Che mese difficile è stato questo mese di marzo.
Dagli scenari inquietanti del nord del Giappone al cielo terso di Libia solcato dalle scie di condensazione dei jet militari, sono stati più i problemi e le preoccupazioni che non gli elementi positivi a caratterizzare questo scorcio d'inverno. E dire che motivi di soddisfazione ce ne sono, almeno per il settore dell'elettronica europea.
Come si dice: partiamo dalle brutte notizie.
Le scosse sismiche, che hanno squassato le coste nord occidentali dell'isola di Honsu a metà di marzo, si stanno riflettendo inevitabilmente sulle capacità produttive dell'elettronica giapponese. Con la temporanea distruzione dell'impianto di Shirakawa della Shin-Etsu Chemical Co. e con la chiusura e l'evacuazione dello stabilimento di Utsonomiya della MEMC, le capacità giapponesi di produzione di wafer in silicio si sono contratte del 25%, cosa che avrà effetti depressivi sulla prossima produzione di semiconduttori.
Sul versante dei pcb la situazione è anche peggiore. La Mitsubishi Gas Chemical Company e la Hitachi Kasei Polymer hanno fermato la produzione di materie prime; si tratta del 70% dell'intera produzione di materiali per la fabbricazione di circuiti stampati. È vero che le due aziende hanno confermato la riapertura delle attività in un paio di settimane, ma questo avrà comunque un riflesso pesante sui prezzi futuri dei pcb, un riflesso che si sommerà all'impatto del sisma sui trasporti interni, con difficoltà importanti per l'approvvigionamento di materiali.
Tutti abbiamo fiducia nelle capacità reattive del popolo nipponico, ma la situazione appare così grave da togliere il sonno ai più ottimisti.
E ora veniamo alle buone notizie.
In base ai più recenti dati del Dmass - l'associazione che riunisce produttori e distributori di semiconduttori in Europa - la distribuzione elettronica europea ha conosciuto nel 2010 una crescita complessiva del 53,6% sull'anno precedente, valore entusiasmante, che sembra fare eco ai recentissimi dati appena giunti dalla tedesca Zvei sulla produzione di pcb in Germania nel mese di dicembre. Le vendite di c.s. in dicembre hanno infatti toccato i picchi più alti degli ultimi 10 anni, con un 34,2% di crescita rispetto allo stesso mese del 2009.
Se poi guardiamo al book-to-bill, i risultati sono ancora più positivi: l'indice annuale si è infatti attestato all'1,17 (l'1,01 nel mese di dicembre), indice migliore addirittura rispetto all'anno di grazia 2000, mentre il numero degli impiegati nel settore dei c.s. è cresciuto in Germania dell'11,2% rispetto al 2009 e con un trend in continua e costante crescita.
Una situazione entusiasmante dunque, che speriamo si rifletta su tutto il mercato europeo dei pcb.
Difficoltà e soddisfazioni dunque, in un mondo complicato come quello in cui viviamo, in cui a stati di profonda preoccupazione si alternano senza sosta e in modo assolutamente imprevedibile sentimenti di acuta, quanto breve soddisfazione.