Elettrodomestici, voglia di “comunicare”

Il modello industriale di specializzazione, adottato dal nostro paese nei decenni trascorsi, aveva fatto del settore degli elettrodomestici un'eccellenza mondiale del Made in Italy. Oggi la realtà è ben diversa, e nonostante in Italia rimangano in attività molti centri di ricerca & sviluppo e produzioni a valore aggiunto, dello splendore di un tempo rimane sempre meno. I dati non sembrano dare conforto, anzi, le previsioni lasciano poco spazio all'ottimismo. Tramite la sua associata Confindustria Ceced Italia (associazione che riunisce 158 aziende, dirette e indirette, che operano in Italia nel settore degli apparecchi domestici e professionali), Anie fa sapere che dopo la performance negativa mostrata nel 2011, anche nel 2012 il comparto degli apparecchi domestici e professionali ha subito una nuova flessione con un -2,5% a prezzi correnti. La debolezza della domanda ha interessato la quasi totalità dei segmenti merceologici, sull'onda di una fase congiunturale che ha inciso profondamente sui budget delle famiglie. Tali dinamiche hanno avuto ripercussioni sia sulla sostituzione di apparecchi già installati sia sulla "nuova" domanda. Anche l'export mostra qualche cedimento, soprattutto nell'Unione Europea, area verso cui si concentra oltre il 60% delle esportazioni italiane. Alla difficile fase economica si associano fattori di natura strutturale. La profonda trasformazione dello scenario competitivo dell'ultimo decennio si è riflessa in misura rilevante sull'evoluzione dell'industria nazionale. L'avvento di nuove aree di crescita a livello internazionale, la ridefinizione delle catene produttive e distributive, la fragilità del contesto macroeconomico italiano hanno dato impulso a questo processo. Su tutto, una crisi economica che accentua la competitività sul fattore prezzo, privilegiando le produzioni a basso costo. Secondo Anie, la forte erosione dei margini e la minore redditività delle vendite mettono a rischio le risorse necessarie per gli investimenti più strategici in innovazione tecnologica, con effetti negativi sulle potenzialità di crescita nel lungo periodo. Anche il 2013 si conclude con risultati critici, condizionati dalla costante debolezza dello scenario. Tirando le somme più in dettaglio, Ceced segnala come i risultati di mercato non suggeriscano evoluzioni positive.
Il mercato naviga sempre in territorio negativo, con l'eccezione delle stufe e caminetti a biomassa, i quali rappresentano però una quota abbastanza marginale. La situazione industriale è ben peggiore di quella del mercato a causa di uno scenario competitivo che favorisce la delocalizzazione in aree con costo del lavoro più basso, o più vicine ai mercati finali. Secondo Ceced, la crisi globale ha amplificato la fragilità strutturale del Sistema Italia, esponendo a pesanti rischi di "estinzione" la base industriale del nostro Paese. Ceced sottolinea come i primi mesi 2013 siano risultati negativi anche nei comparti che, nel periodo pre-crisi, sono stati i punti di forza della produzione locale, e cioè componenti, cappe da cucina, apparecchiature professionali per il food-service. Per i grandi elettrodomestici, il risultato è ancora negativo (-1%) nonostante gli investimenti in innovazione, mentre l'ulteriore rallentamento dell'edilizia si è fatto pesantemente sentire sulle vendita a causa del crollo di ristrutturazioni e nuove abitazioni. Nonostante tutto, le aziende in Italia continuano a innovare: i dati dei principali produttori di grandi elettrodomestici indicano che dei prodotti immessi nel mercato nei primi cinque mesi del 2013, tra il 40 e il 50% sono nuovi modelli.

