Le ragioni del successo della serie SPEA 3030

I produttori di schede elettroniche che desiderano un collaudo veloce, semplice ed economico hanno in mente un nome, anzi un numero ben preciso: 3030, l’innovativo board tester SPEA che oggi festeggia gli oltre 500 esemplari venduti. Una storia di successo che comincia nel 2005, quando il sistema 3030 viene presentato a Productronica. Da allora, decine, centinaia di produttori di elettronica hanno deciso di affidarsi all’unico tester a letto d’aghi in grado di abbattere i costi del collaudo, moltiplicando fino a 8 volte la produttività e riducendo la programmazione a pochi semplici settaggi. Orgogliosi di aver fatto la scelta giusta.

3030: le ragioni del successo
Sono molti i fattori chiave alla base del grande successo della famiglia 3030. Tutti, però, possono essere ascritti a un comune denominatore: massimo vantaggio per il cliente. Cosa significa? Scopriamolo nel dettaglio.

L’architettura Multi-Core moltiplica la produttività e riduce drasticamente i costi di collaudo
Alta produttività a basso costo. È il fulcro centrale, la chiave di volta di ogni azienda intenzionata a competere con la concorrenza globalizzata del nuovo millennio. SPEA l’ha capito prima di ogni altro e, unica al mondo, è riuscita a realizzare un tester a letto d’aghi con architettura Multi-Core, in grado di effettuare un vero collaudo parallelo su più schede – ad esempio, tutte quelle di un pannello – raggiungendo livelli di produttività fino a quattro volte superiori rispetto a quelli di altri sistemi a letto d’aghi. Un’innovazione storica, a oggi ancora irraggiungibile per le altre aziende di testing. Un sistema SPEA 3030 può infatti ospitare in un unico corpo macchina le prestazioni di più tester, con memorie dedicate e cpu multiple e indipendenti, il cui funzionamento è autonomo rispetto al pc che controlla il sistema. Ciò si traduce in un collaudo eseguito realmente in contemporanea e in una drastica riduzione dei tempi. Per fare un esempio, il collaudo di quattro schede con 1000 resistenze e 1000 diodi ciascuna, avviene normalmente in 1,5 secondi, ovvero in appena 0,375 secondi per ogni scheda.

Lavorare è semplice quando il tester è intelligente
La facilità d’uso è un altro dei vantaggi alla base del successo della gamma 3030 SPEA. La potenza è nulla senza controllo, diceva un azzeccato slogan di qualche anno fa. Un concetto applicabile perfettamente ai prodotti della famiglia 3030 che, grazie all’intuitivo sistema operativo Leonardo, risultano semplici da usare e subito pronti a entrare in azione. Grazie alla sua capacità di generare il test program e di sottoporlo a debug in piena autonomia, il software Leonardo guida infatti l’utente nel processo di progetto e di realizzazione fixture a una velocità sorprendente, senza richiedere specifiche competenze sulle tecniche di misura. Inoltre, con 3030 i cambi di prodotto e le modifiche di layout della scheda non richiedono che di correggere il test program, senza bisogno di alcun cambio di setup né di modifiche di attrezzaggio. E che si trovi in una linea automatica o venga utilizzato manualmente, il tester a letto d’aghi SPEA si integra senza alcun problema, senza necessità di aria compressa né vuoto.

Tante funzioni, un unico tester
Abbiamo detto che con il Multi-Core SPEA la produttività risulta quadruplicata, ma c’è dell’altro. Ogni core di sistema può infatti contenere multipli motori di misura, ciascuno dedicato all’esecuzione di una differente tecnica di test, quando è necessario eseguire più collaudi sullo stesso prodotto. Questo significa che con la famiglia 3030 la produttività è fino a 8 volte superiore ad altri tester ad aghi. A ciò si unisce il vantaggio in termini logistici: non è più necessario prevedere più stazioni di lavoro lungo la linea produttiva, dal momento che è possibile integrare a bordo macchina i tradizionali test in-circuit (a scheda alimentata o meno) e funzionale. Collaudi in-circuit, analogici e digitali, mixed signal, di potenza, funzionali, ma anche ispezioni ottiche, test boundary scan e programmazioni a bordo scheda possono essere effettuati con un unico 3030.

Crescere con la 3030
Che si tratti di un’azienda al debutto nel mondo delle schede elettroniche, o di un produttore storico con nuove importanti commesse da soddisfare, per la 3030 non fa differenza. La nuova architettura Multi-Core è totalmente componibile in base a ogni necessità. Il sistema può ospitare da uno a quattro core equipaggiabili e configurabili in qualsiasi momento. La 3030 può quindi variare o espandersi per accompagnare l’evolversi delle mutevoli esigenze di collaudo.

Non buttare le vecchie fixture
La 3030 guarda al futuro, ma non si scorda del passato. Nel caso di migrazione da un tester SPEA di precedente generazione, o perfino da un sistema di collaudo di un altro produttore, la compatibilità è completa. La 3030 consente di riutilizzare tutte le fixture e i test program già presenti in produzione e la conversione dei programmi di test non dura più di due ore, garantendo un consistente risparmio di denaro e di tempo.

