Domotica in evoluzione

Il mercato domotico continua a evolversi, con dinamiche diverse a seconda dei segmenti e delle aree geografiche. Negli Stati Uniti si sta facendo strada un nuovo modello di business centrato sui gestori telecom e su dispositivi rivolti direttamente al consumatore finale, mentre in Italia prevale tuttora un modello basato sugli installatori elettrici e sul loro stretto rapporto con una molteplicità di produttori locali - che offrono perlopiù soluzioni “proprietarie”. In tutto il mondo le applicazioni domotiche riguardanti il controllo dei consumi energetici sembrano essere in ritardo rispetto alle aspettative: in particolare, gli elettrodomestici intelligenti (smart appliance) sono ancora oggetto di progetti pilota e la loro rilevanza commerciale è tuttora limitata. Vediamo comunque di fare il punto della situazione.

I servizi gestiti (managed home control service)
L'evoluzione del mercato domotico statunitense è stata caratterizzata recentemente dall'ingresso dei gestori telecom e degli operatori della Tv via cavo, società come Verizon, Comcast, Rogers Communication, Time Warner Cable, Cox Communication. Queste aziende offrono ai consumatori servizi basati su un canone mensile che comprende la gestione di diversi impianti domestici e forniscono loro una serie di dispositivi da installare in casa - come ad esempio sensori magnetici per rilevare l'apertura delle finestre, sensori a infrarossi per il rilevamento dei movimenti, serrature azionabili elettricamente, termostati, interruttori telecomandati, telecamere, pannelli di controllo. Servizi analoghi sono offerti, negli Usa, anche da società specializzate nei sistemi antintrusione, come Adt e Vivint. Il nuovo concetto di “managed home control service” comprende l'invio di allarmi via sms in caso di intrusione, avvisi ai genitori quando i figli rientrano a casa, la misura dei consumi degli elettrodomestici, la regolazione da remoto degli impianti di riscaldamento e climatizzazione ecc. Un modello di business simile a quello statunitense si sta facendo strada anche nella vicina Svizzera, ad opera del gestore telefonico Swisscom, e in Francia con il gestore Bouygues Telecom.
Secondo la società di ricerche di mercato Abi Research, lo scorso anno negli Usa sono stati installati 1,5 milioni di sistemi di automazione domestica, quasi il doppio rispetto al 2011. Il settore dovrebbe continuare a crescere con un tasso composto annuo del 45,2% fino al 2017, anno in cui saranno installati oltre otto milioni di sistemi. L'ingresso nel mercato domotico dei gestori telecom, degli operatori della Tv via cavo e delle utility sta portando cambiamenti anche sul fronte delle reti domestiche, perché queste grandi aziende tendono a privilegiare tecnologie wireless basate su standard: tra esse soprattutto Z-Wave e ZigBee, ma anche Dect Ule (Ultra Low Energy) e il protocollo di EnOcean (quest'ultimo, ricordiamo, riguardante radiointerruttori che impiegano una tecnologia di energy harvesting). Per questo la società di ricerche di mercato Ims Research prevede una crescita delle soluzioni wireless basate su standard, a danno delle tecnologie “proprietarie”: queste ultime, infatti, saranno utilizzate solo nel 10% degli “smart node” realizzati da oggi al 2017.

Smart energy in ritardo
I ritardi rispetto alle aspettative riguardano principalmente il settore della “smart energy”, cioè il controllo dei consumi energetici domestici tramite una rete locale o Han (Home Area Network) imperniata su un contatore intelligente, alla quali vengono connessi elettrodomestici altrettanto intelligenti. Infatti, sebbene gli smart meter siano oggi molto diffusi, non tutti questi dispositivi incorporano un gateway Han; inoltre questo concetto di controllo dei consumi domestici presuppone l'esistenza di programmi di gestione della domanda energetica (ad esempio tramite tariffe elettriche differenziate) che sono tuttora scarsamente diffusi. I consumatori, infine, sono apparsi finora poco interessati all'idea di un monitoraggio continuo dei loro consumi elettrici tramite un display (IHD, In-Home Display). Nonostante questo, gli analisti ritengono che le reti domestiche per la gestione dei consumi siano destinate a un crescita nei prossimi anni. Secondo la società di ricerche di mercato Navigant Research, nel 2020 in tutto il mondo saranno 57,5 milioni le case dotate di una Han per la gestione dei consumi energetici. Uno dei motivi di questa convinzione è il previsto aumento dei programmi di gestione della domanda (Demand Response, DR) offerti dalle utility ai loro clienti: sempre secondo Navigant Research, nel 2018 in tutto il mondo oltre 23 milioni di case parteciperanno a programmi di questo tipo, basati prevalentemente su tariffe elettriche differenziate. La tecnologia wireless favorita in questo scenario sembra essere ZigBee, che è stata scelta per i contatori intelligenti da numerose utility. Navigant Research prevede infatti che a livello mondiale la base installata di dispositivi “smart energy” dotati di connettività ZigBee passerà dai 39,5 milioni del 2012 a 219,2 milioni nel 2020. Gli stessi analisti rilevano inoltre che la prossima versione di ZigBee per questo tipo di applicazioni, la Smart Energy Profile 2.0, sarà basata sul protocollo Internet, il che faciliterà la comunicazione con dispositivi che impiegano ad esempio Wi-Fi o HomePlug.
Anche gli “elettrodomestici intelligenti” (smart appliance) condividono la situazione sopra descritta: al momento il mercato offre pochissimi prodotti di questo tipo, ma le previsioni di crescita continuano a rimanere rosee. Secondo la già citata Navigant Research, a livello mondiale il fatturato annuo relativo agli elettrodomestici intelligenti salirà dai 613 milioni di dollari del 2012 a 34,9 miliardi di dollari nel 2020, cifra equivalente a 45 milioni di unità. Nel frattempo potrebbe aumentare la diffusione delle “prese intelligenti” (smart plugs), che consentono di monitorare i consumi degli elettrodomestici tradizionali.

