Un futuro di sfide per l’Eda

Anche se il periodo compreso tra l'inizio del 2008 e la primavera del 2009 è stato probabilmente per l'industria dei tool Eda il peggior periodo della storia dal punto di vista dei fatturati, i protagonisti di questo mercato sembrano concordi nel ritenere che in realtà le prospettive a medio-lungo termine non sono per nulla catastrofiche, anzi. Come ha sottolineato Hanns Windele, Vice Presidente Europa di Mentor Graphics in occasione del recente Italian Solutions Expo di Milano, gli effetti negativi della recessione economica che ha impattato in modo severo anche l'industria elettronica si stanno riducendo e, comunque, poiché gran parte delle aziende hanno adottato saggiamente la strategia di mantenere, anche in situazioni di scarsa redditività, un decente livello di spesa nelle attività di Ricerca & Sviluppo, il mercato Eda ha resistito abbastanza bene.

Nuove applicazioni per l'Eda
Inoltre nell'immediato futuro esistono le condizioni per prevedere un ulteriore sviluppo delle applicazioni che per l'Eda sono il motore della crescita. Windele ha infatti confutato, cifre alla mano, quelle che sono percezioni pessimistiche generalizzate relative all'andamento del settore Eda e dell'industria elettronica in toto: ad esempio l'idea che sia in atto un progressivo consolidamento nella produzione di semiconduttori (con riduzione del numero di player), che l'adozione di nuove tecnologie stia rallentando oppure che la progettazione delle nuove generazioni di dispositivi e apparati stia diventando troppo costosa e quindi antieconomica. In realtà, ha detto Windele, anche oggi, come negli ultimi 40 anni la quota di mercato detenuta dal primo fornitore di semiconduttori al mondo è circa uguale e lo stesso vale se si considerano i primi cinque oppure i primi dieci produttori mondiali. Certo, i nomi sono cambiati: il primo degli anni '50 (Hughes) non esiste più, il suo immediato successore, Texas Instruments, dopo essere stato leader per vent'anni ha ceduto il posto prima a Nec e poi all'attuale leader Intel, molti nuovi nomi sono emersi, al punto tale che nessuno degli attuali top ten esisteva cinquant'anni fa, ma il numero totale di aziende attive nella progettazione e realizzazione di dispositivi a semiconduttore non diminuisce ma anzi aumenta, complice la tendenza all'approccio Fabless o Fablite.
Quanto poi alla presunta minore velocità di introduzione delle nuove tecnologie, Windele ha sottolineato come l'industria elettronica sia unica nel suo genere in quanto caratterizzata da una crescita di volumi, se adottiamo come unità di misura il numero di transistor e quindi teniamo in debito conto la densità di integrazione, che è pari a circa il 35% per decennio; non solo, l'elettronica ha anche espresso una sostanziale progressiva riduzione di prezzo dei singoli componenti, dando origine a un ulteriore effetto positivo: l'esplosione di mercati del tutto nuovi (si pensi alla telefonia cellulare, alle videocamere o alle macchine fotografiche digitali ed ora alle applicazioni auto, medicali ecc.) che hanno affiancato i classici mercati Ict permettendo il costante aumento del fatturato del mercato semiconduttori. Di questo mercato poi, la fornitura di tool Eda rappresenta, in valore, una percentuale storicamente abbastanza costante (intorno al 2%), il che significa che l'aumento di costo dei singoli tool è ampiamente giustificato dall'aumento di complessità delle applicazioni e dall'aumento dei ricavi che gli stessi producono.

Un mercato multivendor
Cosa ci attende per il futuro? Secondo Windele la situazione dell'offerta Eda è destinata permanere ampia e variegata. In questo caso il mercato vede presenti tre attori di primo piano che ne detengono una quota molto significativa (attorno al 70%) con una peculiarità: ognuno dei tre big ha una quota ampiamente maggioritaria in uno o più dei vari sottosegmenti principali di mercato e quote proporzionalmente ridotte negli altri. In altre parole, nessuno dei tre principali attori può dirsi leader assoluto, né probabilmente potrà mai farlo, perché l'Eda è un settore destinato a rimanere ampiamente diversificato e multivendor. Gli analisti di mercato individuano almeno 65 nicchie specifiche, corrispondenti ad altrettante fasi separate dei vari tipi di progettazione, e contano almeno 500 aziende che propongono tool di vario tipo e a vari livelli. La percentuale di rinnovamento è costante (circa un 10% di start-up per anno) con una percentuale più o meno analoga di aziende destinate sparire o perché escono dal business o, spesso, perché acquisite da altre. Infatti, le frequenti acquisizioni o fusioni tra aziende fanno spesso pensare ad un progressivo consolidamento del mercato, cosa che in effetti non è accaduta. L'ampia diversificazione dell'offerta gioca a favore degli utenti che hanno ormai adottato universalmente un approccio multi-piattaforma, scegliendo uno o l'altro fornitore e prodotto per le singole fasi dei flussi di progetto in funzione di quelle che sono le prestazioni migliori.

Attenzione alla nicchia
Mantenersi in una posizione di preminenza, la strategia Mentor è duplice: sicuramente seguire con costante attenzione le opportunità offerte da aziende e settori di nicchia per concludere acquisizioni mirate (ad esempio le recenti operazioni che hanno riguardato Embedded Alley Solutions o l'israeliana Valor) ma anche, come ha sottolineato Windele, utilizzare propri "centri di eccellenza" dove vengono progettati o integrati i tool delle future generazioni. E quest'ultimo è un approccio sostanzialmente diverso da quello adottato dagli altri due grandi. Le sfide da affrontare saranno molteplici: dal punto di vista tecnologico l'evoluzione verso circuiti a bassi consumi e bassa potenza e ovviamente il passaggio a processi con geometrie sempre più ridotte (e il salto alle geometrie 22 nm sembra notevolmente più complesso di altre riduzioni di scala); inoltre l'esigenza di garantire la coerenza dei progetti con le esigenze in produzione quindi con maggiore attenzione sulle fasi di verifica funzionale, emulazione, ecc.). La vera svolta è però la crescita dei progetti SoC, in numero e in complessità e il fatto che questo tipo di componenti richiede una consistente parte di progettazione collegata al software embedded che nei componenti andrà integrato. Questa sembra essere la nuova frontiera per Mentor. Secondo Windele la maggior parte dei nuovi prodotti sono una sintesi di hardware e software embedded e quest'ultimo è in realtà il vero fattore di differenziazione in termini di ottimizzazione delle prestazioni e quindi di vantaggio competitivo per i clienti Inoltre il mercato del software embedded cresce a un tasso maggiore di quello Eda e quindi sarà in quest'area che Mentor cercherà di sviluppare la propria penetrazione, ovviamente senza trascurare i prodotti tradizionali o alcune nuove nicchie interessanti, ad esempio il software per la progettazione di cablaggi in ambito automotive. In Europa, Mentor Graphics è leader di mercato da alcuni anni, dopo essere stato a lungo al secondo posto. Traguardo raggiunto sfruttando la posizione dominante nel settore della progettazione Pcb, ma soprattutto ampliando l'offerta, ad esempio nel settore della verifica funzionale. Poiché il mercato europeo cresce molto lentamente o quasi nulla, le prospettive di crescita si concentrano nel guadagnare spazio a discapito dei diretti concorrenti o nell'ampliare il proprio portafoglio di soluzioni. E questo è ciò che Mentor intende fare, contando anche sui solidi rapporti esistenti con la base di clientela, ma senza nascondersi i problemi connessi alla progressiva saturazione della domanda, almeno in alcune aree geografiche.

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