Per comprendere meglio cosa sia rappresenti oggi il settore della distribuzione di componenti elettronici credo sia utile analizzare la prospettiva storica e l'evoluzione che il settore ha attraversato, e che ancora sta sperimentando. Negli anni 80 la distribuzione in Europa avveniva fondamentalmente su base locale con concessioni rilasciati a distributori nazionali il cui ruolo era distribuire i prodotti sul territorio nazionale. La maggior parte dei clienti finali effettuava la progettazione e la produzione delle proprie apparecchiature all'interno di un unico sito locale, le grandi imprese venivano supportate rifornite direttamente dal produttore del componente mentre la miriade di piccole imprese venivano supportate tramite la distribuzione. In genere solo una minima parte del fatturato dei produttori transitava attraverso il canale indiretto: in media il 20% nell'ambito dei semiconduttori e molto meno nell'area di passivi ed elettromeccanici. Per questo i distributori venivano considerati dai produttori di componentistica semplicemente un cliente di rilievo piuttosto che un partner. Questa situazione portava a volte a scontri occasionali tra le due parti, quando il distributore, che magari aveva faticato per costruirsi un rapporto privilegiato con il cliente, si trovava poi in competizione con lo stesso produttore del componente che voleva riprendersi il cliente e ricominciare a servirlo direttamente, evitando di dovere dividersi i guadagni con il distributore. L'industria invece in cui operiamo oggi si è notevolmente evoluta nell'ultimo quarto di secolo ma molti dei concetti e delle idee che fanno parte della distribuzione di oggi hanno le loro radici nel luogo di mercato sopra descritto. Oggi la distribuzione nell'industria elettronica ha assunto un ruolo fondamentale e si confronta con i produttori in termini di reale partnership, operando nella realtà come prolungamento delle forze di vendita del produttore. Distribuzione oggi non significa più come semplicemente vendere componenti, ma significa fornire soluzioni al mercato attraverso sofisticati concetti di logistica, con attività di supporto tecnico e di progettazione in profondità, e in alcuni casi anche con servizi di pre-produzione. Una abbondante serie di servizi a valore aggiunto che viene vista dal cliente finale come qualcosa di dovuto e non servizi per cui è necessario pagare. Quella della distribuzione è quindi oggi un'industria molto complessa, sofisticata e in continua evoluzione che vede nella globalizzazione una delle maggiori sfide da affrontare.
I protagonisti del mercato
Leader di questo mercato sono, praticamente da sempre, oggi a livello mondiale Avnet e Arrow, distributori pubblici, con sede negli Usa, ma con una presenza in tutti i paesi del mondo, con un'offerta completa, che spazia dai semiconduttori ai passivi, dai connettori ai personal computer, una logistica altamente sofisticata, i cui fatturati si attestano nell'ordine dei 16-18 miliardi di dollari. A questi si affiancano altri leader come la taiwanese WPG, principalmente attiva nei mercato asiatico, e la canadese Future Electronics, che si è costruita una solida reputazione nel settore del lighting, ma anche distributori che hanno fatto della vendita via catalogo, e ora dell'e-commerce il loro punto di forza, ovvero il gruppo Electrocomponents, in Europa meglio conosciuta come RS Components e il gruppo Premier Farnell, da noi nota come Farnell e DigiKey, che da un'unica location e senza forza vendita sul territorio fornisce componenti in tutto il mondo. Da segnalare sempre tra i leader del settore TTI, società privata attiva in un mercato di nicchia, fortemente specializzata in componenti passivi ed elettromeccanici.