L’intuizione vincente
Fin qui i tangibili vantaggi introdotti dal sistema 3030 nel mondo board tester. Ma com’è nato questo prodotto di successo? Per comprenderlo dobbiamo tornare indietro nel tempo, rispolverando velocemente le tappe del mercato ATE.
Anni ’80: decine di grandi aziende di testing partecipano attivamente alla meccanizzazione dell’industria elettronica. La competizione è forte e, anno dopo anno, gli attori presenti sul mercato cominciano a diminuire. Chi non sa o chi non vuole innovare, chi basa il suo business su macchine tecnologicamente datate sparisce dal mercato. Negli anni ’90 colossi come Zentel, Marconi e Genrad falliscono o vengono assorbiti e, all’inizio del nuovo millennio, questo processo di selezione naturale giunge al termine. Tra i pochi produttori di ATE rimasti si diffonde l’idea che la globalizzazione, la delocalizzazione dei siti produttivi nei paesi a basso costo e il continuo progresso tecnologico porteranno il mercato dei board tester a un rapido declino; pertanto smettono di investire. Anziché innovare, ci si limita a lifting di facciata, nel tentativo di allungare la vita dei propri prodotti il più a lungo possibile. SPEA intuisce che le necessità del mercato sono ben altre, che è proprio nei momenti di difficoltà che occorre innovare e, controcorrente, lancia il progetto 3030. “Nel 2003 abbiamo deciso di investire in una nuova piattaforma, che abbattesse i costi del collaudo e diventasse lo state of art dei tester a letto d’aghi”, ci racconta Andrea Ganio, Executive Director SPEA. “Cosa che di fatto è successa, tant’è vero che ancora oggi 3030 è l’unico bed of nails di concezione moderna. Nonostante il mercato si fosse ridotto rispetto al boom di qualche anno prima, credevamo che un buon tester a letto d’aghi rappresentasse un’esigenza sentita da molti clienti. E non sbagliavamo”.
Comincia così un lavoro intenso per lo staff R&D e progetto. L’obiettivo è concepire una macchina dal punto di vista dell’utilizzatore, non tanto da quello del marketing. Per questo motivo SPEA raccoglie informazioni utili dai clienti e dagli oltre 40 test engineer interni. Ne emergono svariati punti fermi che tracceranno la rotta da seguire: “Avevamo alcune buone idee e volevamo che il nuovo tester le mettesse in pratica. Tanto per cominciare, il nostro sistema avrebbe dovuto fornire prestazioni di gran lunga superiori, a un costo decisamente inferiore. L’architettura doveva essere in grado di eseguire ogni tipo di test ed essere aperta alle possibili evoluzioni tecnologiche. Doveva esserci la possibilità di integrare più motori, con la conseguente capacità di realizzare test diversi su schede diverse. La strumentazione doveva essere molto più veloce rispetto a quella allora disponibile e il software più semplice da usare. Il nuovo tester doveva inoltre avere una modularità elevata, poter essere allestito e utilizzato con configurazioni diverse per ogni funzione o esigenza, in-line o manuale. Inoltre, per salvaguardare gli investimenti, doveva recepire programmi e fixture di piattaforme precedenti, anche degli altri produttori. Ci abbiamo impiegato quasi due anni, ma ce l’abbiamo fatta”.
Il neonato 3030 viene presentato a Productronica 2005, riscuotendo immediatamente un importante successo tra i produttori di elettronica di tutto il mondo. E la scommessa SPEA si rivela vincente: in un mercato in discesa, in pochi anni l’azienda torinese vende oltre 500 sistemi, a dimostrazione che l’alta qualità e l’innovazione sono la chiave del successo. Per questo motivo, dal 2005 a oggi, la serie 3030 ha continuato a evolversi: è aumentata la gamma di receiver, oggi in grado di sopperire a qualunque esigenza. È stata introdotta la strumentazione parallela e la programmazione on board è stata integrata nella strumentazione di sistema. È stato concepito il 3030 Twin, la versione dedicata alle linee ad altissima produttività, così come il 3030 Tower, che consente di coniugare in un sistema standard strumentazione SPEA e custom o ad alta potenza. È questa una delle tante unicità di questo prodotto d’avanguardia.

Il tester che fa guadagnare
Il mercato delle schede elettroniche richiede la massima qualità al minor prezzo e SPEA 3030 risulta davvero la soluzione giusta, in grado di trasformare la fase di collaudo in un vantaggio competitivo strategico. Abbattendo il tempo necessario a ogni singolo test ed eliminando la necessità di cambiare le fixture o i test program già presenti. Garantendo una qualità tale che i ritorni dal campo non sono più una preoccupazione, offrendo potenza, precisione e altissima produttività, unite ai più bassi costi di esercizio e di attrezzaggio. Il tutto elevando la copertura diagnostica al 100%, anche nel caso di componenti digitali complessi, integrandosi con facilità in qualsivoglia produzione e assicurando un’estrema semplicità d’uso anche agli utenti meno esperti. Avere in azienda un sistema come SPEA 3030 significa garantirsi un vantaggio competitivo importante, indispensabile a chiunque voglia competere con successo nell’odierno mercato globalizzato. Nessun sistema concorrente può infatti vantare un costo del collaudo così basso e una produttività tanto elevata. Un mix vincente che aumenta l’appetibilità dei clienti SPEA sul mercato, permettendo loro di guardare al futuro con ottimismo.

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