreconfine”.
Sono i comparti dell’Elettrotecnica, che avevano mostrato tassi di crescita sostenuti nei due anni precedenti, a mostrare la contrazione più marcata nel 2008 (-6%). Su questo risultato pesano le perdite registrate dagli Apparecchi domestici (-6%) e dall’Illuminotecnica (-7%). Le vendite sui mercati esteri, volano della crescita del settore nell’ultimo biennio, risultano penalizzate dalle ampie dinamiche recessive sui principali mercati di sbocco, europei ed extra europei.

“In generale – conclude Guidi - il calo delle commesse desta grande apprensione per le sorti del settore nel 2009. Le difficoltà emergono soprattutto a fronte della frenata nella domanda nazionale di investimenti per le infrastrutture energetiche e di comunicazione. Le principali utility nazionali stanno operando tagli fino al 50% nei livelli programmati delle commesse e questo a grave danno dell’industria italiana fornitrice di tecnologie”.

Gli Apparati e sistemi per comunicazioni hanno chiuso il 2008 con un calo degli ordinativi dell’11%, punta di un iceberg che sovrasta un crollo degli investimenti del 30% nel quinquennio 2002-2007. Il comparto dei Cavi – eccellenza delle tecnologie made in Italy, primo in Europa per dimensione del fatturato aggregato e quinto esportatore mondiale - sta attraversando un periodo di grandi difficoltà: nel solo mese di dicembre il livello delle commesse ha registrato una frenata del 38% (-12% il consuntivo per l’intero 2008). Le difficoltà sul fronte delle costruzioni penalizzano ulteriormente la domanda interna di materiale elettrico, a cui si aggiungono forti tensioni a valle della filiera da parte delle società di installazione, in sofferenza per la stretta creditizia operata da alcuni istituti bancari.

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