Esaminando l'attuale situazione dell'industria elettronica, Gary Smith ha contestato alcune opinioni oggi largamente diffuse. Secondo l'analista non è vero che l'intero settore dei semiconduttori stia vivendo un periodo di recessione; il problema riguarda piuttosto i prezzi delle memorie. Non è vero che in un futuro non lontano rimarranno poche fabbriche di semiconduttori; si ridurrà il numero delle mega-fabbriche, ma i piccoli siti produttivi aumenteranno. Non è vero che l'industria Eda abbia ormai raggiunto la maturità; in quest'ultimo anno i collaboratori di Smith hanno monitorato ben sessantadue nuove società Eda. In realtà stanno maturando solo le tecnologie Rtl (Register Transfer Level), mentre il settore Esl (Electronic System Level) è cresciuto del 50% nel 2006. E le previsioni per i prossimi cinque anni parlano di un tasso composto di crescita annua pari al 47,4%. Secondo Smith anche i dati del 2008 appariranno soddisfacenti, togliendo Cadence dal calcolo.
Un momento di transizione
L'analista ha quindi sostenuto che l'intera industria elettronica è giunta a un importante punto di flesso della propria evoluzione. La transizione in atto comporterà la scomparsa di grandi aziende, mentre tra i paesi emergenti assumerà particolare importanza l'India - anche perché le attività di verifica dei progetti vengono ora riassorbite dai design team, liberando così risorse qualificate per la creazione di nuove aziende. Smith ha poi delineato lo scenario che si prospetta per i prossimi anni, ponendo l'accento su un dato impressionante: con l'avvento dei processi a 32 nanometri i progettisti avranno a disposizione oltre un miliardo di porte logiche. L'industria dei semiconduttori - e quindi l'industria elettronica nel suo complesso - sta seguendo fedelmente la tabella di marcia Itrs (International Technology Roadmap for Semiconductors); anche i gruppi di ricerca e sviluppo delle società Eda, quindi, faranno bene a tenere il passo.
Le sfide del settore
Secondo l'analista, l'industria Eda deve oggi affrontare numerosi problemi, tra cui riscrivere gli strumenti in funzione dell'elaborazione parallela (la tecnica del threading potrà servire al massimo per altri due o tre anni); sviluppare nuovi strumenti per la programmazione multicore; identificare un nuovo linguaggio per il software embedded; sviluppare strumenti Dfm (Design For Manufacturing) per i nuovi processi a 32 e 22 nanometri, con l'indispensabile contributo dell'analisi statistica; affrontare il nuovo ruolo degli Fpga, che diverranno piattaforme per lo sviluppo di sistemi; sviluppare test bench intelligenti per contenere i costi della verifica entro il 35% del costo totale della progettazione hardware, indipendentemente dalle dimensioni del progetto; riuscire a realizzare l'80-90% di un chip utilizzando blocchi di intellectual property. L'intervento di Gary Smith si è concluso con alcune previsioni di mercato: nel 2008 il fatturato del settore Eda dovrebbe attestarsi su 5,055 milioni di dollari e nel 2009 su 5,350 milioni di dollari.