I numeri del mercato europeo
I numeri più accreditati relativi all'andamento del mercato europeo della distribuzione sono quelli consolidati dalla Dmass, associazione che riunisce produttori e distributori di semiconduttori attivi sul mercato europeo e che parlano di un calo complessivo per il settore in analisi del 24%. Il 2009 si è confermato uno degli anni peggiori della storia della distribuzione di semiconduttori in Europa. Il settore ha iniziato a calare già all'inizio del 2008, riportando una serie di cali trimestre su trimestre che hanno visto il punto peggiore nei numeri del secondo trimestre del 2009, quando il calo si è attestato sul 33%. Nonostante la contrazione delle vendite si sia poi ridotta nel corso della seconda parte dell'anno, con un terzo trimestre in calo del 23% e una chiusura d'anno con una perdita limitata al 10%, da un confronto trimestrale risulta una perdita per la distribuzione di oltre il 40% dal valore record registrato nel primo trimestre del 2007. Dal punto di vista regionale, nel corso del 2009 tutte le aree geografiche hanno sofferto più o meno allo stesso modo della situazione di criticità e l'unico paese che chiude l'anno con un calo limitato al 10% è la Polonia. Germani e Italia, che ricordiamo a livello europeo rappresentano i mercati di riferimento per la distribuzione hanno registrato perdite molto pesanti,, ma è significativo come anche le aree a più basso costo produttivo come quelle dell'est Europa abbiano sofferto pesantemente della crisi che ha colpito il settore. Per quanto riguarda invece le aree di prodotto l'unica tipologia di prodotto che sembra avere retto meglio alla crisi è quella delle memorie: flash, Led, e Dsp sono le famiglie di prodotto che hanno sofferto in modo più limitato, capeggiate dalle Dram che hanno addirittura riportato una crescita dell'1,5%. Per quanto riguarda il possibile andamento dell'ano in corso, Georg Steinberger, presidente della Dmass che abbiamo intervistato proprio in queste pagine per meglio comprendere la situazione del settore commenta che a suo avviso gli effetti peggiori della crisi sembrano essere, almeno per il momento, terminati, e che l'industria elettronica europea sta tornando al suo normale comportamento ciclico. La situazione attuale degli ordini sembra infatti suggerire almeno per la prima metà del 2010, una crescita sana, e non interamente guidata dalla correzione degli stock. Se a questo si unisce il fatto che la comparazione avviene con un anno molto brutto, per il 2010 sembra prospettarsi una crescita a due cifre.
I numeri del mercato italiano
Per quanto riguarda nello specifico il mercato italiano i dati consolidati Assodel evidenziano per la distribuzione in Italia una quadro abbastanza deludente, ed evidenziano come in realtà il settore della distribuzione sia stato colpito nel corso del 2008 da una crisi strutturali, che è stata poi aggravata dalla crisi economica globale che ha colpito l'intera industria mondiale. Il declino della distribuzione, sempre in base ai dati di Assodel, sempre essere iniziato già a partire a partire dal 2007, quando, dopo il picco di fatturato registrato nel 2006, il settore ha iniziato a perdere qualche punto percentuale (-2%). La situazione si è poi ulteriormente aggravata nel corso del 2008, in cui il settore ha riportato un calo dell'11%. In questa già difficile situazione si è innestata la crisi mondiale che ha colpito pesantemente l'industria italiana distribuzione che ha riportato un crollo vicino al 30%. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto il calo è stato simile sia nell'area dei semiconduttori che in quella dei passivi, ed è risultato ancor più pesante nell'area della visualizzazione, settore che ha perso più del 40%. Nel dettaglio dei semiconduttori troviamo tra i prodotti che hanno sofferto di meno le memorie, mentre i risultati peggiori provengono dal comprato della sensoristica. Per quanto riguarda le previsioni per il 2010 i dati relativi all'ultimo trimestre del 2009, ma soprattutto quelli relativi al book-to-bill lasciano pensare che l'inversione di tendenza sia finalmente iniziata e che i clienti abbiamo ricominciato ad ordinare. Sul mercato italiano operano una serie di player che si differenziano in termini di linee distribuite e di mercati serviti: anche in Italia il mercato è in mano ai broadline come Arrow e Avnet, a cui sia ggiungono Future, Rutronik e TTI, affiancati dalla distribuzione via catalogo in mano a RS e Farnell. Una buona parte del mercato risulta però essere appannaggio di aziende nazionali come Melchioni, Comprel o Consortium, di distributori che operano a livello regionale e di società specializzate in specifiche arre di prodotto, ad esempio Elettromeccanica negli elettromeccanici, piuttosto che Mectronic nella visualizzazione, SGE Syscom nei passivi, solo per citarne alcune.