Verso le auto senza conducente

Per tutto il 2015 lo sviluppo delle auto senza conducente ha dominato il mondo della tecnologia in tutto il Regno Unito. Tra le previsioni futuristiche di Elon Musk e i test concreti su strada delle auto senza conducente di Google, i veicoli autonomi si stanno rapidamente trasformando da idee di fantascienza in una vera realtà commerciale.
La flotta di 23 veicoli automatici di Google ha già percorso oltre un milione di miglia senza conducente e senza incidenti significativi. Ora che i test del gigante dei motori di ricerca abbandonano le strade della Silicon Valley per trasferirsi nel Regno Unito, il Dipartimento dei Trasporti è stato costretto a delineare un “piano d’azione” normativo per regolare l’utilizzo di veicoli senza conducente sulle strade britanniche. Pur essendo ancora in fase preliminare, il fatto anche soltanto di pensare ad un simile quadro normativo non fa che alimentare l’opinione che i veicoli senza conducente possano diventare assolutamente comuni nella nostra vita di tutti i giorni.

Incertezze e costi
Anche se la natura futuristica delle auto senza conducente potrebbe aver aperto un vero e proprio dibattito sulla reale tecnologia, progetti come la Google Car hanno ancora molta strada da fare prima di essere pronti ad un eventuale utilizzo commerciale affidabile. Per come stanno le cose adesso, la stragrande maggioranza delle auto senza conducente riscontra problemi nel muoversi in contesti che non presentino normali condizioni meteo. Pioggia, neve e persino buche nell’asfalto restano ostacoli importanti per la tecnologia senza conducente e hanno portato i veicoli della flotta di auto Google a spegnersi o ad andare fuori strada in situazioni di guida più difficili rispetto alle soleggiate strade di San Francisco. Ma l’elemento più proibitivo di tutti resta il prezzo legato alla tecnologia senza conducente: al momento infatti ogni Google Car contiene circa 150.000 dollari di tecnologia robotica, compresi 70.000 dollari per il sistema di sensori Lidar montato sul tettuccio. Anche se il prezzo di questi componenti è destinato a calare inevitabilmente nei prossimi anni, è poco probabile che siano prodotti modelli economici per il mercato dei consumatori in un futuro prossimo.

Tecnologie per l’auto
Eppure, anche se le auto senza conducente forse non sono ancora pronte per il mondo reale, ciò non significa che le loro tecnologie incorporate non possano trovare spazio nell’attuale mercato dell’automotive. Negli ultimi dieci anni i passi avanti compiuti nell’elettronica per le auto si sono fatti sempre più sofisticati e, oggi come oggi, un’auto venduta nel 2015 contiene già l’equivalente di venti computer, incorpora oltre 10 milioni di righe di codice ed elabora in genere fino a 600 Gb di dati ogni giorno. Insieme ai passi avanti nell’automazione, ai sistemi di monitoraggio con Bluetooth e a un aumento del 50% nelle connessioni elettroniche, l’introduzione di nuove tecnologie sta rivoluzionando il modo in cui guidiamo. Queste “auto connesse” sono già molto popolari e uno studio indipendente di Farnell element14 indica che il 61% dei consumatori possiede o prevede di acquistare a breve un’auto connessa.

Le soluzioni Adas
Già adesso molta della tecnologia che si trova nelle auto senza conducente è adottata da soluzioni Adas (Advanced driver assistance systems). Invece di assumere il controllo totale del veicolo, questi sistemi approvati dalla Aec sfruttano telecamere e radar per avvertire i conducenti di eventuali pericoli sul loro percorso. In alcuni casi tali informazioni vengono poi connesse a banche dati sul cloud, che uniscono piattaforme di informazioni terze al fine di creare un sistema IoT più universale. Uno dei più recenti esempi è l’adozione di standard di trasporto “Catapult”, pensati per unire insieme diversi settori del trasporto e in ultima istanza promuovere una “mobilità intelligente” nel Regno Unito. Adattando flussi di dati del Met Office mai pubblicati in passato, Catapult è stato in grado di sviluppare un progetto di “previsioni meteo istantanee” che fornisce aggiornamenti meteorologici estremamente localizzati e in tempo reale in modo da assistere l’Adas in situazioni di guida rischiose.

Tecnologie predittive
I veicoli dotati di queste tecnologie non solo sono in grado di riconoscere l’ambiente circostante, ma iniziano anche a imparare a conoscere il conducente. I ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica di Berkeley hanno annunciato di essere riusciti a sviluppare un algoritmo automotive pensato per prevedere le decisioni (spesso imprevedibili) che gli essere umani prendono al volante. Sulla base di una simulazione, questo algoritmo è già riuscito a prevedere con un’accuratezza del 92% se un conducente pensa di cambiare corsia, senza aver ricevuto alcun segnale fisico. Anche se questa tecnologia predittiva è ancora “in fasce”, essa potrebbe rivelarsi un efficace ibrido tra veicoli tradizionali e una totale automazione senza conducente. Un simile esempio è l’inserimento di sofisticati sistemi di “Mid-Air Touch” che consentono al conducente di navigare sul proprio sistema informatico a bordo senza dover ricorrere ai comandi vocali e senza dover toccare niente. Si tratta di un’ulteriore riduzione di carico per il conducente, senza però delegare eccessive responsabilità al veicolo stesso.

Sicurezza e funzionalità
In molti sensi è questa la direzione che dobbiamo sperare prenda la vera innovazione nei prossimi anni: non tanto cercare di sviluppare una visione fantascientifica di veicolo senza conducente (che necessiterebbe una riprogettazione non realistica dell’infrastruttura), quanto invece sfruttare quella stessa tecnologia per migliorare l’esperienza globale dei veicoli esistenti. In questo senso le auto senza conducente hanno già fatto molto come banco di prova piuttosto che come vero prodotto finale. Spingendo sempre più in là i limiti della tecnologia automatizzata, esse ci aiutano a trovare il migliore equilibrio possibile tra le operazioni compiute dagli umani e quelle compiute dalle macchine, migliorando sicurezza e funzionalità senza trascurare i vantaggi di un conducente autonomo.

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