Per la prima volta nella storia dell'industria dei semiconduttori, un distributore ha deciso di consentire anche alle piccole e alle medie imprese di avere accesso a una serie di circuiti integrati realizzati in base alle specifiche progettuali, caratterizzati da una tecnologia allo stato dell'arte e da un ottimo rapporto tra pezzo e prestazioni. Stiamo parlando di EBV Elektronik, divisione dedicata ai semiconduttori del gruppo Avnet, che ha lanciato nel 2010 un servizio innovativo, che prevede la realizzazione degli EBVchips, semiconduttori realizzati dai produttori partner e distribuiti esclusivamente dalla stessa EBV Elektronik. Abbiamo chiesto ad Antonio Fernandez, responsabile del progetto EBVchips di spiegarci come questo programma si è sviluppato negli ultimi anni e che cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro.
Signor Fernandez, quanto è vasta la portata del programma EBVchips?
Il programma EBVchips ha una portata globale. Attualmente è rivolto a tutta l'area Emea, cioè Europa, Middle East ed Africa, ma stiamo ampliando la sua portata attraverso la nostra azienda capo gruppo Avnet. Sia Avnet America che Avnet Asia hanno comunque accesso al nostro programma EBVchips. Fin dall'inizio, il programma è stato progettato in modo che i chip definiti da EBV insieme ai clienti fossero commercializzati a livello globale. Le nostre organizzazioni in tutto il mondo ci sostengono nei nostri rapporti con i produttori e la portata globale del progetto ci è d'aiuto nel conseguire i volumi richiesti dai produttori per progetti diversi. Con volumi maggiori, possiamo offrire ai nostri clienti condizioni migliori e possiamo anche condividere con loro il rischio potenziale di un nuovo progetto.
Il concetto che sta dietro al programma EBVchips ora è molto familiare. Quanti prodotti originali può ordinare il cliente oggi?
Il fatto è che ci possono volere due o tre anni per sviluppare questi prodotti, secondo della loro complessità. Al momento, abbiamo un certo numero di prodotti in diverse fasi di sviluppo. Dalla fine dello scorso maggio, il cliente può ordinare due prodotti finiti: Genesis, il modulo di potenza Igbt di Vishay e Titan, il robusto sensore di pressione di Sensata Technologies. Genesis è un inverter fotovoltaico monofase con cinque Igbt in tecnologia trench e con un diodo di free-wheeling al carburo di silicio. Titan, invece, è una famiglia di sensori di pressione capacitivi in ceramica con elettronica integrata e vari campi di misurazione della pressione da 0 a 10, 20 o 30 bar.
Lei ha detto che al momento altri prodotti sono in diverse fasi di sviluppo. Potrebbe approfondire questa affermazione?
Abbiamo già due altri prodotti in cantiere. Sono chip originali. Uno di questi prodotti è formato da due dies e da un microcontrollore automotive combinato con un Asic. L'altro è un chip per la misurazione del consumo, conosciuto come applicazione di misura. Stiamo aspettando la prima versione di silicio per questi prodotti, che deve poi essere convalidata. Ciò significa che siamo ancora in fase di prototipazione. Saremo in grado di fornire ulteriori dettagli su questi due chip il prossimo novembre all'Electronica di Monaco. Abbiamo anche progetti di chip, dove i chip sono già stati progettati e progetti per i quali siamo in procinto di concludere le specifiche o ci stiamo lavorando. Abbiamo un totale di 16 progetti, 8 dei quali sono già in fase di progettazione.
Se, come cliente, avessi una grandissima idea da realizzare un chip, cosa dovrei fare e quanto mi costerebbe?
Con il programma EBVchip, stiamo investendo nei clienti come mai nessuno ha fatto finora. I clienti con belle idee possono in questo modo creare un chip personalizzato, anche se i loro volumi non giustificano i costi di sviluppo. Mettiamo insieme le esigenze dei nostri clienti e vediamo quali clienti potrebbero far uso di tale chip. Non si deve confondere questo con un Asic specifico del cliente. Se un cliente rivendica un diritto di proprietà per un chip, questo non sarà un EBVchips. Anche se noi facciamo entrambe le cose, il programma EBVchips non ha nulla a che fare con gli Asic specifici del cliente. Con EBVchips, i clienti devono essere disposti a condividere con altri i chip inizialmente co-specificati. Verifichiamo quanti clienti potrebbero aver bisogno del chip e quali volumi ci si può aspettare. Ci assumiamo anche ogni responsabilità per quanto riguarda i rischi finanziari. Sviluppiamo il chip a nostre spese e garantiamo al produttore un acquisto minimo. È importante ricordare che EBVchips è qualcosa che non si è mai visto prima sul mercato.
Mi può dare un esempio concreto di questo?
