Progetto banda ultra larga, un ponte verso l’autostrada del digitale per implementare lo smart working e non solo.
“Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”. Lo diceva Einstein e, a ragion ben veduta, è una massima che possiamo confermare, oggi più che mai, in piena emergenza Covid. Parlare in modo efficace di smart working e se questi possa diventare una nuova prassi lavorativa (leggi l’articolo precedente), porta con sé un doveroso approfondimento di attualità o meglio, una necessità: costruire un’autostrada fatta di innovazione e sviluppo. Obiettivo BUL, banda ultra larga.
Un progetto, l’idea di un sogno. Ideato nel 2015 è oggi sempre più vicino alla sua concretezza: portare connettività all’avanguardia (dai 30 ai 100 Mbit/s) in tutte le zone del Paese, comprese le cosiddetta aree bianche, ossia quei territori più isolati dove non sono previsti investimenti da parte degli operatori. È l’obiettivo che il Mid (Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione) assieme al Mise (Ministero sviluppo economico) si sono prefissi di raggiungere quanto prima. E dati alla mano, quando in Italia la copertura NGA (Next Generation Access 30Mbit/s) è passata da un 58% del 2018 ad un 96% del 2020 per arrivare ad un 99,9% l’anno prossimo, la sua evoluzione, la NGA-VHCN (High Very Capacity Network), ossia la capacità di navigare in download fino a 100Mbit/s e raggiungere il Gbit/s, è passata da un 12,1/ del 2018 ad un 45,4% quest’anno con l’obiettivo di raggiungere il 53,2% entro il 2021. Merito anche di Tim e Infratel Italia, la società in-house del Mise, che stanno accelerando lo sviluppo della banda ultralarga nel Paese per fare fronte all’emergenza COVID-19.

“Sono passi da giganti - ha commentato il consigliere di regione Lombardia Marco Degli Angeli con delega all’innovazione -, che vanno fatti al fine di poter consentire un adeguato sviluppo al nostro Paese. È infatti necessario - sottolinea - costruire un’autostrada digitale”. Lui, il consigliere pentastellato, fa riferimento alla banda ultra larga che, precisa, “è un’opportunità da cogliere soprattutto ora, in questo particolare momento di emergenza sanitaria. Si pensi - chiosa Degli Angeli - allo smart working, alla telemedicina e alla teledidattica o ai servizi della pubblica amministrazione. Tutti strumenti innovativi che, all’interno di un mondo digitale, possono rendere l’accesso ai servizi quotidiani non solo migliori, ma anche più rapidi e sicuri per chiunque”. Parola che sono state prese alla lettera da Infratel Italia e soprattutto dal Mid, che ha disegnato una nuova “roadmap” per la Banda Ultra Larga. Se infatti il digital divide rimane ancora un ostacolo all’accesso tecnologico ( ricordiamo che un 26% della popolazione,10mila cittadini circa, non usa internet e il 24% del restante 74% della popolazione, invece non lo usa con consapevolezza) il progetto Bul costituisce il principale ponte d’accesso, a quell’autostrada digitale paventata dal consigliere Degli Angeli.
LA ROADMAP DEL MID:
il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, sotto la guida del ministro Paolo Pisano, ha dato vita al CoBul, Comitato per la Banda ultra larga. Obiettivo dell’iniziativa, che vuole porsi in linea con l’Agenda Digitale Europea, è quello di favorire la rapida attuazione del piano strategico per la Bul e portare quindi l’alta connettività in tutto le tre aree del Paese (le nere, le grigie e le bianche) (vedi Tabella). Lo strumento pensato è quello di un piano voucher: un’azione per stimolare la domanda di fibra ottica nei centri abitati che godono di meno connettività attraverso un “tesoretto” di 1.3 miliardi. Il contributo è destinato alle scuole pubbliche, ai centri per l’impiego e, con le risorse restanti, alle piccole e medie imprese, oltre che ai cittadini.
Tabella di approfondimento: Le aree nere, grigie e bianche sono una classificazione del territorio stabilita dalla Commissione Europea, al fine di misurare il livello di investimenti privati per quanto riguarda le reti a banda ultralarga. Importante è comprendere che, quando si parla di area, non si intende il territorio di un comune. Ogni comune è infatti suddiviso in più aree, che ricalcano approssimativamente il concetto di “località” definito da ISTAT. In Italia sono state definite 94˙645 aree, su circa 8˙000 comuni, e ciascuna area viene classificata come nera, grigia o bianca per mezzo delle consultazioni svolte annualmente da Infratel, lo ricordiamo, la società in-house del Mise. Va inoltre specificato che quando di parla di “due reti”, non si intende la presenza di due operatori in generale, ma di due infrastrutture di rete.
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SUDDIVISIONE PER AREE DI INVESTIMENTO |
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| AREE NERE | presenza nei prossimi tre anni di almeno due reti a banda ultralarga di operatori diversi |
| AREE GRIGIE | presenza nei prossimi tre anni di una sola rete a banda ultralarga |
| AREE BIANCHE | nessuna previsione di investimento privato per banda ultralarga nei prossimi tre anni |
“I motori del Paese devono riavviarsi”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E quando i motori sono accessi e i semafori sono verdi, “la partenza dell’economia - ha concluso Degli Angeli - è imprescindibile da connessioni più veloci utili sia ai cittadini sia alle imprese di tutto il Paese”.



