Il ruolo etico e sociale degli enti normatori


Il Comitato Elettrotecnico Italiano è l'ente istituzionale riconosciuto dallo Stato Italiano e dall'Unione Europea per la normazione in Italia nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni. Le norme tecniche pubblicate dal CEI contribuiscono a definire ciò che le leggi, come la numero 186 del 1 Marzo 1968, la numero 791 del 18 Ottobre 1977 e la numero 46 del 5 Marzo 1990, relative rispettivamente alle apparecchiature e gli impianti elettrici ed elettronici, al materiale elettrico e alla sicurezza degli impianti, citano come “regola d'arte”, cioè come l'insieme di caratteristiche che permettono di progettare e di realizzare componenti, apparecchi, macchine ed impianti elettrici ed elettronici sulla base di precisi criteri di qualità e di sicurezza che sono definiti in linea con l'evoluzione tecnologica.

Non solo norme tecniche

“Il fine istituzionale del CEI è non solo la pubblicazione di norme tecniche, ma anche la promozione e la diffusione della cultura tecnico scientifica e della sicurezza elettrica. Al di là delle sue funzioni in campo tecnico, il CEI ha un ruolo molto importante, anche se forse meno appariscente, in campo etico, sociale, economico e culturale. Occorre considerare, da un lato, che l'elettricità è ovunque, ed è una risorsa indispensabile; dall'altro, che la salvaguardia della salute umana e dell'ambiente passa anche attraverso un attento sistema di normazione che coinvolga tutte le parti sociali. Grazie alla fase di inchiesta pubblica, la pubblicazione di una norma è un processo che garantisce la partecipazione ai lavori normativi di tutte le parti coinvolte: le aziende produttrici, le associazioni di categoria, gli utilizzatori, i consumatori, i tecnici, le istituzioni, i centri di ricerca, i professionisti, e chiunque ritiene di poter fornire una qualche forma di contributo. Di conseguenza, il CEI, in qualità di ente normatore, ha giocato un ruolo fondamentale nel processo di democratizzazione della società, ossia nel definire obiettivi condivisi da tutte le parti interessate, raggiungendo il più ampio consenso possibile”, spiega l'ingegner Ugo Nicola Tramutoli, dallo scorso giugno nuovo Presidente Generale del CEI.
Tramutoli prosegue citando una celebre frase di Churchill sul ruolo dell'impresa nel sistema Paese. Quest'ultima viene vista da alcuni come una tigre feroce, da altri come una mucca da mungere; pochi la vedono quale essa è: un possente cavallo che tira un pesante carro. Di questo carro, il conducente è lo Stato e gli enti normatori sono le briglie.

Le sfide del futuro

“Con ben 3.000 tecnici qualificati, operiamo alla frontiera fra la ricerca e la realizzazione del prodotto maturo. Questa frontiera si sta spostando sempre più a monte, verso la fase di ricerca. Le norme vanno infatti discusse fin dalle prime fasi dello sviluppo di una nuova tecnologia”, prosegue l'ingegner Tramutoli.
“Il CEI deve e può giocare una parte fondamentale nelle grandi sfide dei prossimi anni, tra le quali il risparmio energetico, l'uso efficiente dell'energia, l'apertura dei mercati ma soprattutto la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei sistemi con norme armonizzate a livello nazionale ed internazionale, che risultino di supporto alle autorità preposte alla regolazione e alla vigilanza del mercato”, commenta Tramutoli. “Nel settore elettrotecnico stiamo vivendo oggi un momento di contrazione e di sofferenza. A causa dell'apertura dei mercati verso Paesi a basso costo della mano d'opera, le nostre aziende si trovano ad operare in un contesto di concorrenza internazionale di condizioni di svantaggio, cui si aggiunge un generale stato di incertezza sul futuro. Elevare il livello delle norme costituisce una difesa efficace contro questi fattori di rischio”. Tramutoli sottolinea anche i pericoli dovuti alla privatizzazione senza criterio di beni e di infrastrutture strategiche e con un'importante valenza sociale, come le reti di telecomunicazione, le autostrade, il gas e l'energia elettrica. Il ruolo di organismi come il CEI è anche quello di mantenere un presidio tecnologico per orientare le decisioni in materia, ponendo un particolare accento sui temi della sicurezza e della tutela ambientale. Essi inoltre devono difendere e promuovere il made in Italy, inteso come sinonimo di qualità e di efficienza tecnica, di innovazione e di creatività, anche attraverso attività informative e formative.
“Nell'ambito delle nuove iniziative da noi intraprese, l'obiettivo principale è stato quello di valorizzare il ruolo sociale della nostra associazione e di promuovere la diffusione della cultura tecnica, non solo in campo normativo, offrendo una serie di servizi specialistici”, puntualizza l'ingegner Bacci, Direttore Generale del CEI. Essendo un'organizzazione non a scopo di lucro, essa può garantire l'indipendenza e un approccio al di sopra delle parti. All'interno dell'organizzazione del CEI trovano spazio anche le Pmi e i professionisti. “In passato la figura del normatore, soprattutto nelle aziende di dimensioni inferiori, non era considerata per la sua reale valenza economica e di presidio tecnologico. Questa è invece ben compresa dalle grandi aziende, che investono molto nelle attività normative”, commenta ancora Tramutoli.