Quando i clienti si rivolgono a noi e ci spiegano le loro idee, possiamo dire loro che abbiamo una soluzione e che questa sarà pronta in sei mesi. Manteniamo stretti contatti con i nostri produttori e qui ci sono diverse opzioni: o sappiamo che il produttore vuole espandere la sua gamma di prodotti e quindi il componente che sta cercando sarà lanciato sul mercato per quel periodo, oppure consigliamo al produttore di modificare un componente. In quest'ultimo caso, la modifica può essere eseguita sotto la guida del produttore stesso essendo parte dei suoi prodotti standard o esclusivamente come un EBVchip. Questo dipende dal prodotto in questione.
Come hanno risposto i vostri produttori ad EBvchips?
Alcuni dei nostri produttori - come Vishay, On Semiconductor, STMicroelectronics e Sensata Technologies - si stanno impegnando molto in questo nostro programma, mentre altri stanno ancora aspettando l'occasione giusta. Ce ne sono anche alcuni che non rientrano in questo nostro programma perché non dispongono delle strutture richieste.
Che cosa richiede esattamente un progetto EBVchips?
I clienti si rivolgono a noi con le loro idee. Noi consolidiamo queste loro idee e ne ricaviamo una specifica. Poi vediamo quale tra i nostri produttori potrebbe essere il più adatto e lo contattiamo. Il produttore riceve da noi una richiesta scritta con tutti i termini e le condizioni del progetto. Un produttore potrebbe dirci che ha già un chip in fase di sviluppo che è molto vicino alle specifiche da noi richieste e quindi potrebbe chiederci di essere coinvolto nella fase di definizione del prodotto stesso. Questo potrebbe portare allo sviluppo di un EBVchip, oppure il produttore ci può offrire accesso esclusivo al prodotto per un periodo, ipotizziamo, di sei mesi, avendo in cambio un nuovo cliente.
Quanto dura questa esclusività sugli EBvchips?
In caso di un autentico EBVchips, noi paghiamo tutto - e ciò significa che ci riserviamo tutti i diritti relativi per un tempo indeterminato. Il periodo di esclusività dipende dal nostro investimento. Ogni EBVchips è unico. Se copriamo tutte le spese, ci aspettiamo di mantenere tutti i diritti globali. Se sosteniamo alcuni dei costi NRE (Non-Recurring Engineering), possiamo permettere al produttore di fornire il prodotto ai suoi clienti diretti e/o nessun altro distributore potrà essere autorizzato a vendere questo prodotto per tre o cinque anni.
Avete mai coinvolto due vostri fornitori in un progetto EBVchip?
Si. Uno di questi progetti nel campo della tecnologia dell'illuminazione è attualmente in corso. In un singolo modulo, stiamo unendo i chip Led con un Asic che li controlla. Si potrebbe anche ad esempio immaginare di integrare un Asic di conversione Fpga con chip di memoria in un unico involucro.
Che aumento del fatturato si aspetta dal programma EBVchips?
È difficile dirlo. Ciò che è molto più importante è che questo nostro programma ci aiuti ad avvicinarci ai nostri clienti e ci faccia capire le loro esigenze. Inoltre, stiamo intensificando i rapporti con i nostri fornitori e stiamo anche aumentando il livello di cooperazione in entrambe le direzioni. Ovviamente non si ottiene niente per niente e stiamo spendendo molte risorse per aver successo. A differenza dei nostri concorrenti, possiamo andare dai nostri clienti e offrire loro soluzioni personalizzate ben al di sopra della gamma di prodotti standard offerta dai nostri produttori.
Che quantità sono normalmente necessarie prima di decidere di far partire un progetto EBVchips?
Le quantità variano da progetto a progetto. Il nostro obiettivo è di avere un ritorno sugli investimenti entro 5 anni. Per noi questo è un investimento a lungo termine. Ci assumiamo tutti i rischi del cliente e del produttore. Per i primi tre anni, sono solo spese. Dopo altri cinque anni, ci prefiggiamo di aver recuperato i costi. Quindi, nel complesso, questo implica un periodo di otto anni.
Non siete preoccupati che i vostri concorrenti possano copiare il programma EBVchips?
Questo è più facile a dirsi che a farsi, perché non tutti possono permettersi un tale livello di investimenti. Inoltre dovrebbero prima convincere i produttori dei benefici di questo programma e poi creare le strutture interne necessarie, cosa che di per sé richiede quasi tre anni. Inoltre, uno dei requisiti fondamentali del programma EBvchips è rappresentato dal fatto che siamo organizzati in segmenti di mercato verticali. Questo perché la domanda delle nostre soluzioni chip deriva in gran parte dalle applicazioni verticali.
In termini di segmenti applicativi, stanno emergendo delle nuove aree di interesse?
Al momento abbiamo in corso progetti di dispositivi nel settore automotive, nell'ambito delle energie rinnovabili e della tecnologia dell'illuminazione, e presto si aggiungerà anche il wireless. Stiamo investendo anche in applicazioni di nicchia nel campo della tecnologia medica. Nel settore dell'elettronica di consumo, i volumi di produzione sono in genere così elevati che gli IC in questione sono specifici per il cliente. Inoltre, i cicli di vita del prodotto sono molto più brevi.