Un trimestre da record per la distribuzione di semiconduttori

Nel primo trimestre 2017, la distribuzione di semiconduttori ha registrato una crescita record nelle vendite. Secondo Dmass, i primi tre mesi dell'anno in corso hanno infatti evidenziato un avvio particolarmente dinamico, raggiungendo un valore di 2,13 miliardi di euro, il 10,5% in più rispetto al primo trimestre 2016, che a sua volta aveva raggiunto un risultato record. I risultati maggiormente positivi sono giunti dall'Europa dell'Est e da paesi come Israele, Russia e Turchia, che nell'insieme hanno guidato la crescita. A ruota, si sono segnalati, da un lato, la penisola iberica e, dall'altro, i paesi nordici. Il paese che ha evidenziato la crescita più interessante è stata, tuttavia, la Polonia, divenuta il quinto mercato europeo nella distribuzione di semiconduttori. Per quanto riguarda, invece, i mercati principali, la Germania ha evidenziato un crescita inferiore alla media, mentre Gran Bretagna, Francia e Italia hanno registrato una crescita a singola cifra. Entrando nel dettaglio, la Germania è cresciuta del 7,2% raggiungendo un valore di mercato di 650 milioni di euro; l'Italia ha messo a segno un +2,2%, per un valore complessivo di 205 milioni di euro, mentre la Francia (+3,3 % e 152 milioni di euro) ha superato la Gran Bretagna (+3,3% e 151 milioni di euro). I paesi nordici sono cresciuti dell'8,6%, per un valore di mercato di 178 milioni di euro. Passando ai prodotti, gli analogici sono cresciuti del 13%, raggiungendo il valore di 654 milioni di euro, i dispositivi Mos Micro dell'11,6% per un valore di 435 milioni, quelli di potenza dell'11,2% per un valore di 207 milioni, le memorie del 13,4% fino a 174 milioni di euro, le logiche programmabili del 3,1% fino a 135 milioni di euro e altre logiche del 18,2% fino a 14 milioni. “Poiché un singolo trimestre non è ancora indice di una tendenza generale, dobbiamo restare cauti con le interpretazioni,” sottolinea Georg Steinberger, presidente di Dmass. “Sorprende, tuttavia, che tecnologie come Led e logiche programmabili non abbiamo partecipato alla crescita generale, pur essendo presenti in molteplici settori industriali.”

 

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