L’editoriale di Marzo 2010

Avevamo accennato, in uno dei nostri precedenti editoriali, della volontà di proseguire con il ciclo di tavole rotonde presso la nostra sede di Milano, perché eravamo e siamo ancora convinti dell'importanza del momento aggregativo. Riunire intorno a un tavolo esperti che si conoscono, che parlano il medesimo linguaggio, che si confrontano quotidianamente sui medesimi temi e le medesime difficoltà è un bene soprattutto quando dal confronto emergono problemi e proposte che, noi della stampa, possiamo trasmettere ai lettori.
Bene, il 25 febbraio abbiamo organizzato la seconda tavola rotonda del ciclo "Elettronica a convegno" e gli elementi scaturiti da quell'incontro sono stati preziosi per fare il punto su una situazione che definire drammatica sarebbe eufemismo. 
Non si tratta, si badi bene, di fare del terrorismo mediatico, ma di riportare semplicemente dei dati di fatto secondo quanto ci consente l'obiettività giornalistica che crediamo da anni di perseguire.

La filiera elettronica nel suo complesso sta vivendo acuti momenti di difficoltà e che ancor di più si sentiranno nei prossimi mesi, nonostante il clima di generale ottimismo che sta pervadendo il mercato. La perdita delle competenze tecniche, delle figure professionali che hanno creato negli anni la ricchezza del comparto, le chiusure aziendali, la mancanza di progetti industriali lungimiranti e responsabili sul medio e sul lungo termine sono elementi che concorrono a creare un disagio diffuso; un disagio che - si badi bene - non è immediatamente rilevabile osservando dall'esterno la situazione. Basta però scalfire la superficie, basta parlare con chi - ad esempio - opera nella produzione di circuiti stampati, per rendersi conto di quanto siamo vicini al punto di non ritorno, tra l'invadenza di prodotti cinesi a prezzi sempre più bassi e la mancanza di capacità reattive che - per una politica industriale miope e provinciale - si sono ormai quasi totalmente insterilite. 

Noi ci abbiamo provato, e gli elementi scaturiti a margine della tavola rotonda del 25/2 sono stati riportati nel testo dell'intervista pubblicata a p.18. Consigliamo di dare un'occhiata a quell'intervento, se non altro per capire i rischi che - con la contrazione progressiva della filiera elettronica nazionale - corrano interi comparti industriali dall'automotive al telecom, dal militare all'aerospaziale.

Non diamo consigli o suggerimenti al riguardo. Solo quello di riflettere con un po' più di attenzione su un futuro che, con nostra preoccupazione, è davvero proprio dietro l'angolo.

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