Ancora difficoltà per la distribuzione

Come previsto, il calo del mercato europeo della distribuzione dei semiconduttori sembra essersi finalmente attenuato nel corso del periodo estivo. Dmass, l'associazione che a livello europeo riunisce produttori e distributori di semiconduttori, ha registrato infatti per il terzo trimestre del 2012 un calo del 6% sullo stesso trimestre dell'anno precedente, che risulta limitato al 3% se confrontato con il secondo trimestre del 2012. Le vendite del trimestre si sono complessivamente attestate a 1,41 miliardi di euro, portando il mercato della distribuzione a calare nei primi nove mesi del 2012 del 12% sull'anno precedente.

Georg Steinberger, presidente di Dmass, ha così commentato i risultati: "Non è stata una sorpresa verificare che il mercato ha rallentato il suo trend di decrescita, soprattutto se confrontato con una seconda metà del 2011 che aveva già dimostrato una debolezza significativa. Poiché gli ordini sembrano mostrare un andamento abbastanza stabile, secondo alcuni membri del Dmass è possibile che il calo nel quarto trimestre sarà ancora più limitato, con una conseguente contrazione dei numeri del 2012 che dovrebbe essere intorno al 10%. Poiché i problemi macroeconomici della zona euro rimangono rilevanti, non è possibile oggi prevedere quello che potrà succedere nel 2013". Dal punto di vista regionale, l'Europa occidentale ha confermato la propria debolezza.

In particolare le due maggiori aree, Germania e Italia, hanno registrato ancora una volta cali al di sopra della media, rispettivamente dell'11,9% e del 15,3%, e un fatturato di 469 milioni di euro e di 116 milioni di euro. Da evidenziare che, per la prima volta dopo anni, il Regno Unito (con un fatturato di 123 milioni di euro, calato del 4,2%) ha superato l'Italia nelle vendite. La Francia ha registrato un calo dell'8,8%, fatturando 95 milioni di euro; i Paesi Nordici del 6,5%, fatturando 145 milioni di euro; la Svizzera è calata del 6,9% con 49 milioni di euro di fatturato. Le uniche stelle a brillare in questo cielo sempre più scuro sono state la Russia, con un fatturato di 64 milioni di euro cresciuto del 20,1%, e Israele, con un fatturato di 54 milioni di euro in crescita del +22,1%. "Mentre l'Italia ha presumibilmente questioni strutturali e macro-economiche ancora da risolvere, l'attuale debolezza della Germania rappresenta molto probabilmente un fattore di aggiustamento delle scorte” ha sottolineato Georg Steinberger. “Molti clienti tedeschi, in particolare nel campo dell'automazione industriale e dell'automotive, si sono infatti trovati, dopo il periodo di allocazione del 2011, con i magazzini ancora pieni, e in questo momento sono semplicemente più accorti nel piazzare ordini. Resta ora da vedere se l'orientamento all'esportazione dell'industria high-tech tedesca potrà continuare anche nei prossimi mesi a beneficiare del buon andamento dell'economia asiatica e di una certa debolezza dell'euro”.

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