Cinque anni di sviluppo per i sensori combo

420 milioni di dollari nel 2013, 585 milioni nel 2014 e probabilmente 1,4 miliardi nel 2019: questi i dati per i sensori consumer inerziali di tipologia combinata. Tali valori, che per quanto riguarda l’anno scorso definiscono il segmento in questione come il 28% del mercato globale dei prodotti consumer di tipo inerziale, fanno ritenere che nel 2019 – dopo uno sviluppo a un Cagr quinquennale del 19% – esso rappresenterà almeno il 60% del settore. Le applicazioni nei cellulari e nei tablet, infatti, inizialmente faranno da traino al mercato, per poi venire sostituite dalle apparecchiature di tipo “indossabile”, secondo le previsioni formulate da Yole Developpement. Quattro aziende – STMicroelectronics, Bosch Sensortec, InvenSense e Akm (Asahi Kasei Microdevices) – si spartiscono inoltre il 75% del mercato dei sensori consumer inerziali di tipologia combo, per quanto la prima di queste abbia recentemente perso quote di mercato in favore di InvenSense e Bosch, a motivo delle attività con Apple. Nel mercato complessivo dei sensori consumer inerziali (discreti e combo), ST resta comunque il leader, con una share del 40% del mercato; InvenSense possiede invece circa il 12% del mercato, e si trova pertanto avanti a Bosch. "Le maggiori quattro, inclusa Akm, si stanno preparando per il futuro, e InvenSense mantiene un vantaggio, poiché sembra sopravanzare nella sfida relativa ai sensori a 9 assi, destinati a un numero sempre più ampio di prodotti in via di sviluppo, tra cui per esempio i Google Glass", ha dichiarato Guilaume Girardin, un analista che si dedica allo studio dei Mems e dei sensori presso Yole .

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