Iniziative europee: Qivicon e Energy@home
Nel campo della domotica si registrano inoltre due importanti iniziative europee, sostenute da altrettante alleanze: la tedesca Qivicon, orientata alla “connected home”, e l'italiana Energy@home, più focalizzata sull'aspetto “smart energy”. La prima delle due associazioni, fondata da Deutsche Telecom, ha sviluppato una piattaforma di controllo basata su processore Arm e su sistema operativo Linux. L'alleanza comprende anche le società EnBW (utility elettrica), Eon (produttore di energia), eQ-3 (termostati e altri dispositivi per automazione domestica), Miele (elettrodomestici) e Samsung (elettronica di consumo). L'associazione Energy@home è stata fondata nel 2012 da Electrolux, Enel Distribuzione, Indesit e Telecom Italia allo scopo di sviluppare soluzioni di gestione dei consumi domestici basate su Home Area Network. Energy@home ha già sviluppato diversi prodotti e una serie di specifiche tecniche e sta inoltre conducendo due prove sul campo: una in Italia, che coinvolge cinquanta abitazioni a Fabriano e Jesi; e una in Olanda, in collaborazione con il gestore elettrico Enexis, che coinvolge trecento abitazioni. Tra i prodotti che fanno parte della soluzione sono compresi un gateway sviluppato da Telecom Italia, che svolge varie funzioni tra cui il collegamento tra la Han ZigBee e Internet; un dispositivo realizzato da Enel (“Smart Info”), che si inserisce in qualunque presa e raccoglie informazioni sui consumi comunicando con il contatore elettronico via PowerLine Communication; e la lavatrice Smart Aqualtis di Indesit, un elettrodomestico intelligente che è in grado di calcolare e comunicare i propri consumi e i relativi costi, nonché di pianificare il lavaggio in funzione delle tariffe energetiche.

Distribuzione di contenuti multimediali
Il tema dell'automazione domestica si intreccia oggi con quello della fruizione di contenuti multimediali all'interno delle abitazioni su una molteplicità di dispositivi: televisori, tablet PC, smartphone, piattaforme di gioco. Questo tipo di applicazione ha visto recentemente la nascita di soluzioni specializzate per la realizzazione di reti domestiche: non solo Wi-Fi, quindi, ma anche tecnologie cablate che impiegano cavi preesistenti. In Europa i cavi prescelti per la distribuzione dei contenuti video ad alta definizione sono generalmente quelli della rete elettrica domestica, grazie a tecnologie di PowerLine Communication come la HomePlug AV2; negli USA, invece, si sfruttano gli impianti della tradizionale TV via cavo, tramite soluzioni come MoCA 2.0.  Lo standard HomePlug AV2 raggiunge velocità dell'ordine di 1 gigabit al secondo. Lo standard MoCA 2.0, messo a punto dalla Multimedia over Coax Alliance, impiega segnali RF di frequenza compresa tra 500 e 1650 MHz e raggiunge una velocità di trasmissione di 800 megabit al secondo. Secondo la società di ricerche di mercato Abi Research, nel 2014 oltre 25 milioni di case nordamericane utilizzeranno la tecnologia MoCA; numeri simili sono previsti per HomePlug in Europa occidentale. Uno dei principali produttori di circuiti integrati per applicazioni MoCA è la californiana Entropic.

La domotica e l'impiantistica elettrica
Tutte le soluzioni fin qui descritte sembrano avere poco a che fare con “l'altra” domotica, quella degli impianti proposti e realizzati dagli installatori elettrici. Si tratta di un mercato molto frammentato, nel quale operano tuttavia anche aziende di notevoli dimensioni: basti citare, a titolo d'esempio, l'italiana BTicino, ora parte del gruppo Legrand. Il sistema domotico di BTicino, denominato My Home, consente di controllare una grande varietà di funzioni domestiche: automazione delle luci, gestione di tapparelle e automatismi, attivazione di scenari, diffusione sonora, antifurto, allarmi tecnici, telesoccorso, riarmo automatico anti blackout, videocontrollo, termoregolazione, climatizzazione, gestione dei carichi, visualizzazione dei consumi, videocitofonia digitale, segreteria videocitofonica ecc. La soluzione My Home è molto completa; basti pensare che la relativa “Guida alla progettazione e all'installazione” è un documento di circa mille pagine. Il sistema impiega un bus di campo “proprietario” su doppino (bus Scs, Sistema Cablaggio Semplificato), ma anche connessioni ZigBee.

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