Germania: scoperto un vasto giacimento di litio

litio in Germania

Una scoperta di importanza strategica per la transizione energetica è stata recentemente annunciata in Germania, dove nel cuore della Foresta Nera, nel sud-ovest del Paese, è stato individuato uno dei più grandi giacimenti di litio d’Europa e tra i maggiori al mondo. Il deposito si estende su un’area di circa 300 km per 40 km e contiene quantità di litio sufficienti alla produzione di circa 400 milioni di veicoli elettrici. Un risultato di portata cruciale per l’Europa, che si trova a dover affrontare una crescente domanda di questo metallo leggero, indispensabile per le batterie agli ioni di litio utilizzate nella mobilità elettrica e nell’accumulo di energia rinnovabile. La scoperta rafforza la posizione strategica della Germania e del continente nel settore delle materie prime per la decarbonizzazione, riducendo la dipendenza dalle importazioni extraeuropee.

Litio: al via gli investimenti

A guidare questa innovativa sfida è Vulcan Energy Resources, la società che ha investito nella tecnologia di estrazione del litio e che sfrutta l’energia geotermica per azzerare le emissioni di CO2. La società ha annunciato un piano di investimento da 1,7 miliardi di euro per realizzare impianti di estrazione che puntano a produrre 15 mila tonnellate di idrossido di litio all’anno entro il 2024 in due siti, da espandere poi a 40 mila tonnellate annue entro il 2025 con cinque impianti complessivi. L’energia pulita fornita da partner come l’utility tedesca EnBW permetterà di alimentare gli impianti con energia geotermica prodotta localmente, rendendo il ciclo di produzione a impatto quasi zero. Questo processo innovativo utilizza un sistema chiuso e circolare di estrazione diretta del litio dall’acqua geotermale a temperature di circa 165 gradi, con la reimmissione dell’acqua una volta raffreddata a 65 gradi, senza uso di combustibili fossili né emissioni dannose. La qualità elevata del litio prodotto è già stata certificata presso l’impianto CLEOP di Francoforte-Höchst, confermando la piena idoneità a diventare materia prima per batterie di alta tecnologia.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente esigenza europea, con la Commissione Europea che prevede un incremento del fabbisogno di litio di 18 volte entro il 2030 e 60 volte entro il 2050, a causa dell’elettrificazione massiccia della mobilità e delle industrie. Vulcan Energy mira a offrire un litio estratto localmente e a basso costo, stimando un costo di produzione intorno ai 13 mila dollari per tonnellata, una cifra competitiva su scala globale e ottenuta senza pesanti impatti ambientali. La società sta inoltre lavorando a stretto contatto con grandi produttori di batterie e case automobilistiche europee, come Stellantis, per garantire forniture affidabili e sostenibili. La collaborazione con importanti attori industriali include anche partnership tecnologiche con BASF per esplorare ulteriormente il potenziale della geotermia nel processo estrattivo e sviluppare nuovi impianti.

Questa scoperta e il progetto di produzione rappresentano un passo fondamentale per l’Europa alla ricerca dell’autonomia nella filiera delle materie prime critiche per le tecnologie verdi, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e sostenendo l’ambizione di un’economia circolare e carbon neutral. L’area della Foresta Nera diventa così un simbolo di innovazione e sostenibilità, con una tecnologia all’avanguardia in grado di coniugare sviluppo industriale, approvvigionamento strategico e tutela ambientale in un territorio di elevato valore naturalistico.

 

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