Secondo le dichiarazioni dell’Esia (European Semiconductor Industry Association), che riporta e interpreta i dati provenienti dall’organizzazione Wsts (World Semiconductor Trade Statistics), il mercato europeo dei chip risulterebbe “schizofrenico”, poiché fiorente se misurato in euro e in calo se misurato in dollari. Lo scorso aprile, infatti, la media trimestrale europea di chip venduti a livello mondiale si è attestata su 2,89 miliardi di dollari, con una perdita del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2014; ma se misurati in euro, gli stessi dati si trasformano in una crescita del 18,3%, poiché l’euro ha perso il 21,9% rispetto al dollaro, se consideriamo il tasso di cambio della valuta dell’anno precedente. Per il primo quadrimestre del 2015, le vendite complessive delle regioni europee sono aumentate del 17,1% rispetto a quelle del 2014, se misurate in euro, mentre hanno perso il 5% se misurate in dollari. La media trimestrale delle vendite mondiali di semiconduttori, poi, è stata calcolata pari a 27,602 miliardi di dollari in aprile, con un incremento del 4,8% rispetto al medesimo periodo del 2014.