Grandi e piccoli elettrodomestici

L'ulteriore peggioramento nel volume delle compravendite immobiliari rispetto al -25,7% del 2012, ha pesantemente colpito il segmento della cottura. Al contrario, si evidenzia una leggera inversione di tendenza nei frigoriferi (in particolare, combinati e no-frost) e lavabiancheria (soprattutto ad elevate capacità di carico). La situazione del comparto dei grandi elettrodomestici in Italia è negativa dal 2008. I volumi produttivi del primo trimestre 2013 forniscono un quadro in costante peggioramento, conseguenza di produzioni italiane sempre meno competitive.
Il comparto del piccoli elettrodomestici registra nei primi quattro mesi 2013 una leggero segno positivo in valore (+0,2%), dopo un 2012 in negativo e un 2011 in leggera flessione. La differenza tra il dato a valore (leggermente positivo) e quello a volumi (leggermente negativo: -0,5%) conferma la tendenza, in atto da qualche anno, verso il miglioramento del mix. Anche qui, i risultati negativi del segmento Casa confermano la profonda crisi dell'edilizia e la diminuzione di nuove abitazioni e nuclei familiari. Sembra in esaurimento il boom dei robot aspirapolvere, sostenuto nel recente passato da azioni promozionali. Negative anche scope elettriche e ferri da stiro. Il segmento Cucina registra i migliori risultati (+ 1,5% a valore) così come si mantiene in territorio positivo il mercato delle macchine per il caffè che però - secondo la società di ricerche GFK - già dal semestre in corso potrebbe fare registrare un inizio di rallentamento anche a causa dell'erosione dei prezzi. Il segmento Persona sembra stabilizzarsi dopo il risultato negativo del 2012. La crescita in volumi, maggiore di quella a valore, sembra confermare la debolezza dei prodotti a maggior contenuto tecnologico, che si era già manifestata lo scorso anno.

Apparecchiature professionali
per food service


Secondo Ceced, l'andamento globale del fatturato nel primo semestre 2013 è recessivo (-4%) rispetto al pari periodo dello scorso anno e nettamente in calo rispetto ai massimi storici. Il mercato vede andamenti differenziati tra le diverse aziende in relazione alla copertura geografica, al tipo di distribuzione, e all'approccio tecnologico e all'innovazione di prodotto. Il fenomeno risulta ancora più evidente se analizziamo il portafoglio ordini e, conseguentemente, le attese per i prossimi 6-12 mesi che, nel complesso, sembrano indicare una sostanziale stabilità con qualche valutazione positiva, anche se con un livello di redditività in contrazione.
Questi risultati hanno origini lontane: il comparto industriale della ristorazione professionale in Italia è stato storicamente caratterizzato da trend di medio-lungo periodo, sia sotto il profilo delle abitudini alimentari che delle dinamiche di prodotto. In genere, ha goduto dei cicli congiunturali positivi e ha subito limitate penalizzazioni in quelli negativi. Questo andamento può essere ricondotto a tre fattori fondamentali: costante crescita della domanda di pasti fuori casa; sostanziale stabilità nella domanda di prodotto; ciclicità congiunturale significativamente differenziata tra segmenti di utenza e paesi serviti. Tutto questo ha comportato una sostanziale stabilità del settore, un livello di redditività di tutto rispetto e un eccellente ritorno sugli investimenti, ma ha generato un limitato livello di innovazione e aggressività sia tecnologica che distributiva.
Per Ceded, la fase che stiamo vivendo rappresenta una completa anomalia rispetto al passato, in quanto sono contestualmente presenti diversi fenomeni, che possono essere riscontrati anche in altri settori:
• situazione economico-finanziaria molto complessa con criticità che hanno toccato la gran parte dei Paesi di tradizionale sbocco della produzione italiana;

• tendenza recessiva della domanda in tutti i settori dell'utenza tradizionale;

• progressiva modifica delle abitudini alimentari, che appare accelerata da questa fase negativa, con conseguente orientamento dello sviluppo su linee di prodotto/mercato diverse;

• rapido sviluppo dei fenomeni di globalizzazione, che trascinano automaticamente sfide sul piano dell'innovazione tecnologica e di prodotto;
• ingresso anche in questo settore, storicamente insensibile, delle tematiche ambientali: sostenibilità e consumi energetici.

Di fatto, in pochi anni, il quadro strategico di riferimento del settore è completamente cambiato. In un comparto composto da oltre 350 aziende, dalle multinazionali alle Pmi, le risposte sono state le più diverse: da un atteggiamento passivo immaginando di rientrare nella normalità in tempi brevi, a chi ha colto le opportunità insite in qualsiasi fase di forte cambiamento e sta cercando di sfruttarle.
In Italia il settore ha vissuto il terzo anno consecutivo di contrazione, con un calo del 5-7% nella ristorazione tradizionale e nell'hotellerie, addirittura superiore per la ristorazione collettiva, e di oltre 20 punti nel comparto pubblico. Il livello delle attese per la seconda parte del 2013 indica un leggero miglioramento, ma con livelli di incertezza molto alti. In Europa il primo semestre 2013 registra invece un risultato negativo del 3-5%, con una previsione di fine anno in leggero recupero. Stabile il mercato in Germania e, pur con qualche tensione e incertezza, in Francia; qualche difficoltà nel Nord-Europa mentre in Gran Bretagna e Russia la domanda si mantiene su livelli positivi. Grecia, Spagna e Portogallo sono ancora in contrazione, ma la percezione è che la parte più acuta della crisi sia superata, in particolare in Spagna che sta manifestando alcuni significativi segnali di ripresa. A livello mondiale, i due macro raggruppamenti, Brics e Asean, mantengono un trend nettamente positivo mentre qualche difficoltà viene evidenziata dai mercati messicano e del Medio Oriente. Stabile e significativa la ripresa negli Stati Uniti. Il comparto segnala risultati globalmente positivi e stabili con un livello di attese alto nel medio termine, principalmente in risposta all'andamento positivo della domanda e degli investimenti effettuati in queste aree. Infatti, il livello degli investimenti delle aziende italiane sul medio e lungo raggio è nettamente cresciuto, dimostrando una positiva capacità di risposta e la volontà di investire anche in questa particolare fase congiunturale o proprio in ragione di essa.

