L’editoriale di Gennaio 2011

Ridimensionamenti e preoccupazioni sembrano dominare i mercati in queste ultime settimane del 2010, a riprova che i timori che paventavamo nel precedente editoriale si stanno probabilmente avverando.
La visione che vede una situazione di ritorno, nella prima parte del 2011, a difficoltà congiunturali di una certa rilevanza, dopo un periodo di entusiasmo e di ottimismo come quello dei primi 10 mesi del 2010, sembra essere più verosimile e più realista di chi sperava in una crescita continua del mercato.
Considerando la situazione da un punto di vista globale, è significativo infatti quanto emerge dal rapporto presentato dal Centro studi di Confindustria e relativo alle stime del PIL per il 2010. La situazione non è affatto positiva, visto che il dato è stato rivisto al ribasso rispetto a quanto previsto in settembre (l'1% contro l'1,2%), situazione questa che ci porta a una distanza importante dalle medie europee, soprattutto da quell'entusiasmante 3,6% che farà segnare per la Germania un anno di vera ripresa.
Quanto espresso dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia a commento di questo dato non può dunque che essere condiviso: “l'1% del PIL non può essere sostenibile per diffondere il benessere, far aumentare i consumi interni, dare spazio alle imprese, affrontare i conti pubblici e creare occupazione.” Se poi, fra tutti, consideriamo quest'ultimo aspetto, la situazione appare veramente pesante, visto che l'8,5% di disoccupazione si alzerà - secondo le previsioni - fino all'8,9% nel 2011 e che inizierà a invertire la tendenza di crescita sono nel corso del 2012.
Se riduciamo le prospettive al comparto di nostro interesse, anche qui i recenti dati sulla produzione non appaiono incoraggianti: la produzione industriale ha infatti rallentato sensibilmente in ottobre, in particolare per quello che riguarda proprio il comparto elettronico.
Secondo i dati diffusi recentemente dall'ISTAT, l'industria delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche ha fatto segnare infatti in ottobre un momento di stasi.
L'Elettronica - nel confronto con ottobre 2009 - ha evidenziato infatti una variazione in negativo dei livelli di attività pari al 4,4% (contro il +3,3% della crescita registrata nella media dell'industria manifatturiera nazionale). Migliore si è mostrata invece la situazione del comparto elettrotecnico, che ha segnato nello stesso periodo una leggera crescita (0,9%), a riprova che il settore più “industriale” del comparto viva la fibrillazione del momento con una maggiore capacità di tenuta.
Commentare una situazione di questo momento non è facile, soprattutto perché si è portati a estremizzare le posizioni. Non vogliamo tuttavia aprire il nuovo anno con un atteggiamento pessimistico. La ripresa, lo abbiamo detto più volte, è stata anomala, tanto quanto la crisi generale. Aspettiamoci dei ridimensionamenti dell'enusiasmo, ma - nel contempo - non facciamoci trovare con la guardia abbassata. Abbiamo passato momenti difficili e abbiamo tutti l'esperienza per poterne affrontare il futuro senza grossi problemi e con la dovuta serenità.

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