Il bianco in tutta sicurezza

Lo standard IEC 695-2-1 definisce due nuovi concetti riguardanti il rischio di incendio: l'indice GWFI o di infiammabilità (glow-wire inflammability index) e il valore GWIT di temperatura che può dare origine alla fiamma (glow wire ignition temperature). I due indici sono stati inseriti nei requisiti di produzione dei nuovi standard per le materie plastiche utilizzate in componenti quali interruttori e sensori.
In particolare:

  • - le parti di materiale isolante che sostengono connessioni elettriche su cui scorrono correnti superiori a 0,2 A, e anche le parti a distanza inferiore a 3 mm, devono possedere un GWFI di 850 °C (IEC 60695-2-1/2).
  • - il materiale utilizzato per la costruzione di queste parti deve avere una GWIT di 775 °C per le connessioni portano più di 0,2 A e una GWIT di 675 °C per le altre.
  • - se il materiale non è classificato e il test GWT è condotto in conformità allo standard IEC 695.2.1/1, la temperatura di test per le parti stampate è 750 °C per le connessioni che portano più di 0,2 A e 650 °C per le altre.

Il test è superato se le eventuali fiamme si estinguono entro due secondi. Se invece si protraggono oltre questo limite, tutte le parti collocate al di sopra della connessione elettrica devono essere sottoposte a loro volta ad un test (denominato Needle-flame), a meno che non siano schermate da un materiale che ha superato la medesima prova. Questa prescrizione si applica alle parti comprese nel volume di un cilindro verticale del diametro di 20 mm e alto150 mm. Le parti costituite di materiali classificati V0 o V1 in conformità allo standard IEC 60695-11-10, con lo stesso spessore, non devono essere sottoposte al Needle-flame test. Infine, se il materiale non è stato certificato dal fornitore, la parte plastica deve essere collaudata a 750 °C in conformità allo standard IEC 695-2-1/1, sempre assumendo due secondi come tempo massimo di durata della fiamma. È un test difficile da superare e non finisce qui…

Lo standard RAST

Oltre alle norme riguardanti la sicurezza e l'ambiente, i produttori di componenti per elettrodomestici sono tenuti oggi a rispettare anche i nuovi standard tecnologici volti a ridurre i costi di fabbricazione sostenuti dagli Oem e aumentare l'affidabilità. In Europa, una delle tendenze principali in questo campo è la crescente diffusione dello standard RAST. La sigla RAST corrisponde all'espressione tedesca Raster Anschluss Steck Technik, che indica una tecnologia di connessione basata su connettori multipli caratterizzati da un determinato “passo”. Solitamente la sigla è seguita da un numero che rappresenta il particolare passo di spaziatura tra le diverse linee di interconnessione. Ad esempio, una interconnessione RAST-5 consiste in un connettore dotato di contatti con passo di 5 mm.
Lo standard RAST tocca numerose caratteristiche del connettore, tra cui le dimensioni esterne, il codice dei colori riportati sull'involucro, meccanismi di “polarizzazione” per prevenire un assemblaggio errato, meccanismi di bloccaggio per aumentare la stabilità dell'interconnessione.
La tecnologia RAST offre numerosi vantaggi agli Oem e in primo luogo consente di semplificare il cablaggio, poiché utilizza connettori a posizioni multiple. In molti casi la polarizzazione del connettore può essere ottenuta direttamente sulla macchina automatica utilizzata per applicare i connettori ai cavi, riducendo così il numero di parti a magazzino e il rischio di errori di assemblaggio. Il meccanismo di bloccaggio, inoltre, migliora la stabilità della connessione e l'affidabilità complessiva del sistema.

Interruttori dedicati agli elettrodomestici
Per rispondere a tutte queste nuove esigenze, Omron ha recentemente ampliato la propria famiglia di interruttori miniaturizzati non sigillati D3V, rivolta alle applicazioni negli apparecchi elettrodomestici. La famiglia D3V comprende componenti dotati di terminali RAST5 e offre una vasta gamma di opzioni per quanto riguarda le forze di azionamento, i valori di corrente massima, i tipi di leve, le modalità di montaggio e i terminali. Il recente ampliamento consiste nell'introduzione di una versioni per alte temperature, che può operare fino a 200 ºC nei forni domestici e in altre applicazioni simili. Disponibile in modelli da 11 A, 6 A e 0,1 A, questo interruttore impiega parti plastiche in solfuro di polifenilene (PPS), un materiale che garantisce eccellenti prestazioni alle alte temperature, la capacità di ritardare lo sviluppo delle fiamme e un'elevata resistenza chimica.
Come tutti gli interruttori D3V di Omron, anche le nuove versioni ad alta temperatura sono conformi alle norme EN 61058-1, UL 1054, CSA C22.2 e UL 858 riguardanti i componenti incorporati negli elettrodomestici. I modelli da 6 A e 0,1 A sono approvati VDE e UL per temperature operative di 200 ºC, mentre per il modello da 11 A è stata richiesta l'approvazione VDE e UL a 155 ºC.
I nuovi interruttori D3V per alte temperature sono disponibili in una vasta gamma di varianti per quanto riguarda le leve e i terminali. Il modello da 0,1 A è dotato di un contatto cross-bar in lega d'oro che assicura una lunga vita operativa e alta affidabilità.
Sono disponibili anche versioni certificate Glow Wire Test, specificamente rivolte ad applicazioni in elettrodomestici quali aspirapolvere, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi e asciugatrici. Queste versioni sono conformi alle norme IEC 60335-1 Ed. 4 e EN 60695-2-11/12 Ed. 2 e anche allo standard EN 61058-1 riguardante i componenti integrati negli elettrodomestici e applicazioni elettriche simili.
Per le applicazioni caratterizzate da requisiti tecnici meno stringenti e da una maggiore necessità di contenimento dei costi, Omron offre un modello di interruttore economico che assicura alta affidabilità e lunga vita operativa grazie ad un progetto semplice e razionale. L'interruttore subminiatura SS impiega una coppia di apposite molle che permettono di ottenere una vita operativa di trenta milioni di azionamenti. Il componente è disponibile con molti diversi valori della forza di azionamento.

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