Gli elettrodomestici del futuro
Sicuramente la spinta delle tecnologie rappresenta per l'industria degli elettrodomestici una nuova opportunità di crescita. Oltre alla ricerca sui nuovi materiali e sul design, i trend di sviluppo riguardano principalmente i consumi energetici, le interfacce d'utente e l'interazione con l'ambiente circostante.
Insomma, elettrodomestici sempre più "intelligenti", cioè performanti, interattivi e "consapevoli" della loro funzione. Durante un recente convegno di EnergyLab, è emerso che il 29% dei consumi domestici di elettricità in Europa sono dovuti agli elettrodomestici. Questo sta portando alla nascita di soluzioni sempre più virtuose e capaci di dialogare con l'ambiente circostante, per andare un po' oltre al semplice sfruttamento delle tariffe biorarie (vedi riquadri). Secondo Confindustria Ceced un “elettrodomestico intelligente” è un apparato che ha un ruolo attivo nella gestione dell'energia in casa; reagisce a comandi e situazioni variabili, è facile da utilizzare ma lascia il controllo finale all'utilizzatore. Benché il mercato delle "smart appliance" sia ancora limitato in termini di disponibilità e di tipi di prodotto, le tecnologie di gestione energetica intelligente inizieranno a farsi strada negli apparecchi tradizionali già a partire dal 2015. I continui investimenti in iniziative di smart grid, il calo dei prezzi di vendita, e l'avvento di proposte con valore chiaro renderanno gli elettrodomestici intelligenti più appetibili per gli utenti finali nei prossimi anni. L'Istituto Pike Research prevede che le vendite di elettrodomestici intelligenti in tutto il mondo passeranno dai poco più di 640 milioni di dollari attuali a 35 miliardi dollari entro il 2020. Per BSH (Bosch und Siemens Hausgeräte), il maggior produttore di elettrodomestici in Europa e una delle principali realtà mondiali, i prodotti del futuro saranno integrati in un mondo sempre più connesso e digitalizzato. Questo offrirà agli utenti un'immensa flessibilità, consentendo di interagire con i sistemi - indipendentemente dalla loro posizione - attraverso potenti interfacce intelligenti. Per i costruttori, il futuro è fatto di soluzioni e servizi che semplificheranno la vita delle persone, aumentando la trasparenza d'uso degli apparati. In tale contesto i consumi rivestono il ruolo centrale. Per BSH, il lavoro da fare va ben oltre l'arricchire gli elettrodomestici con soluzioni estreme e spesso un po' "esotiche" (scanner di codici a barre per i frigoriferi, controlli via smartphone per il forno di casa e via dicendo), ma deve puntare ad aumentare l'efficienza attraverso un'infrastruttura tecnica che consenta all'utente di controllare il proprio apparato in modo integrato. Ciò deve essere favorito da un lato da nuovi modelli di business dei fornitori di energia, dall'altro dall'avvento di nuovi standard in aree quali la trasmissione dati. La diffusa disponibilità di reti domestiche non può non rappresentare un terreno fertile. In tal senso l'evoluzione verso il concetto di Internet of Things riguarda in prima persona soprattutto gli elettrodomestici, chiamati a interagire sempre più con l'ambiente circostante per ridurre i consumi e aumentare le prestazioni. Gli esempi di elettrodomestici in rete sono sempre più numerosi: le funzioni offerte attraverso queste connessioni sono spesso abbastanza originali, ma sicuramente con il tempo si arriverà ad avere frigoriferi o condizionatori che assomiglieranno più a terminali di elaborazione - magari con un proprio sistema operativo - che ad elettrodomestici classici. Il percorso verso consumi sempre più ridotti passa attraverso l'ottimizzazione delle funzioni dell'apparato. In questo le risorse di elaborazione embedded - ormai ampiamente disponibili a costi irrisori - offrono la possibilità di arricchire qualsiasi elettrodomestico della nostra casa con funzioni intelligenti e integrate, orientate alle prestazioni e ai consumi. Anche un semplice tostapane può essere dotato di sufficiente potenza di calcolo per evitare che il pane bruci e per comportarsi in modo sicuro ed energeticamente virtuoso anche senza il controllo dell'utente.
I frigoriferi sono ormai in grado di tenere traccia di ciò che immagazzinano, bilanciando il raffreddamento in funzione dei cibi conservati; attraverso un termostato intelligente, il sistema di condizionamento - o di riscaldamento - può "mappare" il profilo termico della casa e comandare le accensioni tenendo conto delle previsioni meteorologiche. Oltre alla grande mole di Mcu, memorie, sensori, controller, o motori a basso consumo, gli elettrodomestici del futuro faranno grande ricorso a interfacce di comunicazione, che li renderanno dei veri nodi capaci di sfruttare la rete come piattaforma di scambio delle informazioni. Anche se lentamente (forse a causa di una vera e propria applicazione "killer"), la connessione di apparati sempre più smart web è già una realtà, e il concetto di Internet of Things sta iniziando a prendere forma, coinvolgendo ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
Siamo pronti ad affrontare questa nuova avventura?

