Uno standard per scegliere il “green hi-tech”

Dagli Stati Uniti arriva un'esperienza interessante di analisi e certificazione dell'elettronica “verde”, per orientare i consumi sempre più verso soluzioni “virtuose”, che non solo presentano caratteristiche di sostenibilità, ma si prestano anche a ridurre il vertiginoso tasso di sostituzione degli apparecchi che alimentano l'aumento progressivo di questi rifiuti in tutto il mondo.

Lo standard Epeat (Electronic Product Environmental Assessment Tool) cui le aziende aderiscono volontariamente, sottoponendo i propri prodotti alla verifica tecnica di conformità allo standard, ha fino ad oggi classificato oltre 1.000 prodotti (principalmente computer da tavolo e portatili, e monitor, ma è in corso l'estensione ad altre categorie) con registri attivi in 41 Paesi in tutto il mondo, consultati da soggetti pubblici, privati e singoli consumatori per acquisti ecosostenibili.

Nel solo 2007, l'acquisto di oltre 109 milioni di prodotti classificati Epeat nel mondo ha portato importanti benefici di riduzione dell'impatto ambientale rispetto ai prodotti tradizionali:
• -3,4 milioni di tonnellate di carbonio equivalente di emissioni di gas effetto serra;
• -3.440 tonnellate metriche di materiali tossici, tra cui il mercurio;
• -131.000 tonnellate metriche di rifiuti pericolosi;
• -43,3 miliardi di kWh di elettricità;
• -77,4 milioni di tonnellate metriche di materie prime utilizzate.

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