Distribuzione tedesca in leggera crescita

Il mercato tedesco della distribuzione di componenti ha chiuso il secondo trimestre 2015 con una leggera crescita. Il fatturato delle aziende dell'associazione FBDi è aumentato del 2,4%, a 772 milioni di euro, mentre gli ordini hanno mostrato un incremento di quasi il 9%, raggiungendo il valore di 788 milioni di euro. Per quanto riguarda le tecnologie, non ci sono novità rispetto alle consuete tendenze. I semiconduttori sono cresciuti del 3,7%, per un valore complessivo di 540 milioni di Euro, cifra che corrisponde al 70% del mercato totale. I componenti passivi hanno registrato un leggero incremento, arrivando a 108 milioni di Euro, pari al 14% del totale. Il settore elettromeccanico, invece, è diminuito del 3,1%, pur posizionandosi al terzo posto e ritagliandosi il 10% del mercato. Il giro di affari dei display è aumentato del 12%, arrivando a circa 23 milioni di Euro, pari al 3% del mercato. Gli alimentatori (batterie, accumulatori, convertitori) sono cresciuti del 15%, a 18,5 milioni di euro (2,5% del mercato totale).  "Dopo un primo trimestre a più facce, tutti i segmenti sono tornati in crescita e rivelano un numero di prenotazioni in aumento, infatti il rapporto book-to-bill è positivo e pari a 1.02", ha spiegato Georg Steinberger, Presidente del Consiglio di amministrazione di Fbdi.
Su queste basi, Steinberger prevede per il 2015 la conferma di una crescita a singola cifra, per via dell'indebolimento del tasso di cambio e il recupero delle economie nazionali europee. Soltanto la situazione della Grecia resta aperta. Al tempo stesso, resta difficile da valutare anche la situazione della Cina. A causa dell'abbassamento del valore dei titoli azionari, il potere d'acquisto dei cinesi, che avrebbe dovuto compensare il rallentamento dell'export, resta basso. I prestiti bancari destinati alla classe media cinese, d'ora in avanti, saranno concessi con maggiore prudenza. Nel suo insieme, il settore bancario resta in attesa di verificare le conseguenze dell'indebolimento dei titoli azionari e le contromisure prese dalle autorità governative. A tutto ciò, sullo scacchiere internazionale, si aggiunge la crisi economica, sempre più evidente, che sta colpendo la Russia.

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