Elettrodomestici "estremi"
Oltre a migliorare in modo progressivo e "discreto" le prestazioni e il design degli apparati in commercio, i produttori di elettrodomestici sono costantemente alle prese con l'esigenza di introdurre delle innovazioni che rappresentino veramente una discontinuità. Gli esempi di apparati dotati di qualche forma di comunicazione - addirittura Bluetooth - ma non mancano neanche esempi di soluzioni che tentano di percorrere altri sentieri decisamente più innovativi. Ecco alcuni prodotti che potrebbero fissare dei nuovi punti di arrivo per l'elettrodomestico del futuro.
Ispirato all'andirivieni incessante delle api e vincitore dell'Electrolux Design Lab 2013, il Mab è un sistema automatico per pulire le abitazioni con l'aiuto di centinaia di mini-robot volanti. Mab - ideato da un ragazzo colombiano - scansiona gli ambienti domestici e determina quali sono le aree da trattare, liberando poi dal corpo centrale i mini-robot che puliscono le superfici sfiorandole con una goccia d'acqua. Il sistema richiede all'utente solo una configurazione iniziale per poi funzionare autonomamente.
Non meno innovativa è l'idea che si è classificata al secondo posto: si tratta di, Atomium, una stampante per il cibo, realizzata da una designer brasiliana, capace di scansionare un'immagine 2D e riprodurla, con capsule di molecole alimentari, in formato 3D.
In occasione dell'Ifa2013 di Berlino, Haier ha realizzato una casa intelligente (Sm@rt Home) con una serie di elettrodomestici che interagiscono tra loro, si evolvono e si adattano a bisogni e stili di vita dell'utilizzatore. Il frigorifero interattivo creato da Haier, al semplice contatto attiva lo schermo tattile mentre la porta diventa trasparente, consentendo di osservare il contenuto senza aprirlo. Dotato di una funzione di identificazione, registra e fornisce informazioni relative ai prodotti contenuti, al fine di permettere la gestione automatica delle date di scadenza. La connessione Wi-Fi permette di navigare e, per esempio, ordinare la spesa. Sulla porta trasparente è possibile lasciare un messaggio sotto forma di testo, immagine o video. La tecnologia Nose che equipaggia il frigorifero adotta dei sensori in grado di monitorare l'evoluzione naturale degli alimenti freschi attraverso le mutazioni delle strutture molecolari, permettendo così di gestire al meglio la loro conservazione. La Sm@rt Home ospita anche la lavatrice Gaea, la quale via internet può inviare richieste di intervento o scaricare nuovi programmi di lavaggio da un tablet, uno smartphone o un Pc. Anche il lancio e l'arresto del lavaggio possono essere controllati a distanza. Haier propone anche una colonna climatizzata connessa al WiFi e controllabile a distanza. Grazie alla sua tecnologia questo climatizzatore è in grado di adattare la temperatura erogata in base al tempo metereologico esterno. Inoltre, i suoi sensori permettono di captare i movimenti e consentono di interagire gestualmente con l'apparecchio. Oltre a puntare sul risparmio energetico con una serie di elettrodomestici "tripla A", Bosch propone la piastra a induzione FlexInduction. Rispetto alle piastre tradizionali, FlexInduction permette di posizionare le pentole in qualsiasi punto, consentendo di accendere e spegnere i "fuochi" semplicemente sfiorando il vetro.
Flexinduction
Saeco propone Gran Baristo Avanti, una macchina per caffè programmabile tramite tablet. Una "app", mette a disposizione un'interfaccia per creare la propria miscela personale attraverso parametri quali temperatura, concentrazione, percentuale di caffè e latte, trasmettendo il tutto all'apparato in Wi-Fi. EcoComfort è l'asciugatrice a energia solare presentata da Miele. L'asciugatrice viene collegata al sistema di riscaldamento centralizzato della casa a sua volta connesso ai pannelli solari/fotovoltaici sul tetto e usa l'80% in meno di energia elettrica rispetto ad una normale asciugatrice. L'elettrodomestico si ripaga in soli 7 anni.
Miele
L'aspirapolvere intelligente Hom-Bot Square di LG è totalmente controllabile via smartphone, consentendo all'utente di interagire con le funzioni e la gestione della manutenzione. Il sistema tiene conto dello "storico": combinando il tutto con una funzione di Map View, il sistema è in grado di ottimizzare i risultati del processo di pulizia seguendo anche dei programmi automatici. Ovviamente l'aspirapolvere è utilizzabile anche a mano: in questo caso una funzione di "follow me", muove l'apparato in funzione della posizione dell'utente, evitando così di trascinare il motore. Questo aspirapolvere è inserito in una "vision" di elettrodomestici intelligenti e interattivi comprendente frigoriferi ultra efficienti predisposti per le "Smart Grid" e autonomi nel decidere anche la dieta (veri e propri food management systems), macchine da lavare programmabili via smartphone e forni WiFi totalmente automatici, capaci di scaricare le ricette da internet e di inviare i dati sull'andamento della cottura al televisore che il novello cuoco sta guardando per ingannare l'attesa. Che sia davvero questa la casa del futuro?

