Tecnologia DPX su tutta la banda

Presentati al mercato circa due anni or sono, gli analizzatori digitali di spettro della famiglia RSA6000 di Tektronix  sono sostanzialmente degli analizzatori FFT e quindi basati su un principio completamente diverso dai classici analizzatori di spettro analogici (a scansione, a supereterodina o in tempo reale), perché il segnale viene ricavato dal campionamento numerico sulla banda richiesta (usando una frequenza di campionamento adeguata per quella determinata banda, come definito dal criterio di Nyquist) e successivamente rappresentato nelle sue componenti alle varie frequenze calcolandone le trasformate di Fourier. La peculiarità introdotta dagli analizzatori Tektronix è stata però l’utilizzo della tecnologia DPX, così chiamata perché simula l’effetto di proporzionalità e di persistenza della luminosità dei fosfori di un tubo a raggi catodici in funzione della velocità di movimento e dell’intensità del fascio di elettroni che li sollecita. In pratica, lo strumento traduce le migliaia di acquisizioni al secondo, dopo averle trasformate matematicamente in una visualizzazione in tempo reale che però, proprio per l’altissima velocità di analisi, non permetterebbe di vedere segnali casuali o intermittenti, magari in presenza di spettri molto affollati; la soluzione consiste nell’associare a ogni segnale spettrale un valore crescente di un contatore in modo da tenere conto del numero di volte in cui il segnale compare (e della relativa ampiezza) per poi visualizzarlo in modo immediatamente comprensibile all’utente, tramite un codice colore, dal blu per i segnali sporadici o rari fino al rosso per gli eventi più frequenti. In più, lo strumento permette di mantenere in memoria un eventuale segnale rilevato durante una qualsiasi analisi della finestra considerata e di riprodurlo anche nella visualizzazione dell’analisi successiva sulla stessa finestra (anziché azzerarlo). Il risultato è una persistenza nel tempo (di durata programmabile) della visualizzazione di un segnale che in realtà era transitorio.

Innovazioni hardware e software
Nella versione più recente dell’RSA6000, queste funzionalità sono state estese grazie ad alcune innovazione hardware e software. In primo luogo è stata potenziata la velocità di trasformazione del segnale, passando da 48.000 a oltre 292.000 al secondo, con un sensibile miglioramento del valore POI 100% per segnali impulsivi di durata minima fino a 10,3 μs, ma è stato anche reinventato il concetto di scansione vera e propria (o spazzolamento) in frequenza, tramite una funzione denominata Swept DPX che supera il limite tipico degli analizzatori FFT, cioè quello di analizzare in tempo reale finestre limitate della banda (nel caso dell’RSA 110 MHZ). Ora è infatti possibile analizzare sequenzialmente più finestre visualizzando i risultati affiancati, in modo da avere sullo schermo l’analisi DPX di un blocco di frequenza definito a piacere, ad esempio 1 GHz, tutta la banda di funzionamento dello strumento. L’altra importante innovazione per il nuovo RSA 6000 sono le funzioni di trigger sulla densità dello spettro, per isolare segnali mascherati all'interno di altri segnali. Questa possibilità, che Tektronix chiama Trigger on This, è pensata per permettere, nel caso si sia individuato nel segnale in frequenza un’area in cui si vede una possibile interferenza o comunque un evento di cui si desiderano accertare le caratteristiche, di attivare una rivelazione a trigger che cattura l’evento stesso basandosi sulla misura della densità spettrale di potenza. Da non dimenticare inoltre che lo strumento dispone di una serie di trigger nel dominio del tempo a cui si è aggiunto anche un nuovo Runt Trigger che lavora sull’ampiezza del segnale. Tutte le caratteristiche, pur essendo peculiari della nuova versione dell’analizzatore RSA (nei due modelli, 6106A e 6114A) sono disponibili anche per i modelli 6000 precedenti, come opzione di upgrade.

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