Esprinet cede Comprel a Melchioni

Esprinet prosegue le operazioni di razionalizzazioni del Gruppo e, dopo la cessione di Monclick a Project Informatica, ha venduto il 100% del capitale Comprel a Melchioni per 5,9 milioni di euro pagati in contanti. Un'operazione che si inserisce in un processo di valorizzazione delle attività non core e focalizzazione nella distribuzione business to business di tecnologia.
Un po' come fece quando annunciò, appunto, la cessione di Monclick, società che faceva capo al Gruppo Esprinet, specializzata nelle vendite online di prodotti di Informatica, elettronica di consumo, ecc. con un volume d'affari 2013 che ha superato i 90 milioni di euro, a Project Informatica, system integrator che ha ampliato il business, sottolineando la strategia di puntare soprattuto verso un business btob.
E ora ecco la volta di Comprel, un nome storico nel panorama del Gruppo Esprinet, dato che proprio tra la fine del 1999 e il 2000 si concretizzò quella che oggi è Esprinet, grazie appunto 'all'unione delle forze' tra Comprel e CeloMax, due dei maggiori protagonisti italiani nel campo della distribuzione di prodotti informatici. L'operazione avvenne attreverso un concambio di azioni, e la nuova società partì con un capitale sociale di 11,1 miliardi.
E oggi, secondo il bilancio redatto in conformità ai principi contabili nazionali OIC, nel 2013 Comprel ha realizzato un fatturato pari a 34,6 milioni di euro, con un Ebit pari a 762 mila euro e un utile netto di 243 mila euro.
L'acquirente è Melchioni, distributore italiano di componeneti elettronici per l'industria e attivo anche nella fornitura di ricambi per il comparto automotive, nella commercializzazione btob di elettronica professionale, nel commercio al dettaglio di elettronica di consumo e nelle energie rinnovabili (fotovoltaico e illuminazione Led).

Chi è Melchioni. La capacità di guardare oltre si intuisce sin dal 1947, quando Mario Melchioni, fondatore dell'azienda, conquistò la fiducia di Philips per distribuire in Italia un prodotto innovativo destinato a cambiare le abitudini degli italiani: il rasoio elettrico Philishave.
Nel 1955 Melchioni si trasforma in società per azioni, diventa solida e competitiva, per alimentare sempre più il costante bisogno di cambiamento. E, soprattutto, Nel 1955 Melchioni si trasforma in società per azioni, diventa solida e competitiva, per alimentare sempre più il costante bisogno di cambiamento. E, soprattutto, si guadagna nuovamente la fiducia di Philips che conferma Melchioni partner preferito per la distribuzione di televisori.Le intuizioni si ripetono, quando Melchioni intravede nell'Oriente una fonte di grandi successi dell'elettronica: Toshiba gli hi-fi Denon, i videogiochi Atari, i computer Commodore, i monitor al plasma Fujitsu e i componenti elettronici Mitsubishi, Nec, Philips, gli orologi Timex, i sistemi audio-video Irradio, Matsushita, Hitachi ed Elna. In poco più di mezzo secolo, Melchioni ha portato in Italia le soluzioni e i prodotti innovativi, siglando partnership con marchi quali Toshiba e Sharp, imponendosi come distributore e fornitore di servizi con lo sguardo spesso rivolto a Oriente. Oggi, Melchioni guarda al futuro e ha già da tempo inserito nel proprio core business le energie rinnovabili e il fotovoltaico.
“Perché questi sono i settori che consentono oggi di vivere bene domani, che permettono di ridurre gli sprechi e di minimizzare l'impatto ambientale: auto elettriche, batterie pulite, geotermia, fotovoltaico, un mondo illuminato a basso costo, più pulito e più sicuro. Armando Melchioni e suo figlio Mario affrontano con l'emozione e l'entusiasmo di sempre l'ennesima sfida, insieme a un'azienda in grado di costruire ponti tra passato e futuro per offrire ai propri clienti il miglior presente possibile”, cita testualmente il sito dell'azienda.

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