Quasi cent'anni di storia

La storia del CEI risale al lontano 1909. Cinque anni prima l'ingegner Moise Ascoli, allora presidente dell'Associazione Elettrotecnica Italiana, partecipò all'esposizione universale di Saint Louis nel corso della quale venne promossa la fondazione dell'IEC (Commissione Elettrotecnica Internazionale), rappresentata in Italia dal CEI. Quest'ultimo è l'ente riconosciuto dallo Stato Italiano (in base alla legge 186/68 e alla legge 46/90) e dall'Unione Europea preposto alla normazione tecnica nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni. È costituito da soci promotori, di diritto, effettivi ed aderenti, in rappresentanza dei più importanti organi della pubblica amministrazione, delle associazioni di categoria, di enti pubblici e privati, delle aziende, delle università e dei centri di ricerca. I soci promotori sono l'AEIT (Federazione Italiana di Elettrotecnica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni), l'ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) e dell'Enel. I soci di diritto sono i vari ministeri (come quello del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo Economico) e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). I soci effettivi sono enti pubblici e privati, società o altri organismi interessati alle attività del CEI. I soci aderenti, per conto, sono costituiti da enti, società o persone fisiche, che facciano domanda di partecipazione e vengano ammesse. Hanno il diritto di partecipare ai lavori dei comitati tecnici prescelti ricevendo la documentazione e i progetti di norma sottoposti ad inchiesta pubblica. I soci aderenti di base sono persone giuridiche o fisiche che, pur non partecipando all'attività normativa, usufruiscono delle agevolazioni riservate ai soci CEI per l'acquisto e gli abbonamenti alle norme CEI, ai prodotti editoriali e ai software, e per la partecipazione ai corsi di formazione CEI. I soci compongono, con i loro esperti, gli organi tecnici operativi del CEI, cioè i comitati tecnici, i sottocomitati e le commissioni centrali e contribuiscono a definire le normative tecniche in ambito internazionale, europeo e nazionale. Il CEI è inoltre il rappresentante Italiano dei principali organismi di normazione e di certificazione internazionali. Questi includono l'IEC (International Electrochemical Commission), il Cenelec (Comité Européen de Normalisation Electrotechnique), l'ETSI (European Telecommunications Standards Institute), e l'Avere (European Association for Battery, Hybrid e Fuel Cell Electric Vehicles), associazione con lo scopo di promuovere l'utilizzo di veicoli elettrici o ibridi per il traffico urbano.

Le attività del CEI

Il cuore delle attività del CEI è rappresentato dalla realizzazione e dalla pubblicazione di norme, guide, volumi tecnico scientifici, documenti divulgativi, prodotti software ed editoriali. Le norme tecniche pubblicate dal CEI sono seguite su base volontaria, ma se applicate correttamente forniscono la presunzione di conformità ai requisiti delle direttive richiamate nelle norme stesse. In Italia il CEI ha l'obbligo di recepire a livello nazionale e di armonizzare i documenti prodotti dagli organismi normatori europei. Esso collabora con il Ministero per lo Sviluppo Economico per il riordino della normativa legislativa. L'ingegner Masetti, Direttore Tecnico del CEI, osserva come le norme elaborate dal CEI siano per il 70% di origine internazionale, per il 20 % europee, e per meno del 10% nazionali. Le attività dell'IEC e degli enti normatori nazionali ha portato ad avere una normativa tecnica armonizzata in 30 Paesi. L'obiettivo, in ultima analisi, è di giungere ad un'unica normativa, in materia di elettrotecnica, elettronica e delle telecomunicazioni, nei 144 Paesi nel mondo, che fanno parte dell'IEC. Il CEI deve inoltre tradurre in termini pratici i requisiti tecnici sui prodotti per garantire la sicurezza, l'affidabilità e la qualità dei prodotti, elaborando le regole e le procedure per prove e controlli di rispondenza alle norme tecniche, e provvedendo alla simbologia, alla nomenclatura e alla terminologia. Deve inoltre verificare le relazioni fra le norme internazionali e quelle nazionali, all'occorrenza sostituendole od abrogandole parzialmente. Nel campo della regolazione del mercato elettrico, il CEI costituisce il riferimento tecnico scientifico per i provvedimenti presi dall'autorità per l'energia elettrica e il gas. Il CEI pubblica anche delle guide tecniche redatte dai comitati tecnici, con il compito di interpretare le norme recepite ed agevolarne l'applicazione in Italia. Esse forniscono raccomandazioni, commenti interpretativi, approfondimenti tecnici, esempi di buona pratica che sono di utilizzo diretto da parte degli operatori. Allo scopo di promuovere la cultura normativa, il CEI organizza gratuitamente convegni, seminari, incontri e manifestazioni per aggiornare gli operatori del settore su tematiche di attualità nel campo dell'impiantistica elettrica e delle nuove tecnologie nell'elettrotecnica, nell'elettronica e nelle telecomunicazioni. Secondo i dati stimati per il 2007, il CEI conta 2.421 soci, il 12% in più rispetto all'anno precedente. Sono stati organizzati 11 convegni gratuiti nelle principali città italiane con circa 5.000 partecipanti, 5 seminari gratuiti di formazione, 162 corsi di formazione con circa 2.500 partecipanti, e 2 convegni a tema. Il CEI ha inoltre partecipato a 7 fiere a Milano, Vicenza, Roma e Palermo; ha prodotto ben 25.000 pagine di norme. Ogni anno il CEI rende disponibili circa 400 nuove pubblicazioni normative: attualmente sono in vigore più di 4.300 norme per circa 152.300 pagine di normativa tecnica.

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