Sempre più Europa per l’Eda giapponese

Non solo circuiti stampati: da tempo la giapponese Zuken offre anche software rivolto alla progettazione dei cablaggi – grazie all’acquisizione di una società tedesca specializzata – e ora intende assumere un ruolo di rilievo in un settore di attività relativamente nuovo, la gestione dei dati tecnici (Engineering Data Management). L’occasione per conoscere meglio le strategie di Zuken è stata offerta recentemente da un evento rivolto agli utilizzatori, tenutosi nei pressi di Bologna. Nel corso dell’incontro, il responsabile vendite europeo Reiner Duwe ha fornito un quadro sull’andamento della società: anche Zuken, ovviamente, ha risentito della crisi – nell’anno fiscale 2009/2010 il fatturato è sceso a 183 milioni di dollari, principalmente a causa della svalutazione dello yen nel confronto del dollaro – ma ciò non ha intaccato le capacità operative dell’azienda: non ci sono stati licenziamenti, né riduzioni del budget di ricerca e sviluppo, che è rimasto fisso alla rispettabile cifra di 34 milioni di dollari. La società, inoltre, ha mantenuto una liquidità finanziaria pari ad oltre un anno di fatturato.

Tra i leader in Europa nel Cad per Pcb
La presenza di Reiner Duwe all’evento bolognese ha consentito a Selezione di Elettronica di approfondire alcuni temi legati alle strategie di Zuken, in primo luogo per quanto riguarda l’attività sul mercato europeo. “La nostra quota di mercato varia sensibilmente nei diversi paesi, comunque sulla base delle nostre stime riteniamo di essere tra i primi due player nel settore del software per la progettazione dei circuiti stampati”, ha affermato Duwe. “Per quanto riguarda il software per cablaggi le stime sono ancora più difficili, perché alcuni dei nostri concorrenti non sono quotati in borsa o hanno rilevanza solo locale. A livello europeo pensiamo comunque di essere anche in questo mercato tra i primi due player, mentre in alcuni paesi siamo al primo posto”. Questi dati mostrano come Zuken negli ultimi anni abbia decisamente aumentato la propria presenza nel vecchio continente. Come ha ricordato il responsabile vendite europeo, la situazione odierna è il risultato di una precisa scelta strategica: “Alcuni anni fa la società ha scelto di crescere in Europa. C’è stata l’acquisizione di varie aziende europee, la prima delle quali fu Racal Redac, e in seguito Gerhard Lipski è stato ammesso a far parte del consiglio di amministrazione di Zuken. Un evento significativo, poiché sono poche le società giapponesi che accettano membri europei ai vertici del loro organigramma. Cinque anni fa, inoltre, ha avuto luogo l’acquisizione della tecnologia E3, creata dalla società tedesca CIM-Team. Il personale dell’azienda è rimasto a far parte di Zuken e oggi la tecnologia E3 è utilizzata in tutto il mondo. I grossi utilizzatori desiderano avvalersi di fornitori altrettanto grossi, pertanto l’acquisizione da parte di Zuken ha aperto molte nuove porte alla tecnologia E3. Questo è uno dei pilastri su cui costruiremo il nostro futuro, insieme al software per circuiti stampati e alle soluzioni per la gestione dei dati tecnici (Engineering Data Management)”, ha sostenuto Duwe.

Enfasi sull’ottimizzazione del processo
Nelle attuali strategie di Zuken un ruolo di grande rilievo è assegnato alle soluzioni per l’ottimizzazione del processo. “Riguardano sia i circuiti stampati sia i cablaggi, nelle prime fasi della progettazione concettuale e funzionale, cioè nella pianificazione complessiva del sistema. L’ottimizzazione è mirata in modo particolare all’interazione tra lo sviluppo del progetto e la fabbricazione. Spesso oggi le attività di produzione vengono delegate a terzi e deve esserci un modo intelligente per farlo. Le modifiche apportate al progetto, infatti, possono creare problemi imprevisti in produzione. Ad esempio, si può adottare un nuovo componente per ridurre i costi e poi scoprire che la saldatrice della società che effettua l’assemblaggio non è in grado di saldarlo. L’ottimizzazione del processo è un’area nuova e riguarda aspetti che possono avere effetti molto significativi sui costi. Per risparmiare non basta scegliere componenti economici; bisogna guardare anche al processo nel suo complesso, fin dall’inizio, tenendo conto del procurement, della fabbricazione, del collaudo ecc. Le nostre soluzioni – ha affermato Duwe - consentono di rispondere a domande come: dopo questa modifica il mio progetto rientra ancora nei margini di tolleranza del mio fornitore taiwanese, o devo produrre in Europa?” L’enfasi posta sull’ottimizzazione del processo, comunque, non significa che le funzionalità fondamentali dei singoli strumenti Eda possano essere date per scontate. “Gli strumenti devono seguire continuamente l’evoluzione delle tecnologie elettroniche: ad esempio la gestione di nuovi requisiti, le simulazioni 3D per valutare gli effetti di un certo componente sulla meccanica del sistema e sulla ventilazione ecc. Inoltre ci sono miglioramenti nelle interfacce utente”, ha spiegato il manager di Zuken.

Anche per piccoli utilizzatori
Le soluzioni per la gestione dei dati tecnici si collocano in un campo che appare piuttosto vicino al Plm (Product Lifecicle Management); Zuken, tuttavia, non intende estendere la propria attività anche a quest’ultimo settore. “Oggi si parla molto di meccatronica e molte società Eda stanno cercando di ampliare lo spettro della loro attività”, ha affermato Duwe. “Noi, però, non cerchiamo di offrire soluzioni Plm complete; siamo concentrati sulla gestione dei dati tecnici. Siamo l’unica società Eda che ha successo nelle tre aree: circuiti stampati, cablaggi e, appunto, gestione dei dati tecnici. Ciò ci consente di offrire soluzioni integrate molto attraenti per i clienti”. La possibilità di offrire soluzioni integrate, utili in primo luogo alle grandi aziende, non impedisce però a Zuken di fornire anche soluzioni più circoscritte, adatte ad aziende di dimensioni inferiori. “Tra i nostri clienti ci sono società come MBDA e Fiat, ma anche aziende destrutturate con due o tre progettisti, per Zuken egualmente importanti. Ci rivolgiamo alle necessità di ogni singola disciplina, non obblighiamo i clienti ad acquistare tutte le nostre soluzioni. Per la nostra tecnologia E3, ad esempio, acquisiamo in media un nuovo cliente a settimana; ovviamente molti di essi sono piccole aziende”, ha concluso Duwe.

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