Soluzioni per un uso efficiente dell'energia

In futuro il dialogo tra elettrodomestici e Smart Grid potrà avvenire attraverso le funzioni embededd dell'apparato; per ora, per sfruttare le fasce di tariffazione offerte dai gestori delle reti, sono disponibili apparti esterni come il kit Enel Info+ una soluzione proposta da Enel che serve a conoscere e comprendere le abitudini di consumo e rappresenta uno strumento concreto per un uso più efficiente dell'energia elettrica. Il kit è composto da Smart Info, il dispositivo che inserito in una qualunque presa elettrica di casa registra i dati raccolti dal contatore elettronico, Smart Info Display, il display digitale touchscreen a colori che permette di visualizzare i livelli di consumo attuali e di accedere facilmente a quelli pregressi, e due applicativi software ideati per consultare tutto ciò che è utile sapere sui propri consumi direttamente su pc e smartphone. Il kit Enel Info+ permette agli autoproduttori di energia di seguire la produzione del proprio impianto e confrontarla con i consumi.

L'efficienza energetica entra in casa

energy@home è un progetto di collaborazione avviato nel 2009 da quattro grandi aziende (Electrolux, Enel, Indesit e Telecom Italia) con l'obiettivo di sviluppare una piattaforma di comunicazione tra smart devices ed elettrodomestici di ultima generazione in ambito domestico. Questa piattaforma ha permesso di sviluppare servizi innovativi per regolare i consumi di casa attraverso un controllo ancora più attento sull'utilizzo degli elettrodomestici e sulla loro efficienza, per consentire di risparmiare sulla bolletta elettrica e di ridurre l'impatto ambientale dei consumi residenziali. Grazie agli elettrodomestici di ultima generazione è possibile avere facile accesso alle informazioni sui consumi, direttamente su computer e telefonino ed evitare sprechi. Le informazioni inviate dal contatore elettronico attraverso lo Smart Info, (vedi altro riquadro), circolano sulla rete di casa per programmare il funzionamento degli elettrodomestici nei momenti più convenienti. Per promuovere ed allargare l'utilizzo della piattaforma e sperimentare nuove tecnologie e servizi che aumentino l'efficienza energetica delle case, nel 2012 è stata creata l'associazione not-for-profit Energy@home, che ad oggi conta 15 membri provenienti da tutto il mondo e da differenti settori. Come prima realizzazione Energy@home ha rilasciato un set di specifiche tecniche e un sistema integrato e interoperabile (che comprende contatore intelligente, smart broadband gateway, smart plug, elettrodomestici intelligenti e un'applicazione per l'interfaccia utente). Ha inoltre lanciato un progetto pilota della durata di 15 mesi su circa 50 clienti che hanno installato il sistema nelle proprie abitazioni
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