Nord ed Est Europa trainano la ripresa dei semiconduttori

Il mercato europeo della distribuzione dei semiconduttori sta per assistere a una progressiva ripresa, stando ai dati della Dmass (Distributors' and Manufacturers' Association of Semiconductor Specialists). Per quanto il primo trimestre dell'anno si sia chiuso con un fatturato di 1,48 miliardi di euro, vale a dire con una perdita del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nei prossimi mesi lo sviluppo sembra molto promettente: nell'ultimo trimestre dell'anno si prevede, infatti, una crescita del 16% rispetto ai risultati del 2012. Commentando tali stime, il presidente dell'associazione, Georg Steinberger, ha dichiarato: “Sono certo che molti attori del mercato sono rasserenati dal fatto che il peggio sia ovviamente alle nostre spalle. D'altra parte, il calo del 5% registrato rispetto al primo trimestre del 2012 evidenzia come sussista ancora qualche rischio nel mercato, in particolare a motivo della pressione dei prezzi e degli spostamenti della produzione. Almeno la situazione degli ordini, però, risulta lievemente migliore, sicché appare improbabil un altro anno di declino”. Tra le regioni principali, che valgono circa l'80% del totale di questo mercato, le differenze fra crescita e perdita sono state quasi impressionanti, poiché vanno dallo sviluppo dell'1% dei Paesi del Nord e dell'Est al calo di oltre il 9% della Germania. Più nello specifico, poi, il confronto fra i primi trimestri dei due anni consecutivi mostra come quest'ultima abbia chiuso a 478 milioni di euro (-9,3%), l'Italia a 139 (-7,7%), il Regno Unito a 123 (-3%), la Francia a 108 (-6%), l'Est Europa a 160 (+1,2%) e il Nord a 153 (+0,8%). Quanto ai prodotti, la gamma delle percentuali spazia dal -11,3% delle logiche programmabili, che hanno totalizzato 130 milioni, al +13% dei sensori. Fra i due estremi si collocano invece i dispositivi optoelettronici, il cui mercato si è ampliato del 2,3%, raggiungendo i 142 milioni, e gli analogici, di gran lunga il segmento maggiore, che ha perso il 2,8%, calando a 426 milioni; i Mos Micro sono scesi a 302 milioni, perdendo il 6,9%, mentre gli altri logici (soprattutto gli Assp) hanno mantenuto un andamento piatto; tutti gli altri segmenti, infine, hanno registrato un fatturato di valore negativo.

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