I prezzi delle materie prime rendono incerta la crescita

Il Servizio Studi di Confindustria Anie ha rilevato come i segnali rialzisti nei prezzi delle materie prime impiegate nel processo produttivo dalle imprese elettrotecniche ed elettroniche si siano intensificati nell'ultimo periodo. A dimostrazione il fatto che le quotazioni abbiano raggiunto e superato per diverse commodity i livelli pre-crisi, esprimendo massimi storici. È questo il caso del rame che ha toccato ieri quota 10.000 dollari per tonnellata, più elevato delle stesse attese formulate solo pochi mesi prima. Le previsioni per il 2011 non lasciano presagire un'inversione di tendenza, ma indicano un'ulteriore crescita dei prezzi delle materie prime, ad esempio per l'acciaio. Tali andamenti sono riconducibili in parte alla repentina ripresa dell'attività industriale nei principali mercati, in particolare asiatici, che ha spinto nuovamente la domanda di input produttivi.

“Le recenti tendenze nel mercato delle materie prime industriali hanno prodotto rilevanti ripercussioni per le imprese elettrotecniche ed elettroniche” ha dichiarato il Presidente Guidalberto Guidi. “Il primo e importante effetto si identifica nell'aggravarsi degli oneri dal lato dei costi. Le crescenti tensioni nel mercato delle materie prime hanno conseguenze estremamente negative sui margini aziendali già fortemente compromessi dalla crisi. Inoltre, nell'ultimo periodo” - ha precisato Guidi “i fornitori di materie prime hanno, spesso richiesto la riduzione dei tempi di pagamento, facendo valere la propria forza contrattuale. Ciò aggrava la gestione operativa delle imprese, che si trovano ad affrontare una costante carenza di liquidità”. “In un'ottica di più lungo periodo la costante erosione delle risorse disponibili potrebbe impattare negativamente sugli investimenti più strategici, fra cui quelli rivolti all'innovazione e alla crescita su nuovi mercati.” ha concluso il Presidente di Anie.

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